mercoledì 31 agosto 2016

MA CHE ESTATE E' QUESTA? LA PERSECUZIONE DI UN MARTELLO PNEUMATICO

Un martello pneumatico che imperversa dal lunedì al venerdì diventa una persecuzione. E questo non succede su uno sperone isolato di montagna o in un deserto, ma in pieno centro urbano. 
Passi per un giorno, due, una settimana. Non per uno, due, tre mesi. 
A te le orecchie rimbombano. Altri non sentono e neppure vedono o sanno. 
Siamo o non siamo in un paese che fonda la sua economia sul turismo? Su quella che si ama chiamare accoglienza? 
Che dovrebbe essere, innanzitutto, rispetto per l’altro. Per gli altri. Per la comunità. 
Già, dovrebbe… 
Avviene così con gli incendi dei boschi, l’abusivismo edilizio, la monnezza lasciata in modo indiscriminato sulla via pubblica. Mi fa paura il livello di menefreghismo che avanza. Forse, inarrestabile.

A MARGINE DI UN EDITORIALE DI PIER LUIGI VERCESI SU "SETTE". AUMENTANO LE DISUGUAGLIANZE. OCCORRE CHE LA CLASSE DIRIGENTE SE NE FACCIA CARICO PRIMA CHE SIA TARDI

Riprendo tra le mani Sette, il supplemento del Corriere della sera, datato 22 luglio scorso, e mi soffermo sull’editoriale del direttore, Pier Luigi Vercesi, che non avevo ancora letto. Lo condivido: non tanto per le informazioni che fornisce, su base Istat: 4,6 milioni di italiani in stato di assoluta povertà, pari al 7,6% dei residenti e due volte e mezzo quelli censiti nel 2007 (1,8 milioni, il 3,1%). E poi: il calvario dei giovani che non trovano sbocchi occupazionali (sarebbero 600 mila quelli, tra i 15 e i 19 anni, che non studiano, non lavorano, né cercano un impiego). 
Chi se ne fa/dovrebbe farsene carico in una “Repubblica democratica, fondata sul lavoro”?
Non sono i dati statistici che mi hanno colpito, ma la conclusione a cui giunge Vercesi.  Se la classe dirigente (politica ed economica) non affronta questi problemi – dice – a partire dalla scuola, le disuguaglianze sono destinate a crescere: “e allora quell’eccellenza che vuole farsi élite non di governo ma di privilegio, come in epoca feudale, prima o poi pagherà il prezzo che hanno pagato, nella Storia, tutte le élite strabiche: prima la protesta, poi l’insicurezza, infine la violenza”
Io sono vecchio, non ci sarò.  Ma mi auguro, per il futuro di questo nostro Paese, che una ribellione delle coscienze, con un sussulto di dignità, ci possa essere.  Ricordo che sono state le grandi rivoluzioni (non necessariamente sanguinarie: penso a quella del Cristianesimo e alla “satyagraha”, la disobbedienza non violenta di Gandhi, più che al 1789 francese o al 1917 russo) a segnare tappe fondamentali nella storia dell’umanità. 

lunedì 29 agosto 2016

XVI EDIZIONE DEL CAPODANNO BIZANTINO. A SALVATORE DE RISO IL TITOLO DI "MAGISTER DI CIVILTA' AMALFITANA"

Amalfi celebra, il 31 agosto e il 1° settembre, la XVI edizione del Capodanno Bizantino, rievocando l’inizio dell’anno fiscale e giuridico all’epoca dell’Impero d’Oriente. Lo fa con una serie di manifestazioni che faranno perno sulla cerimonia d’investitura del “Magister di Civiltà Amalfitana” in programma, come avveniva anticamente, nello scenario della Chiesa di San Salvatore de Birecto ad Atrani. Titolo, "riservato a personalità amalfitane di origine o di adozione", che, dal 2011, sostituisce quello di “Duca – Maestro di Diritto” conferito a eminenti giuristi, tra i quali Vincenzo Buonocore, Giovanni Conso, Sabino Cassese.
Il titolo di “Magister di Civiltà Amalfitana” è stato attribuito, nelle ultime edizioni della manifestazione, al produttore cinematografico Nicola Giuliano, all’imprenditore Antonio Lombardi, al sociologo Domenico De Masi senza che nessuno abbia fatto obiezioni o manifestato perplessità. 
Salvatore De Riso

La scelta di quest’anno, annunciata ufficialmente stamane,  è caduta sul maestro pasticciere Salvatore De Riso, suscitando su Facebook un’animata discussione che, lo dico con estrema chiarezza, non condivido. Di Salvatore De Riso sono ben note le qualità umane, professionali, imprenditoriali, che ne hanno fatto un protagonista nel mondo della pasticceria, anzi un protagonista della pasticceria nel mondo. Il successo, meritato, che ha saputo conquistarsi lo pone oggi come punto di riferimento per la valorizzazione – in chiave turistica (attraverso una presenza pressoché costante sugli schermi tv della Rai e sui giornali, i premi) - dell’immagine e soprattutto delle produzioni agricole, lattiero-casearie, eno-gastronomiche, artigianali, ecc. ecc. del nostro territorio. Anzi, dell'intera provincia di Salerno.
Di Salvatore De Riso ricordo ancora il mecenatismo, che lo ha portato, di recente, ad assumere la presidenza della società di calcio della Costiera.
Mi felicito vivamente con lui per questo nuovo, prestigioso riconoscimento, certo che, come già sta facendo, continuerà a rappresentare autorevolmente Amalfi e la Costiera a tutti i livelli, e non solo nel suo campo di attività.

