Premetto che non mi ritengo un buon cristiano, penso di andare a finire nell'inferno o forse, per la misericordia di Dio, in un lungo purgatorio. Questa convinzione rende ancora più indecifrabile il sogno, suggestivo sotto altri aspetti.
Adriano Paolelli, "Momenti felici" olio su tela, cm. 50x70 |
LE BOLLE DI SAPONE
Sul balcone stamane al sesto piano
- era l’alba, il sole appena sorto
tra l’ammasso di case a Mercatello,
azzurro il cielo e trasparente il mare
che da Licosa arriva a Capo d’orso -
son tornato a soffiar bolle di sapone.
Eteree scintillavano nell’aria,
tante le bolle da sembrar farfalle.
Ne ho visto entrar persino nelle case,
volare sopra i tetti e le terrazze.
E ho visto una signora impressionata:
“Questo è pazzo - avrà detto -. Poveretto!”.
© Sigismondo Nastri (da: Il pensiero e le parole)
La cerimonia era in corso, come avviene quasi sempre, nella cornice maestosa di piazza San Pietro.
Io la osservavo, compiaciuto, dal cielo.
Mi sono turbato quando è stato esposto al balcone della basilica la mia immagine, avvolta da una miriade di bolle. E di là, dalla sommità di una nuvola, ho lanciato un grido: "Ma come, Adriano s'è scurdato 'e me fà l'aureola! ". Tra i sogni e la realtà quotidiana sicuramente c'è un nesso. Dico questo perché a un bravissimo pittore, il maestro Adriano Paolelli, caro amico, è venuta proprio nei giorni scorsi l'idea di realizzare un dipinto nel quale mi ha ritratto "immerso" in una moltitudine di bolle di sapone. Pensavo all'aureola, che non m'era stata posta sul capo, quando mi sono svegliato, ritrovandomi vivo, e per giunta sereno, addirittura felice, nel letto.
14.6.2016
Nessun commento:
Posta un commento