Non vedo Gomorra 2. Non amo questo genere di programmi. Guardo la tv per rilassarmi. A ottantuno anno, evito le emozioni forti. Già il telegiornale, con le notizie di guerre, attentati, violenze, arresti, corruzione, malgoverno, incidenti, che ci propina più volte al giorno, mi mette angoscia, preoccupazione, tristezza. Mi riferisco perciò a ciò che ho letto. E dico subito il mio pensiero (discutibile, ovvio!), a proposito delle scene girate a Minori.
L'associazione tra una manifestazione di fede, qual è (dovrebbe essere!) la processione del Venerdì santo, e una fiction televisiva tipo Gomorra, ispirata ad una criminalità spietata, a me non piace.
Credo che si debba essere più severi in queste cose, si debba essere tenuti al rispetto del sentimento religioso delle persone (e non importa che siano cattolici, ortodossi, protestanti, musulmani, testimoni di Geova, buddisti, ecc. ecc.).
Mi accorgo, invece, che si tende a privilegiare sempre e comunque lo spettacolo (o anche il business? non so), la promozione turistica del territorio - un po' dappertutto avviene così, non solo da noi -, senza tener conto dei valori: artistici, sì (Gomorra? non tocca a me giudicare), ma anche etici, morali, civili. Non mi sembra un caso che la camorra, nelle periferie urbane, faccia proseliti tra i ragazzi. Decretando una sconfitta nella quale sono coinvolti tutti: Famiglia, Chiesa, Scuola, Società, Stato.
Ricordo che una volta, tantissimi anni fa, rimasi turbato dal fatto che, per un film di cui non è rimasta traccia, fu autorizzata la "celebrazione" di una finta messa sull'altare della cripta del duomo di Amalfi. Un'altra volta, ad Atrani, si accettò che fossero inserite scene della processione di S. Maria Maddalena in un film non certo da catechismo (Capriccio di Tinto Brass).
Vorrei che fosse chiaro. La mia critica non si riferisce alla scelta dei luoghi - non è la prima volta che si son girati film in Costiera che niente avevano a che fare col territorio - ma all'inserimento di scene di una processione, quindi di un rito religioso (in questo caso, la processione del Venerdì santo, con tutto il pathos che la caratterizza), in una serie tv come Gomorra, impastata di criminalità e delitti. Cosa ben diversa da La macchina ammazzacattivi, Viaggio in Italia,L'amore di Rossellini che pure filmò le processioni, ma in un contesto rispettoso, poetico, a volte fiabesco, non violento. Come ci hanno insegnato i nostri antenati, nun mmescammo 'a lana cu 'a seta.
Vorrei che fosse chiaro. La mia critica non si riferisce alla scelta dei luoghi - non è la prima volta che si son girati film in Costiera che niente avevano a che fare col territorio - ma all'inserimento di scene di una processione, quindi di un rito religioso (in questo caso, la processione del Venerdì santo, con tutto il pathos che la caratterizza), in una serie tv come Gomorra, impastata di criminalità e delitti. Cosa ben diversa da La macchina ammazzacattivi, Viaggio in Italia,L'amore di Rossellini che pure filmò le processioni, ma in un contesto rispettoso, poetico, a volte fiabesco, non violento. Come ci hanno insegnato i nostri antenati, nun mmescammo 'a lana cu 'a seta.
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