L'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, operato d'urgenza al cuore un mese fa all'ospedale San Camillo di Roma, è tornato a casa. Mi fa piacere. Auguri!
Quando se n'è data notizia su Sky, la onorevole Monica Cirinnà del Pd - che partecipava a un dibattito sulla situazione politica - ha commentato: E' la prova che la sanità italiana è di altissima qualità.
Vero, niente da eccepire. Ci sono aree di eccellenza assoluta. Ma ce ne sono altre in cui il diritto dei cittadini alla salute e all'accesso ad una sanità universale ed equa è negato. Le cronache portano continuamente all'attenzione della pubblica opinione episodi di inefficienza, di malasanità.
Vorrei porre una domanda alla onorevole Cirinnà: quanti cittadini, colpiti dalla stessa patologia del presidente Napolitano, hanno la possibilità di farsi operare dal prof. Francesco Musumeci?
Una sanità, per essere eccellente, ha bisogno di avere strutture e professionalità eccellenti distribuite su tutto il territorio nazionale. Fin quando questo non avverrà, continueranno i viaggi della speranza al Nord, intasando le liste d'attesa. Al Nord, dove peraltro la presenza di sanitari provenienti dal meridione è abbastanza consistente.
Le statistiche dicono che la Lombardia importa da altre regioni 161.000 pazienti l'anno e vanta un credito di 808,6 milioni di euro (un vero business, penso); all'opposto la Calabria è in rosso per 319 milioni. A seguire, in questa black list, la Campania che deve saldare prestazioni per 302 milioni fuori dai propri confini, e il Lazio che la tallona a quota 289 milioni. Possibile che la onorevole Cirinnà non ne sia informata?
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