Innanzitutto, una precisazione. Sto fuori dai giochi della politica locale. Scrivo quello che penso, e ragiono solo con la mia testa, senza lasciarmi condizionare
dai manifesti, dai proclami, da querelle nelle quali non voglio minimamente
entrare.
Ed ecco il mio pensiero.
In un tempo in cui si chiede di restituire vivibilità ai
centri abitati, non riesco a capire perché l'amministrazione comunale di Maiori si va ad assumere un provvedimento
suicida - la collocazione del Terminal Bus della Sita nel "Demanio" - , che renderà il centro abitato ancora più caotico, ingolfato dal traffico,
invivibile. Già il traffico pesante che c'è - sul quale non credo si sia mai fatta una indagine statistica, né una misurazione delle vibrazioni indotte sugli edifici a fronte strada - fa tremare le case, mette in
pericolo l'incolumità dei pedoni finanche sulle strisce pedonali (ved. san Pietro,
san Domenico, Casa Imperato e Casa Mannini, nonostante il semaforo),
figuriamoci poi!
Maiori, dall'inizio della ricostruzione post-alluvione del 1954 , s'è caratterizzata per tutta una
serie di errori che ne hanno compromesso un armonico e ordinato sviluppo: dal
tracciato della Via Nuova Chiunzi - che avrebbe dovuto evitare di
intaccare il tessuto urbano, e lo si poteva fare - alle case popolari realizzate a ridosso
del lungomare, dov'erano gli orti, fino alla distruzione dell'ultimo fazzoletto
di verde per costruire la caserma dei carabinieri e l'orribile ufficio postale.
Maiori, prima di quel tragico evento, era famosa per il clima ideale, grazie alla
ricchezza di vegetazione, anche in piena calura estiva. Ora tutto è cambiato. Vedo che
si continua in una sorta di raptus distruttivo e mi dispiace. Oltretutto - mi chiedo, e chiedo a chi di competenza (Autorità di bacino, ecc.), sperando in una risposta -, intasare l'area del "Demanio" - già interessata a calamità naturali - non comporta rischi sotto l'aspetto idrogeologico?
Sigismondo Nastri
Nessun commento:
Posta un commento