venerdì 26 agosto 2016

TORNA VIVO NELLA MENTE IL RICORDO DEL TERREMOTO DEL 23 NOVEMBRE 1980

Le immagini drammatiche del terremoto, che ancora stamattina la tv trasmette da Amatrice, Accumoli, Arquata, richiamano alla memoria il sisma che devastò la Campania e la Basilicata nel 1980.
Abitavo a Maiori nel parco Cocomero, in via Gaetano Capone. Quella domenica, 23 novembre, eravamo appena tornati dalla messa nella chiesa di san Domenico (che poi è rimasta chiusa, per il restauro, fino a un anno fa), io, mia moglie, mio figlio che aveva otto anni. Erano le ore 19.34.  Mia madre teneva in braccio mia figlia bambina quando tutto, in casa e fuori, cominciò a tremare con violenza spaventosa. I soprammobili cadevano con fragore dalle mensole e dai ripiani. Il palazzo oscillava come il pendolo d’un orologio. Stavamo al quarto piano, quasi a ridosso della spiaggia, il vetro del balcone proiettava nello sguardo la superficie del mare incredibilmente piatta. 
Appena la scossa passò, dopo quaranta interminabili secondi, mia madre si precipitò al piano di sotto da mio padre, che era rimasto solo. Giusto il tempo di buttaci qualche coperta addosso, e scappammo giù terrorizzati. Seguirono altre scosse, quelle cosiddette di assestamento. E' la prassi, informano i geologi. Ma una prassi che aggiunge panico a panico.

Per molte notti dormimmo in auto, sul lungomare. Stretti stretti sui sedili, in modo da difenderci dal freddo. Ci mancava il coraggio - come a tantissimi altri - di rientrare nelle abitazioni. 
A ripensarci ora, ci andò bene, perché Maiori, paura a parte, non subì danni rilevanti.

giovedì 25 agosto 2016

LA CITTADINANZA ONORARIA DI MINORI A GIUSEPPE LIUCCIO

Giuseppe Liuccio, in costume medievale,
in occasione di una memorale riunione conviviale
all'hotel Cappuccini di Amalfi

Leggo con piacere su Facebook che, nell'ambito del Gusta Minori, che comincia domani e terrà banco fino a domenica, sarà conferita la cittadinanza onoraria minorese al professore Giuseppe Liuccio, uno degli artefici (con Ezio Falcone) delle fortune della kermesse, oggi stabilmente inserita nella élite delle manifestazioni capaci di associare arte, spettacolo, gastronomia. 
Come amico ed estimatore di Liuccio mi felicito per l'iniziativa.

A maggior ragione, aggiungo, egli meriterebbe un pubblico riconoscimento ad Amalfi: per quello che ha dato alla città come docente, amministratore, promotore di eventi culturali; per essere stato a lungo protagonista delle vicende politiche locali; per l'amore che ha dimostrato, con i suoi scritti, le sue poesie, alla nostra terra.

UN TERREMOTO DI CUI S'E' PERSA MEMORIA: QUELLO DEL 21 AGOSTO 1962 NEL SANNIO E NELL'IRPINIA

Nell’elenco dei terremoti, che hanno interessato il suolo italiano negli ultimi cento anni, non ho visto citato, sui giornali e alla televisione, quello che colpì il Sannio e l’Irpinia il 21 agosto 1962. Forse più limitato come estensione, ma ugualmente intenso: 6,1 della scala Mercalli.  Causò solo una ventina di morti, ma i senzatetto furono almeno sedicimila.
Mi toccò, allora, accompagnando l’onorevole Francesco Amodio, sindaco di Amalfi, del quale ero segretario, di visitare alcuni comuni disastrati: ricordo Apice, Buonalbergo, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Pesco Sannita, San Leucio del Sannio
Fu per me, che non avevo ancora conoscenza diretta di questi eventi, un’esperienza drammatica, che cercai di sintetizzare in pochi versi: 
LE CASE LACERATE
Ho visto
le case lacerate dal brivido
freddo
che ha sconvolto la terra
negli occhi
aveva la gente un pavido
triste
presentimento di morte.


© Sigismondo Nastri (da: Ho coltivato sogni, De Luca-Salerno, 2013)

IL TERREMOTO E LA SCUOLA "ANTISISMICA" CHE SI SBRICIOLA

Quando si verifica un evento giudicato “eccezionale”, in questo caso un terremoto, la parola che più frequentemente viene ripetuta è “fatalità”. Stavolta, dopo il sisma che ha devastato Amatrice, Accumoli, Arquata e altri piccoli paesi del centro Italia, la discussione ha preso un’altra piega: la necessità, sostenuta in tv da architetti, ingegneri, geologi, che si metta "in sicurezza"  il patrimonio edilizio del paese. A cominciare dagli edifici pubblici: municipi, caserme, per garantirne l'operatitività anche in situazioni di emergenza, e le scuole.  Si sostiene  che ogni fabbricato debba avere la propria carta d’identità, un libretto di manutenzione tipo quello in uso per gli impianti a caldaia. Va bene, certo. Ma siccome siamo in Italia, una domanda mi viene spontanea: chi ci garantirà che un'attestazione di "antisismicità" potrà farci dormire sonni tranquilli? 
Cito un esempio, il più recente. Senza fare un’indagine più ampia e neppure a ritroso. Ad Amatrice è andato in macerie l’edificio scolastico, ricostruito nel 2012 (solo quattro anni fa). Realizzato a prova di terremoto. Eppure è crollato. Per fortuna, di notte e in periodo di chiusura delle scuole. La concomitanza di queste circostanze ha impedito una ulteriore tragedia. Nella tragedia, già immane, che ci fa piangere e commuovere.

