Parliamo
di… chiacchiere, magari senza aprire bocca. Solo per masticarle delicatamente e
gustarle al massimo. Non mi riferisco alle “chiacchiere e tabacchere ‘e legno
ca ‘o banco ‘e Napule nun 'e ‘mpegna” ma a quelle, oltremodo squisite, che sono la più tipica specialità dolciaria
del Carnevale, conosciute con nomi diversi in tutte (o quasi) le regioni
italiane. Mio suocero, che si divertiva un mondo a prepararle per tutta la
famiglia, ed era in questo un maestro, le chiamava nocchette per il fatto
che, realizzate le pettoline, vi faceva due incisioni parallele all’interno e intrecciava
con le mani (senza stringerli) i segmenti di pasta ottenuti.
Per noi sono chiacchiere e va bene così. Altri preferiscono chiamarle bugie,
frappe, ecc. Fa lo stesso. L’importante è che siano buone, leggere, delicatamente
croccanti.
Ecco
una ricetta con relativo dosaggio, giusto come orientamento. Ma se andate a
vedere su internet vi accorgete che non sempre il rapporto tra i vari
ingredienti collima. I dolci fatti in casa hanno questo di bello: ognuno li
personalizza in base alla propria capacità, alla propria fantasia, alla propria
esperienza. Dunque: disponete la farina (gr. 500) a fontana e mettete al centro
le uova (2), il burro fuso - o magari la sugna, come si usava una volta - (50 gr.), lo zucchero (2 cucchiai), il sale
(un pizzico), un po’ di liquore (es.: Limoncello o Strega, 50 gr.) e mescolate
con la forchetta partendo dal centro. Poi continuate a impastare con le mani
fino a ottenere un panetto liscio, che va posto in frigo per una mezz’ora. Dopo
di che, dividete l’impasto in tre o quattro parti e stendete con un matterello delle
sfoglie sottilissime. L’operazione può essere facilitata utilizzando la macchina
per la pasta. E’ chiaro che, in questo caso, l'impasto dovrà essere passato più
volte, riducendo progressivamente lo spessore dei rulli, fino ad impostare il livello 6.
Tirata
la sfoglia, tagliatela in rettangoli della lunghezza di circa 8 cm, fateci con
una rotella dentata le due incisioni di cui ho detto sopra, intrecciate i
segmenti ottenuti all’interno e calate le chiacchiere nella padella con l’olio (di arachide) bollente a friggerle. Appena si saranno dorate, scolatele, adagiatele in un piatto su carta assorbente
e lasciatele raffreddare. Prima di essere servite dovranno essere spolverizzate
con zucchero a velo.
© Sigismondo Nastri
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