Quindici morti, forse di più, mille feriti:
tutti palestinesi. È il bilancio provvisorio della repressione esercitata da
Israele -
con droni, lacrimogeni, proiettili - contro
manifestanti disarmati (o, al limite, armati soltanto di pietre).
È dal 1948,
quando fu creato lo stato d'Israele, sulla pelle della popolazione palestinese,
che quel territorio, caro ai cristiani perché legato alla nascita, alla vita,
alla morte e alla risurrezione di Gesù, è tormentato da guerre, violenze,
sopraffazioni.
Israele è forte, economicamente e militarmente, ha la bomba
atomica, gode della protezione Usa. I palestinesi sono figli di nessuno: non
hanno diritti, non possono rivendicarne, non meritano pietà.
Il mondo sta
semplicemente a guardare. E noi festeggiamo la Pasqua. Come se niente stesse
accadendo.
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