UN'ESTATE MALEDETTA. ANCORA INCENDI IN COSTIERA AMALFITANA

Le notizie di incendi boschivi in Costiera amalfitana si susseguono. 
Leggo su Facebook di fuoco, ancora ieri, a Tovere di Amalfi, a Tramonti, anche a Maiori dalle parti di Cannaverde. 
C'è chi si lamenta, chi impreca, chi si sorprende. 
E' da decenni che, in periodo estivo, finiamo nelle mani dei piromani. 
Non ce ne libereremo, perché non mi pare che da qualche parte, e da parte di qualcuno, sia stata manifestata la volontà politica, e istituzionale, di mettere il dito in questa piaga, ormai divenuta puzzolente. 
Perché non si indaga? Forse perché il business, legato all'industria del fuoco, è enorme? 
Nella mia vita, fino agli anni sessanta, ricordo di aver visto solo un incendio, sulla montagna di Pogerola. Ma si accertò subito che era dipeso da una disattenzione nell'allestimento di una carbonaia. 
Oggi si agisce in maniera preordinata, coordinata, scientifica, dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna. Poi, magari, si tira in ballo il mozzicone acceso dell'automobilista di passaggio.

mercoledì 24 agosto 2016

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL "GUSTA MINORI". LA KERMESSE, ORMAI ALLA VENTESIMA EDIZIONE, E' IN PROGRAMMA DAL 26 AL 28 AGOSTO

Non ci son potuto andare, perché da ferragosto sto a fare i conti con quello che una volta si chiamava "mal di stagione": raffreddore, tosse, mal di schiena. Di solito, che io ricordi, si manifesta tra autunno e inverno. A me è capitato ora, in piena estate. Pazienza! Mi affido, perciò, alle notizie pervenutemi attraverso il comunicato stampa. 
Ieri mattina, martedì 23 agosto, presso l’Otium Spa (che ancora non ho visitato, e anche questo mi dispiace), sul lungomare di Minori, s'è tenuta la conferenza stampa di presentazione della ventesima edizione del Gusta Minori, la kermesse di fine estate che coniuga arte, cultura, spettacolo e gastronomia di qualità, promozione delle tipicità locali e produzione di spettacoli con musiche e testi originali. Dal 26 al 28 agosto, quindi, gli angoli più suggestivi e pittoreschi della cittadina si trasformeranno in un teatro a cielo aperto dove attori e comparse faranno rivivere le emozioni e le paure degli abitanti del posto all’indomani dell’armistizio del 1943. L’edizione di quest’anno, inoltre, si avvale del prezioso contributo di Slow Food Campania, attraverso la Condotta Costa d’Amalfi e l’Alleanza Slow Food dei Cuochi e dei Pizzaioli; il programma della manifestazione, pertanto, sarà arricchito da Laboratori del Gusto per grandi e piccini e dalla presenza di produttori campani e chef dell’Alleanza Slow Food.
La conferenza stampa, moderata da Peppe Iannicelli, si è aperta con i saluti del sindaco, Andrea Reale, che ha sottolineato da subito l’importanza anche storica dei comuni della fascia montana della Costiera Amalfitana, solitamente messi in secondo piano in un contesto che punta ad un turismo strettamente balneare. Da questa premessa parte la provocazione verso gli altri dodici paesi del comprensorio amalfitano “Sono anni che a Minori si lavora in maniera fattiva verso una destagionalizzazione del turismo. Non si vive solo di mare e solo d’estate. Minori è una città viva dodici mesi all’anno: in inverno gli alberghi, le attività extra-alberghiere di qualità così come tutte le altre attività correlate non chiudono i battenti”. 
Dal canto loro, Giuseppe Orefice, presidente di Slow Food Campania e Basilicata, e Andrea Ferraioli, fiduciario della Condotta Slow Food Costa d’Amalfi, hanno espresso la soddisfazione di partecipare alla ventesima edizione del Gusta Minori, unico evento estivo promosso da Slow Food in Campania. E’ attraverso manifestazioni di questo tipo, infatti, che si promuovono le eccellenze gastronomiche del territorio, valorizzando ed incentivando il lavoro dei produttori locali. Il Gusta Minori è un ponte ideale tra la Campania del buono, pulito e giusto ed il Salone del Gusto di Torino, il più grande evento internazionale dedicato alla cultura del cibo: “Vogliamo creare all’interno del Gusta Minori un piccolo “Salone del Gusto” con laboratori per grandi e piccini e produttori da ogni parte della Campania e della Basilicata. Ma quello che maggiormente ci interessa è ricreare quella curiosa e contagiosa atmosfera di fratellanza e amicizia che a Torino è di casa e che si produce quando si incontra la gente di Slow Food, quella gente che ogni giorno lavora per produrre, trasformare, cucinare prodotti di pregio qualitativo e valore sociale e che noi vogliamo assolutamente proteggere e valorizzare”. 
Antonio Porpora, presidente del Gusta Minori Corporation, ha ricordato il compianto Ezio Falcone, gastronomo e cultore della storia del territorio, pioniere della riscoperta degli antichi sapori della Costiera Amalfitana e artefice, con gli altri, dei successi ottenuti dal Premio Internazionale di Letteratura Enogastronomica. “Il mio discorso - ha detto - si apre con tre parole: grazie, scusa, permesso. Grazie a chi ha avuto la brillante idea di creare vent’anni fa il Gusta Minori ed a tutti coloro che in questi anni hanno collaborato alla buona riuscita della kermesse, nata proprio per far sì che Minori potesse fregiarsi del titolo di Città del Gusto. Scusa se siamo riusciti a portare a termine solo il 50% degli obiettivi che ci eravamo prefissati di raggiungere due decenni fa. Permesso perché tra meno di tre giorni occuperemo l’intera cittadina con scenografie, stand espositivi e mercatini del gusto”. Ha, infine, illustrato il programma della manifestazione, anticipando che la prima scena della rappresentazione teatrale sarà un inno alla pace.
E' intervenuto anche Franco Picarone, presidente della commissione bilancio della Regione Campania, che ha portato i saluti del governatore Vincenzo De Luca, ribadendo la disponibilità ad incentivare eventi come quelli del Gusta Minori, che promuovono il territorio e tutte le tipicità locali.
Si è passati, quindi, ai saluti finali, affidati come di consueto al sindaco Reale che ha puntato i riflettori sull’annoso problema del traffico in Costa d’Amalfi: un flusso enorme ed incontrollato di autovetture che si immettono sulle arterie della costiera, congestionando e bloccando la viabilità di un intero territorio. “Bisogna lavorare a forme di mobilità alternative - ha insistito -, come le funivie per collegare Agerola ad Amalfi e Minori con Ravello, le monorotaie e, perché no, un tunnel di appena 400 metri che colleghi Maiori con Minori, restituendo alla collettività un chilometro circa di area pedonale tra le più belle e panoramiche della Costiera Amalfitana: la Torricella”.

