venerdì 29 aprile 2016

LA CONVENTION DI PRIMAVERA DELLE CITTA' DEL VINO DAL 6 ALL'8 MAGGIO TRA FURORE, MAIORI, RAVELLO E TRAMONTI. NELL'OCCASIONE SARA' INAUGURATA LA "CASA DEL GUSTO" DELLA COSTA D'AMALFI

Dal 6 all'8 maggio è in programma la  Convention di Primavera delle Città del Vino, tra Furore, Maiori, Ravello e Tramonti, i quattro comuni della Costiera che aderiscono all’associazione nazionale.  
L’evento - nel corso del quale verrà inaugurata la "Casa del Gusto della Costa d’Amalfi, un struttura destinata a informare, deliziare, divertire ed educare al cibo proponendosi nel contempo come un centro di aggregazione dei produttori e dei consumatori - sarà presentato nel corso di una conferenza stampa fissata per martedì 3 maggio, alle ore undici, nella Sala della Giunta a Palazzo Sant'Agostino, sede della Provincia di Salerno. A presentare il calendario della tre giorni saranno il Coordinatore regionale delle Città del vino della Campania, Raffaele Ferraioli, anche sindaco di Furore, il presidente della Comunità Montana dei Monti Lattari, Luigi Mansi, e Antonio Capone, Paolo Vuilleumier, Antonio Giordano, sindaci rispettivamente di  Maiori, Ravello, Tramonti. 
La Casa del Gusto Costa d'Amalfi
La vera novità, tuttavia, è rappresentata dall’apertura della Casa del Gusto della Costa d’Amalfi, gioiello di architettura e di innovazione della cultura del cibo, realizzata dalla Comunità Montana dei Monti Lattari. L'inaugurazione avverrà sabato 7 maggio. Ubicata a Tramonti, lungo il percorso della Strada del Vino e nel cuore dell'area agricola e vitivinicola della Costiera, essa è chiamata a svolgere la funzione di laboratorio permanente di ricerca, formazione, comunicazione, educazione sensoriale e alimentare. Una “casa” - leggo nel comunicato stampa firmato dall'amico e collega Mario Amodio - con una precisa “mission” sia culturale che didattica e con una funzione altrettanto forte d’impulso economico per la ristorazione di qualità e per il commercio dei prodotti tipici. Il tutto nella consapevolezza di appartenere ad una terra, quella amalfitana, con una spiccata vocazione agroalimentare con produzioni tipiche d’eccellenza. In questa sorta di “santuario” troverà spazio tutto ciò che si muove intorno al cibo: le piccole produzioni di qualità, i consorzi di tutela, le associazioni dei produttori e quelle dei consumatori, le imprese, gli studiosi e gli appassionati di enogastronomia, i cittadini e i turisti. 
Una vite secolare di uva tintore a Tramonti
In questa logica i visitatori devono essere incoraggiati a far lavorare i propri sensi, toccare, esplorare, sollecitare la struttura lungo un percorso in parte reale in parte virtuale - spiega il presidente della Comunità Montana, Luigi Mansi. - La funzione di questi spazi sarà quella di consentire ai fruitori di seguire una sorta di corso per conoscere la storia, le abitudini, le lavorazioni contadine dei prodotti della terra. Ma anche di degustare le ricette della tradizione e le tipicità della Costa d’Amalfi. Gli utilizzatori della struttura, devono essere non solo i visitatori del territorio interessati alla scoperta delle tradizioni e dei prodotti locali. Si vogliono attirare anche studiosi ed esperti delle discipline coinvolte per svolgere ricerche sul posto o scambiare esperienze; scuole del circondario e gruppi provenienti da località anche lontane, docenti interessati a corsi di aggiornamento e formazione in materia di promozione delle tradizioni locali in termini di gusto e sapori.
La Convention porterà in Costiera Amalfitana oltre quattrocento rappresentanti dei terroir italiani ai quali verrà mostrato come il territorio è stato capace in questi anni di non lasciarsi fagocitare dal solo turismo di massa, grazie alla messa a reddito dell’agricoltura e allo sviluppo di percorsi alternativi fatti di una migliore qualità della vita, di paesaggi e ambienti ben conservati, di qualità del vino e dei prodotti tipici. Un fenomeno fortemente in crescita quello dell’enoturismo, soprattutto nei periodi lontani dall’alta stagione anche per effetto delle minori capacità di spesa rispetto al turismo tradizionale. E se in Costa d’Amalfi l’agricoltura ha ottenuto una spinta propulsiva, mantenendo in vita quella duplice identità contadina e marinara (la doppia anima è sintetizzata nella figura mitologica del Pistrice raffigurato ai piedi del campanile della chiesa di Positano) questo è merito del virtuoso processo della Doc che fece del vino non più una sola merce privilegiata di scambio ma una identità del territorio.
 La convention delle città del vino italiane qui da noi spinge a una riflessione a voce alta - aggiunge il coordinatore delle Città del Vino, Raffaele Ferraioli. - Il nostro territorio in pochi anni, grazie all’ottenimento della Doc nel 1995, ha fatto passi da gigante nella classifica delle aree vitivinicole più prestigiose riuscendo addirittura a produrre il miglior bianco d’Italia. Un successo che fino a pochi anni fa era inimmaginabile e che rappresenta una delle conquiste più significative nella crescita socio-economica della nostra realtà”. 

