Mio figlio ha vissuto a Milano per oltre dieci anni. Abitava a piazzale Maciachini. Quando andavo a trovarlo facevo lunghe passeggiate, e non solo verso viale Stelvio, per allungarmi fino a santa Maria alla fontana, per la messa, o al quartiere isola, per il mercato. Percorrevo le due strade che costeggiano il palazzo: viale Jenner da un lato, feudo musulmano (c'è pure una moschea), viale Imbonati dalĺ'altro (invaso da cinesi). Mi fermavo a parlare (la curiosità del giornalista m'è rimasta attaccata alla pelle), entravo nei loro negozi. Non ho mai avuto problemi. Nessuno sgarbo. Ne trovavo accanto a me, anche nella metro.
Certo, esiste il fondamentalismo che è altra cosa: non solo quello islamico, anche il nostro, cattolico.
Il fondamentalismo delle idee (o integralismo) è "l'atteggiamento di chi attribuisce alle proprie opinioni, e in particolare alla propria fede religiosa, un valore assoluto e dominante rispetto a quelle altrui".(cit.). Oggi ci si combatte tra integralismo e relativismo. Occorre una profonda opera di educazione alla ragione, su entrambi i fronti, tesa a creare una società nuova dove si possa convivere ciascuno professando la propria fede e le proprie idee, liberamente, nel rispetto di quelle degli altri.
È difficile, lo so, ma il mondo globalizzato, nel quale i confini vanno sempre più appannandosi, e le migrazioni diventano labili (checché ne pensi il ministro dell’Interno Salvini), ce lo impone.
© Sigismondo Nastri
Nessun commento:
Posta un commento