Quanto al rigore, vorrei che ci fosse l'onestà intellettuale di ammettere che c'era (anche se alla tv italiana, in particolare a Canale 5, hanno fatto vedere un'immagine di comodo). "E' rigore quando fischia l'arbitro", ammoniva Boskov, allenatore della Sampdoria, che era un saggio. All'ultimo minuto? Fa parte del gioco.
Ma pure se l'arbitro avesse sbagliato, come capita a volte sui campi di calcio, non giustifico la gazzarra e gli insulti. Un comportamento oltretutto diseducativo. Se succede a livello internazionale, figuriamoci quello che può accadere nei tornei dei dilettanti. Le style c'est l'homme, dicono i francesi. Ecco, è mancato lo stile (anche da parte di Andrea Agnelli, che se l'è presa col designatore Collina). Meglio uscire sconfitti con dignità che con la vergogna di essersi comportati da cazzerelluse, come eravamo noi ragazzi quando, ad Amalfi, tiravamo calci a una palla di pezza (nell'immediato dopoguerra: non avevamo di meglio) sul Lastricato.
Ieri sera la vaiasseide è stata avvilente.
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