Sabato 7 maggio, alle ore dodici, s'inaugura a Tramonti la Casa del Gusto, definita "santuario del sapore" per i contenuti e "la più grande opera pubblica dopo l'auditorium di Ravello" sotto l'aspetto architettonico. Primo "impegno" della struttura, la Convention delle Città del Vino in programma dal 6 all'8 maggio.
Veduta di Tramonti |
I sapori della Costiera, le eccellenze agroalimentari, qui si sposano ai vini a denominazione d'origine controllata. Vini che hanno trovato affermazione sui mercati internazionali e successi nelle esposizioni, ultima in ordine di tempo il Vinitaly.
Si punta, perciò, e giustamente, sulle strade del vino per la promozione del territorio. L'enoturista - si sostiene -, persona colta e rispettosa della natura, è
quello che spende di più: fino a 160 euro al giorno. Lo dicono i dati del
turismo alternativo. Quello cioè che si sta consolidando lungo l’altra faccia
della Costiera Amalfitana. “Una faccia nuova per meglio dire”, sottolinea il
sindaco di Furore, Raffaele Ferraioli, nella veste di coordinatore regionale
delle Città del Vino e in un certo senso anche di artefice, insieme a molti
altri amministratori, di questa inversione di tendenza. Già, perché da qualche
anno la Costiera non è più solo meta di vacanze. Piuttosto, un luogo in cui
viaggiare e scoprire, soprattutto, le tipicità, in termini di sapori, e quelle
tradizioni locali che rientrano nella sfera dei cosiddetti “saperi”.
Ma torno alla Casa del Gusto, che ha avuto un iter lungo e complesso. Ne sentivo parlare da anni e, lo confesso, non ci credevo molto. Invece eccola qua. Bella e funzionale. Costata 3 milioni di euro. Questo "santuario" dovrà
custodire tutti i prodotti di nicchia e trasformarsi in un grande attrattore di quel turismo avvezzo alle sollecitazioni della storia e del
palato. Insomma bisognerà far tappa a Tramonti per toccare con mano il prodotto
tipico, la storia e la tradizione.
Composta di tre aree (didattico-formativa, di
degustazione e museale oltre ad un giardino
esterno in cui sono impiantate
tutte le principali coltivazioni del territorio), la Casa del Gusto metterà
insieme il meglio della produzione locale: dai pomodorini del piennolo di
Furore al limone Igp della Costa d’Amalfi; dalla colatura di alici di Cetara
al fior di latte e alla pizza di Tramonti; dagli ‘ndunderi di Minori alle
castagne di Scala e Tramonti. In questo mare magnum di tipicità un ruolo
principale - come ho già riferito - lo avranno i vini doc della Costa d’Amalfi. E non è un caso se
l’inaugurazione coincide proprio con la Convention di
Primavera delle Città del Vino che porterà nelle quattro città associate
(Furore, Maiori, Ravello e Tramonti) circa 400 persone provenienti da ogni parte
d’Italia.
Uva tintore pronta per la vendemmia |
«Dimostreremo a tutti come questo territorio sia stato
capace di esprimere due forme di turismo – ha insistito Ferraioli nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'evento. - Ma più in
particolare le cose straordinarie che da qualche tempo accadono. La qualità
abbinata alla sperimentazione ha favorito la nascita di un segmento nuovo:
l’enoturismo. Le colline e le aree interne inizialmente espulse dal turismo
tradizionale hanno saputo ritagliarsi un loro spazio grazie proprio alla
filiera del vino. La convention delle città del vino italiane qui da noi spinge
a una riflessione a voce alta: il nostro territorio in pochi anni, grazie
all’ottenimento della Doc nel 1995, ha fatto passi da gigante nella classifica
delle aree vitivinicole più prestigiose riuscendo addirittura a produrre il
miglior bianco d’Italia. Un successo che fino a pochi anni fa era
inimmaginabile e che rappresenta una delle conquiste più significative nella
crescita socio-economica della nostra realtà».
Lavorazione del fior di latte |
Dell’idea che la Costiera Amalfitana vada vissuta nella
sua interezza sono anche gli altri amministratori. Tra questi, quelli di
Maiori, cittadina che vanta la maggiore produzione di limone sfusato Igp. «Il
turista non deve solo intendere la vacanza come sole e mare – ha detto
l’assessore Chiara Gambardella – in una terra che peraltro offre tantissime
opportunità di conoscenza. Stiamo creando le condizioni, anche con la Casa del
Gusto, per rafforzare quel percorso del sapore dal quale non si può non portar
via un pezzo di territorio». A Ravello, città della musica per eccellenza
oltre che meta del turismo d’élite, sono convinti che l’enoturismo vada
coltivato anche in quelle zone apparentemente appagate. «Anche Ravello è una città
di vino grazie alla presenza di numerose aziende ma più in particolare è stata
la prima a credere in questo fenomeno – ha detto il sindaco Paolo Vuilleumier –. Se il vino della Costiera è famoso oltreoceano si deve all’intuito di
alcuni storici produttori, primi sulla zona a sostituire con l’imbottigliamento
la vendita del vino sfuso». Delle quattro città della Costa d’Amalfi quella che
vanta il maggior numero di tipicità nel proprio paniere di prodotti del
territorio è Tramonti la cui storia agricola si lega ad infusi (il Concerto è
il più antico rosolio della zona), coltivazioni (farro su tutti) e miracolo
della pizza. «Siamo il comune che ha dettato prima di tutti le linee guida per
la tutela della propria pizza – ha spiegato il sindaco, Antonio
Giordano –. E’ una tradizione antichissima a cui fa riferimento anche il
fenomeno dell’emigrazione e della conoscenza di questo alimento nel mondo. Se
la pizza è oggi globale lo si deve ai tramontini sparsi per il pianeta. Sono
oltre tremila le pizzerie impiantate tra il nord Italia e l’estero dagli anni
Cinquanta ad oggi. Per questo si è deciso di attribuire il marchio comunale
De.Co. a questo prodotto che insieme con le viti secolari di Tintore sono
l’emblema del nostro stare in tavola».
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