lunedì 27 giugno 2016

"GERMINAZIONI ARCHETIPE": DAL 2 AL 31 LUGLIO, A RAVELLO, LE SCULTURE DI LUIGI VOLLARO NEL SITO ARCHEOLOGICO DEL MONASTERO DELLA SS. TRINITA'

Sabato, 2 luglio, alle ore 19.00, presso il sito archeologico del Monastero della SS. Trinità di Ravello si inaugura la mostra di Luigi Vollaro “Germinazioni archetipe”, a cura di Pasquale Ruocco,  visitabile fino al 31 luglio durante l’orario di apertura del sito (11.00-17.00).
L’evento apre il calendario di attività legate all’arte contemporanea previste all’interno del progetto di studio e recupero del sito archeologico promosso e gestito dall’associazione temporanea di scopo costituita dall’Associazione culturale Ravello Nostra, ente capofila, dal Comune di Ravello, dall’Università degli Studi di Salerno e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, e finanziato con fondi del Ministero della Gioventù nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”.
Luigi Vollaro, Metamorfosi
Le opere di Luigi Vollaro dialogheranno con le emergenze archeologiche del sito, dando la possibilità ai visitatori di approfondire lo studio e la conoscenza delle espressioni artistiche anche attraverso visite guidate, incontri con l’artista e il curatore.
«La mostra di Luigi Vollaro - illustra Pasquale Ruocco -,  raffinato esponente della scultura, sia a livello regionale che nazionale dagli anni Sessanta ad oggi,  prevede l’installazione di una serie di opere realizzate in rame e piombo tra il 2000 e il 2015, tra le quali si segnalano Arpa, Fuochi Fatui, Metamorfosi, presentate in occasione del Padiglione Campania, allestito per la 54ª Biennale di Venezia del 2011. Al centro del percorso - continua il curatore - che si muove tra implicazioni antropologiche e riflessioni naturalistiche, la costante meditazione dell’artista sul valore della scultura, cioè sul valore tradizionale del lavoro, sulle materie, soprattutto metalli, sui processi di generazione della forma e sul suo sviluppo nello spazio, meglio nell’ambiente come possibilità data all’artista di offrirsi alla collettività, confrontandosi con i luoghi, con le sue memorie e le sue prospettive».



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