NON BASTAVANO GLI INCENDI, ORA CI SI E' MESSO PURE IL TERREMOTO A DISTRUGGERE IL "BEL PAESE"

Non bastava l'emergenza incendi, che ha colpito la Penisola da un capo all'altro, non risparmiando Roma, e  ancora non s'è fermata (ma i delinquenti che appiccano il fuoco hanno un briciolo di coscienza?), ci si è messo il terremoto ad aggravare la situazione del nostro "bel paese / ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe" (Petrarca, Canzoniere, CXLVL, vv. 13-14).  Mettendo a dura prova la popolazione di una vasta area tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo e gli stessi Vigili del fuoco, le squadre della Protezione civile, i tanti volenterosi che dalle prime luci dell'alba stanno operando senza sosta tra le macerie. 
Una popolazione, quella colpita dal sisma, che - rinunciando ai "privilegi" dei grandi centri - è rimasta aggrappata alle proprie radici, in quell'Italia autentica fatta di vecchi pittoreschi borghi situati sulle balze delle montagne e nelle vallate (significativa l'immagine a lato, scattata dai Vigili del fuoco, tratta da Facebook)
Di fronte alla nuova tragedia - che fatto crollare, con le case, le stesse memorie storiche di Amatrice e Accumoli -, dopo aver rivolto un pensiero ai morti e un incoraggiamento ai sopravvissuti, la mia speranza è che i problemi veri, seri, drammatici comincino a prevalere sulla dialettica e sugli interessi dei partiti. Che i fatti - le cose da fare, e da fare presto! (e bene! ci siano di monito e di insegnamento le esperienze di San Giuliano di Puglia e de L'Aquila) - zittiscano il fiume di parole che invade quotidianamente la nostra esistenza. Almeno per un po' vorrei che non ci si accapigliasse sul referendum. E che Matteo Renzi, da parte sua, si dedicasse soltanto al suo ruolo di capo del governo. Che è - non lo si dimentichi - il governo di tutto il popolo italiano.
Sigismondo Nastri

P.S. Aderisco intanto all'iniziativa - promossa da Enrico Mentana per il TgLa7, insieme col Corriere della sera - di raccogliere fondi a sostegno dei terremotati. Trascrivo qui, dal profilo Facebook di Mentana, i dati utili per effettuare i versamenti:

Bonifico bancario – BANCA PROSSIMA, conto corrente 1000/145551 intestato a UN AIUTO SUBITO – TERREMOTO CENTRO ITALIA 6.0 – IBAN IT17 E033 5901 6001 0000 0145 551.



martedì 23 agosto 2016

DOMANI SERA, A MINORI, SI CELEBRA "LA NOTTE DEL LIBRO" CON MARCO PERILLO, FRANCESCO MARI, ELVIRA MORENA E VITO PINTO

Domani sera, mercoledì 24 agosto, alle ore 21.00, sul pontile di Minori - patrocinata dal Comune e dalla Pro loco e col sostegno del Gusta Minori - si festeggia “La notte del libro”, ribattezzata dagli organizzatori “Racconti & Maree”. Protagonisti:  Phlegraios di Marco Perillo, edito da Rogiosi; Gli amori interrotti di Francesco Mari, pubblicato da Iemme; Domani mi vesto uguale di Elvira Morena, edito da Oèdipus;  Viaggio inverso di Vito Pinto, pubblicato da Graus. Ho già detto all'amico Alfonso Bottone che difficilmente potrò esserci perché non mi sono del tutto ripreso da una forma influenzale-reumatica che mi ha tenuto bloccato per un po' di giorni.
Ecco qualche notizia sui libri, tratta dal comunicato stampa.

