domenica 20 maggio 2018

RIFLESSIONI NOTTURNE. L'ADDIO DI GIANLUIGI BUFFON E LE ESAGERAZIONI NEI GIUDIZI SUI CALCIATORI


Io non mi permetto di giudicare un atleta per quello che fa nella vita privata (vale per Buffon come per gli altri). Fatti suoi. Se sbaglia, contravviene alle regole, ci sono organismi apposta per i provvedimenti conseguenti. 
Ciò chiarito, dico che Gianluigi Buffon è stato un grande portiere. Anzi, grandissimo. Non "il più grande portiere della storia del calcio", come vorrebbe qualcuno. Ce ne sono stati altri, eccome che ci sono stati. Ne cito soltanto due: Yachin e Zamora. Potrei aggiungerci  (tra gli italiani) Bacigalupo (morto troppo presto, nella sciagura di Superga), Sentimenti IV, Albertosi, e così via. Ma, mi domando, come si fa a mettere a confronto atleti vissuti in epoche diverse, che hanno giocato un calcio diverso, su campi che erano diversi - dalla terra battuta si è passati al manto erboso, ora anche all'erba sintetica - , con scarpe diverse? Dalle scarpe di cuoio a caviglia alta,  pesanti, si è passati ad eleganti scarpini, firmati e sponsorizzati. E poi i palloni: che erano a pannelli sagomati incrociati e cuciti, con camera d'aria, che se te ne arrivava uno in faccia finivi dritto all'ospedale.  Oggi sono termosaldati, perfettamente sferici e non aumentano di peso impregnandosi d'acqua in caso di pioggia.
Ricordo che i terreni di gioco erano così duri da costringere i portieri a indossare ginocchiere, a proteggersi con spessi maglioni di lana. Di lana erano  le maglie degli altri calciatori. Ora si usano quelle di poliestere, a tecnologia avanzata,  capaci di far traspirare il sudore e il calore del corpo
Evitiamo esagerazioni, perciò. Non esiste "il più grande portiere della storia del calcio", non esiste "il più grande calciatore della storia". Le valutazioni sono sempre soggettive e, ahinoi!, non dimostrabili.

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