Phlegraios. L’ultimo segreto di San Paolo di Marco Perillo, giornalista del Mattino, è un mistery appassionante sugli albori del Cristianesimo in Italia, ambientato in un lembo di terra incantato: i mitici Campi Flegrei nei dintorni di Napoli. Procolo Costagliola, giovane archeologo dal passato tormentato, ritrova un reperto avvolto da un enigma millenario, la mitica lettera di San Paolo a Laodicea. Una missiva che contiene un messaggio profondo sulla natura di Dio e sulla vita dopo la morte, che cambierà per sempre l’esistenza del protagonista. Un romanzo di formazione e di conversione, per conoscere a fondo le storie dei martiri campani delle origini, tra i primi in Italia, e per testimoniare la potenza dei valori cristiani in un’epoca complessa come quella attuale.

Il trittico Gli amori interrotti (parafrasi di una silloge di racconti di Italo Calvino, Gli amori difficili) di Francesco Mari è una raccolta incentrata su storie di relazioni problematiche, non lineari, irrisolte o in cerca di risoluzione. L’estate americana è la storia di un personal assistant italiano “sedotto e abbandonato” da una nevrotica diva americana di passaggio a Venezia per il festival del cinema. Il secondo atto, Gli adolescenti, si incentra sull’esperienza di un professore di liceo che si invaghisce di un suo giovane studente maschio, pretesto per provare a immaginare una Morte a Venezia al tempo di Maria De Filippi. Voci nella notte, infine, ambientato in Sardegna, ha per protagonista un ex militare che d’estate aiuta la moglie, da cui è separato, a gestire insieme con la figlia un campeggio balneare. L’arrivo di un piccolo gruppo di amici (due ragazzi poco più che ventenni con le loro fidanzate), con cui l’uomo finisce suo malgrado col fare amicizia, innescano in lui una sorta di tentativo di riconciliazione con l’intera sua esistenza.
In Domani mi vesto uguale,  Elvira Morena, medico cardio-anestesista, ritrae il mondo delle donne della sua generazione, ex ragazze che viaggiano con il disagio addosso, partite dalla visione del mondo in bianco e nero e che hanno assorbito gli echi del femminismo e i discorsi degli intellettuali, che all’epoca, avevano un peso specifico. Oggi, travolte dalle logiche del consumismo e dalla dittatura dell’omologazione che gioca sempre a ribasso, le donne hanno smesso di interrogarsi. Quando ci provano, avvertono un sentimento di smarrimento interiore, che omaggia  di una profonda solitudine. La protagonista della storia, Sara Ferrara, è una violinista con origini partenopee, che non rinnega mai, neanche quando si trasferisce in Francia, dove prende a volare intorno al globo per via dei concerti. Il Vesuvio rimane nella sua mente il punto fisso di riferimento, simbolo di una imponente  bellezza e della tragedia mista all’ineluttabile fatalità”.
In Viaggio inverso. Letterati, artisti e dive sulla Costa d’Amalfi  Vito Pinto racconta, in punta di penna, 40 personaggi celebri che hanno vissuto la “divina” Costiera, tratteggiando ritratti corposi e curiosi, con aneddoti e vicende che non si trovano nelle biografie ufficiali. Un volume nato dalle pagine del quotidiano la Città, con la rubrica omonima “Viaggio inverso” che egli ha ulteriormente arricchito, riservando ad ogni storia gli spazi propri di un libro.
Ad intervistare gli autori, Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it.  Sottolineature musicali di Andrea il gatto & la volpe; voce narrante quella dell’attrice salernitana Vania De Angelis.

Ne “La notte del libro” c’è spazio anche per giocare con il pubblico proprio sul mondo della lettura, e per la solidarietà, con il sostegno al progetto “Una scuola per il Bènin”, in collaborazione con il Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno e l’azienda Acquamarine fashion. E altre sorprese.

lunedì 22 agosto 2016

ANCORA INCENDI IN COSTIERA: TRA FURORE E AGEROLA E A RAVELLO


La Costa d'Amalfi è tornata nella morsa delle fiamme. Tra Furore e Agerola e quasi contemporaneamente a Ravello. Per ora. Inutile mostrarsi sorpresi. Bisognava prevederlo, sapendo che ci sarebbe stato vento.
Chi agisce lo fa in maniera scientifica: segue i bollettini meteo, sceglie il tempo giusto, opera un anno sì un anno no (si aspetta sempre che dal deserto creato riemerga la macchia), tra la seconda metà di agosto e i primi di settembre. 
Dobbiamo augurarci che giunga presto la pioggia. 
La mia opinione l'ho espressa qui il 15 agosto scorso e ricalca quella formulata una quindicina di anni fa e, prima ancora, a cadenze quasi annuali. Da quando questo tristo (ripeto: tristo = cattivo, malvagio, perfido, disposto al male) fenomeno ha messo piede dalle nostre parti.
Confermo il pessimismo. Come è già avvenuto in passato, non si tirerà il ragno dal buco. Mandanti ed esecutori resteranno anonimi e impuniti.

venerdì 19 agosto 2016

A PROPOSITO DELLA MINISTRA SVEDESE CHE S'E' DIMESSA PER AVER BEVUTO UN BICCHIERE DI TROPPO

Ripenso questa mattina a una piccola lezione di costume che ci è giunta nei giorni scorsi dalla Svezia.
A Alda Hadzialic, giovanissima (29 anni) ministra dell'Istruzione, fermata dalla polizia a Malmö mentre era alla guida della sua auto, è stato riscontrato un tasso alcolemico di 0,2 (pari, credo, a due bicchieri). Quindi, oltre il consentito.
Riconoscendo di aver commesso uno sbaglio, lei ha subito rassegnato le dimissioni dalla carica.
In Italia non sarebbe avvenuto.
Da noi c'è la "cultura" di rimanere aggrappati alle poltrone anche in presenza di accuse ben più gravi e infamanti.

A MARE COL BURKINI: PERCHE' NO?

Bagnanti ad Amalfi ai primi del Novecento
Sono molti a scandalizzarsi, anche da noi,  per il fatto che donne islamiche possano accedere alla spiaggia e farsi il bagno col burkini, un costume coprente – assimilabile a quelli che le nostre donne  indossavano nei primi decenni del novecento (ved. foto a lato) – che lascia ben scoperto il viso consentendo la identificazione delle persone. Non capisco a chi possa dare fastidio. E non credo che il divieto imposto da alcune municipalità francesi, con l'avallo del primo ministro Manuel Valls, valga a ridurre il rischio di attentati. Se mai è la Francia che, così, abdica a uno dei principi - Liberté,  Égalité, Fraternité  - ereditati dalla rivoluzione del 1789 e proposti come patrimonio di civiltà al mondo intero.
Se una suora decidesse di andare a mare vestita,  col cappuccio in testa, non commetterebbe reato. Tutt'al più, dovrebbe dar conto alla sua congregazione e ai suoi superiori. Pure a me potrebbe venire la voglia di tuffarmi in giacca doppiopetto e cravatta. Al massimo, susciterei l’ilarità dei presenti.  
Ci gonfiamo la bocca pronunciando la parola “integralismo” e non ci accorgiamo che, spesso, i primi ad essere insofferenti alla pluralità di fedi, ideologie, appartenenze, costumi, modi di essere e di vivere, siamo noi. Ci aggiungo l’omofobia, ancora largamente diffusa.
L’Islam – piaccia o no - è una grande religione (la seconda nel mondo, con 1,6 miliardi di fedeli) e va rispettata. Al pari di tutte le altre confessioni, anche quelle che hanno meno seguaci, a patto che operino nel rispetto delle leggi. Ed è cosa ben diversa, l’Islam, dallo Jihadismo,  fenomeno terroristico da combattere e debellare.
Chi alimenta la confusione non contribuisce a risolvere il problema.

lunedì 15 agosto 2016

CI RISIAMO. FERRAGOSTO DI FUOCO A MAIORI

Ci risiamo. Ed era da aspettarselo sulla base di precedenti analoghe esperienze. Ma esiste un organismo ufficiale – mi domando -, che tiene una statistica dei luoghi, dei giorni, delle ore in cui si mettono al rogo le selve, i boschi?
Il 15 agosto, quando tutta l'attenzione è concentrata sulla festa patronale a Maiori, c'è chi, operando in maniera scientifica, strategica, appicca il fuoco alla montagna a ridosso della città, affollata di villeggianti e turisti. E' già capitato altre volte. Ricordo di aver visto il promontorio di Capo d'orso in fiamme, una sera di ferragosto, anni fa, mentre ero a cena al Santa Caterina di Amalfi con l'avvocato Parenzo e Luisa Fiocco. Due amici che ricordo con nostalgia e rimpianto. Colmo dei colmi, alle ore 23.30, dopo la processione della statua di S. Maria a Mare, è annunciato uno spettacolo pirotecnico. ‘A festa è festa e, se pure il mondo va in rovina, chi se ne frega?
Pensiamo a quanti interessi si celino dietro un incendio. Ne discutiamo da più di mezzo secolo. Quando, in passato (oggi non lo fa nessuno), qualcuno ha tentato di mettere il naso in questa situazione, formulando ipotesi, certamente non quelle dell'autocombustione o della sbadataggine dell'idiota di turno, ma neppure dell'origine "probabilmente" dolosa, è stato subito messo a tacere in malo modo. Ormai lo si dà per scontato che debba succedere... Non solo non si indaga su possibili esecutori e mandanti (dappertutto, dalle Alpi alla Sicilia), c'è che chi vede, chi sente, chi sa, chi capisce, non parla. Come le famose tre scimmie. Insomma, vince l'omertà.

domenica 14 agosto 2016

PRIÊRA A SANTA MARIA A MARE P' 'A FESTA SOIA 'E DIMANE

Signore Ddio,
Tu ca hê ‘ncarrecàto a nuje ‘e Maiure
 ‘e annorà e riverì
 ‘a statua miraculosa
d’ ‘a Beata Vérgene Maria,
 ca ‘e piscature tiràreno ‘a mare
dinto a na rezza,
fa’ ca Essa nce pozza sempe dà na mano
e prutèggere,
‘e na manèra ca nuje -
scanzate tutte ‘e tempeste
‘e chisto munno -
putimmo arrivà priàte ‘nparaviso.
Cu ll’ajuto ‘e Giesù Cristo,
Signore nuosto!
Ammènne.

© traduzione di Sigismondo Nastri

sabato 13 agosto 2016

'A MULIGNANA CU 'A CIUCCULATA", VANTO DELLA GASTRONOMIA MAIORESE, NELLA RICETTA DI VALENTE TRAMONTANO

Valente Tramontano
Tempo fa l'amico Enzo Mammato, appassionato di storia, arte, cultura e tradizioni locali, pubblicò su Facebook la ricetta della melanzana col cioccolato così come era stata raccolta dalla viva voce di Valente Tramontano, personaggio maiorese indimenticabile, che io ho conosciuto quando svolgeva il compito di custode della sede della Dc sul corso Reginna. 
“Pe’ fà ‘stu doce, pecché 'e nu doce se tratta! – insegnava Valente - servono 'e mulignane paisane che nun so’ amare... Se tagliano ‘e luongo doppo ca so’ state munnate e se frjeno fella pe’ fella . Po’ se 'nfarinano, se passano dint’ a ll'uovo e se 'mbuttiscono co' cedro e scorze, po’ se frijeno a ddoje a doje, mettenno 'na fella a cupertura 'e chell'ata. 
Melanzana col cioccolato
(della signora Rina Apicella Dell'Isola)

'O juorno appriesso se pulizzano, levanno ll’uovo ‘e cchiù, ca è rimasto attuorno, se fernisce ‘e ll’asciuttà cu ‘a carta assurbente e se acconciano dint' a na sperlonga co 'a ciucculata fundente, squagliata 'ncopp' 'o fuoco. Tra nu strato e n’ato se mette cannella, capogarofalo e vaniglia e ato cedro e scurzette. ‘Nzieme a na scurretura 'e amaretto 'e Saronno, ma chi 'o tène ce mette 'o cuncierto. Ca è meglio. Me raccumanno 'a ciucculata: adda essere assaje abbundante, pecchè si no so’ ascutte!”.
Melanzana col cioccolato
(della Pasticceria Trieste di Maiori)
La melanzana col cioccolato – diffidate dalle imitazioni - è una specialità di Maiori, in Costiera amalfitana, e viene preparata, solitamente, il 15 agosto, nella ricorrenza della festa dell’Assunta, venerata qui col nome di S. Maria a Mare. Io non dico che sia ‘invenzione’ maiorese, non ho elementi per sostenerlo, ma insisto sul fatto che essa è profondamente radicata nella tradizione e nella cultura gastronomica di questo paese. E, al di là di quello che qualche scettico potrà pensare, è una pietanza, anzi un dessert, attraente, invitante, di grande prelibatezza. Provare per credere!

mercoledì 10 agosto 2016

"CALICI DI STELLE" A TRAMONTI. NELLA NOTTE DI SAN LORENZO, UNO STRAORDINARIO HAPPENNING ENOGASTRONOMICO, CON LO SGUARDO PUNTATO VERSO IL CIELO

Tredicesima edizione di Calici di Stelle questa sera a Tramonti, nella Casa del gusto
Leggo dal comunicato stampa: "Notte di San Lorenzo: stelle cadenti che illuminano il cielo mentre calici di vino s’innalzano per un brindisi corale all’amicizia ed all’amore: ritorna l’annuale happening con i sapori in cui si esaltano tipicità, produzioni locali e antiche ricette della tradizione. Protagonista assoluto sarà ancora una volta il territorio, con i suoi frutti genuini e la purezza dei suoi prodotti, i vini doc della Costa d’Amalfi la cui degustazione sarà ospitata nella vetrina ideale, la Casa del Gusto, opera straordinaria da poco giunta a conclusione, che esalta e decanta il succo di Bacco: in vino veritas! Una location favolosa, quindi, per i nettari prodotti da quelle gemme a bacche bianche e rosse coltivate tra i terrazzamenti scavati lungo i fianchi delle rocce. Tra queste il tintore, biodiversità simbolo di Tramonti, della sua operosità e della sua agricoltura eroica e generosa. La cittadina montana della Costiera si afferma capofila in Costa d’Amalfi nella ricerca e nella promozione enologica, per dare vigore ai nascenti marchi di qualità nel mercato turistico internazionale."
Alle ore 19.30, è in programma un incontro di esperti, addetti ai lavori ed appassionati per discutere sul tema “Il paniere enogastronomico di Tramonti: una vetrina di imprese locali per dare vigore ai nascenti marchi di qualità. Un’azione consortile come unica possibilità di intercettare i flussi turistici della fascia costiera".
La casa del gusto a Tramonti
Tra i partecipanti: Raffaele Ferraioli, coordinatore regionale Città del Vino; Salvatore De Riso, dell'Accademia Maestri Pasticceri; Luigi Mansi, presidente della Comunità Montana Monti Lattari; Enrico Varriale, giornalista e conduttore Rai; Antonella Petitti, giornalista enogastronomica e direttrice di Rosmarinonews.it; Sergio Pappalardo, viti-enologo. A moderare l’incontro, giornalista  Mario Amodio
Accoglierà e saluterà gli ospiti il sindaco di Tramonti  Antonio Giordano, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani Gino Fabbri, che per l’occasione presenterà il libro “Gino Fabbri Pasticcere – Dolci e talento di un campione del mondo”
L’happening di Calici di Stelle avrà il momento più esaltante nell’incontro enogastronomico, a partire dalle ore 21.00, tra i sapori, le stelle ed i vini della Costa d’Amalfi. "E’ un onore poter ospitare il grande Maestro Gino Fabbri: un artista del gusto che è sinonimo di professionalità, estro e genialità –  dichiara il sindaco di Tramonti Antonio Giordano -. Sono sicuro che renderà ancora più elegante la kermesse di Calici di Stelle che affascina e coinvolge tanti appassionati del settore, ma soprattutto tanti amanti della buona cucina, dei vini Doc e della Pasticceria di qualità. Quest’anno sarà la Casa del Gusto ad ospitare l’evento, il luogo ideale per accogliere le eccellenze della Costa d’Amalfi e le specialità del made in Campania, simbolo della dieta mediterranea, per brindare e valorizzare il nostro 'tintore': Tramonti, una terra da scoprire, una terra da vivere".

giovedì 4 agosto 2016

QUATTRO NUOVI SACERDOTI PER L'ARCIDIOCESI AMALFI-CAVA DE' TIRRENI: ANDREA ALFIERI, CIRO EMANUELE D'ANIELLO, ENNIO DI MAIO, CHRISTIAN RUOCCO SARANNO ORDINATI PRESBITERI IL 10 SETTEMBRE, ALLE ORE 19.00, NELLA CATTEDRALE DI AMALFI

L’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni avrà, dal mese prossimo, quattro nuovi sacerdoti. Il primo commento che mi viene, a questa notizia, è: Deo gratias, sia ringraziato il Signore. Accompagnato da un’invocazione: in un’epoca dominata da un processo di scristianizzazione che sembra inarrestabile, dovuto a fattori di ordine politico, ambientale, ad una trasformazione della società non sempre in senso positivo, oltre che a fenomeni poco edificanti che hanno interessato lo stesso mondo ecclesiastico, in un contesto così delicato dicevo, Signore fa’ che questi nuovi sacerdoti siano motivati da una fede autentica, coraggiosa; fa’ che la loro disponibilità nei confronti dei fratelli sia totale; ed aiutali nel loro difficile cammino, rendi fecondo il lavoro che dovranno compiere nella tua vigna.
Andrea Alfieri, Ciro Emanuele D’Aniello, Ennio Di Maio, Christian Ruocco saranno ordinati presbiteri dall’arcivescovo Mons. Orazio Soricelli il 10 settembre prossimo, alle ore 19.00, nella cattedrale di Amalfi. Celebreranno, quindi, la loro prima messa solenne nei seguenti giorni: don Christian Ruocco l’11 settembre, nel duomo di Ravello (ore 19); don Andrea Alfieri il 12 settembre nella cattedrale di Amalfi (ore 19); don Ciro Emanuele D’Aniello il 13 settembre nella chiesa di San Pietro a Siepi a Cava de’ Tirreni (ore 19.30); don Ennio Di Maio il 17 settembre nella Collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori (ore 19).
Personalmente, conosco solo di vista don Ciro Emanuele, che è di Cava de' Tirreni (l'altra metà dell'arcidiocesi). 
Don Ennio è un mio concittadino (risiedo a Maiori da 45 anni), cresciuto - mi viene da dire - nella "nostra" chiesa collegiata, sotto il manto protettivo di S. Maria a Mare, che festeggeremo il 15 agosto.
Don Andrea Alfieri ho avuto poche occasioni d’incontrarlo, ma conosco bene i suoi genitori; il nonno, del quale porta il nome, e lo zio Enzo hanno avuto un ruolo importante nella mia formazione umana e professionale.
Don Christian l’ho avuto alunno per un anno all’IPC di Amalfi e gli sono rimasto affezionato.
Accomuno tutt’e quattro in un unico affettuoso augurio e, se me lo consentono, in un fortissimo abbraccio. 
Giovanni-Maria Vianney, il santo curato d’Ars – del quale, guarda che combinazione!, ricorre proprio oggi la festa -, a proposito del sacerdote osserva: "Quanto è grande il sacerdote! Se egli si comprendesse, morirebbe [...] Dio gli obbedisce: dice due parole e Nostro Signore scende dal cielo […] Se avessimo fede, vedremmo Dio nascosto nel sacerdote come una luce dietro il vetro, come il vino mescolato all'acqua […] Quando il sacerdote è all'altare o sul pulpito, dobbiamo guardarlo come se fosse Dio stesso".
Sigismondo Nastri

mercoledì 3 agosto 2016

MEMORIE DI UN OTTUAGENARIO. LA CASSETTA DEI COLORI, DUE 'NGUACCHI E IL RICORDO LONTANO DI UNA POESIA COPIATA

 'Nguacchio n. 1
Ho trovato nel ripostiglio una cassetta da pittore completa di colori, pennelli, tavolozza, regalatami da mia moglie in occasione di una befana (non ricordo quale: forse 5-6 anni fa), che non avevo mai aperta. M'è venuta così la voglia di fare due 'nguacchi ('nguacchio = scarabocchio, pasticcio), giusto per rilassarmi, per occupare un po' il tempo senza computer o smartphone (strumenti utilissimi, che però creano dipendenza e rischiano di farmi scimunire). Li ho postati per gioco su Facebook (il gioco è uno dei miei elementi formativi) e sono arrivati subito alcuni "mi piace". Trattandosi di 'nguacchi, non giudicabili se non proprio inguardabili, credo si sia trattato di un gesto di cortesia del quale devo essere riconoscente. A volte, si sa, "se rispetta 'o cane p' 'o patrone".
E' l'esatto contrario di quello che mi succedeva quando frequentavo la scuola media ad Amalfi.
'Nguacchio n. 2
Scrivevo già allora poesie (per fortuna, tranne una, sono andate distrutte), senza ritegno le facevo leggere alla professoressa di italiano che immancabilmente me le bocciava. Una volta, su soffiata del mio amico Angelo, andai a cercarne una poco nota (quanto meno, non inserita nelle antologie in uso) di un importante poeta del Novecento italiano. La portai, gioioso, alla professoressa, facendole credere che era mia. Ugualmente la bocciò, addirittura sottolineando alcuni passaggi con la matita rosso-blu. Mi guardai bene dal dirle da chi l'avevo copiata.
© Sigismondo Nastri