IX EDIZIONE DEI "SUONI DEGLI DEI" A PRAIANO


Mercoledì 4 maggio prenderà il via a Praiano la IX edizione dei "Suoni degli Dei" - gli ormai collaudati concerti di musica classica e contemporanea su uno dei sentieri più belli del mondo -   con il primo concerto della stagione 2016,  nella suggestiva cornice del Convento di Santa Maria a Castro, interessato dai recenti lavori di restauro di preziosi affreschi, effettuati nell’ambito del progetto Praiano NaturArte, che si propone di "mantenere, riqualificare, arricchire e valorizzare le risorse territoriali e il patrimonio artistico/culturale di Praiano, attraverso un programma di interventi, basato sul recupero dei beni artistici presenti e poco valorizzati (edicole votive e affreschi), sulla realizzazione di itinerari artistici e soprattutto sulla promozione del paese  attraverso un nuovo portale web e una App di servizio e informazione, appositamente sviluppata per il progetto".
Nella locandina qui sotto, il programma del mese di maggio.

Praiano offre così ai suoi visitatori anche otto itinerari artistici diffusi, alcuni dei quali si sviluppano attraverso i vicoli, le viuzze e il sentiero che dal centro del paese conducono al Sentiero degli Dei.

Oltre ai tradizionali concerti, vale la pena di segnalare altri appuntamenti speciali. Come quello di mercoledì 28 settembre, giornata della FIE (Federazione Italiana Escursionismo). Nella stessa data è in programma l’iniziativa "Puliamo il mondo" di Legambiente, dedicata alla salvaguardia del territorio, con la partecipazione degli alunni delle scuole di Praiano. Domenica 9 ottobre si terrà, invece, sarà la giornata del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). 

UNA GIORNATA DI STUDIO A RAVELLO PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI RESTI DEL MONASTERO DELLA SS. TRINITA'

Domani, sabato 30 aprile, alle ore 17.00, nell’Auditorium di Villa Rufolo a Ravello, l’ATS - costituita dall’Associazione Ravello Nostra (capofila), dal Comune, dall’Università degli Studi di Salerno e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali - organizza una giornata di studio per presentare il progetto di “Recupero e valorizzazione degli scavi del complesso del Monastero della Santissima Trinità”, finanziato con i fondi del Ministero della Gioventù, nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”.
Sono stato sempre convinto che il territorio della Costiera è come un pozzo dal quale c’è tanto da tirar fuori. Nonostante i saccheggi subiti. Basta metterci mano. Come è capitato a Ravello. Tra il 2002 e il 2003 la Soprintendenza Archeologica per le province di Salerno Avellino e Benevento ha riportato alla luce parte del monastero benedettino della SS. Trinità, fondato nel 944, che accoglieva esclusivamente donne appartenenti a nobili famiglie. Constava di un ingresso con un piccolo vestibolo, di un dormitorio abbastanza grande, in grado di ospitare, nella seconda metà del Cinquecento, più di trenta monache, e di un giardino recintato da “alte mura”, collocato ad oriente, di una chiesa ad una sola navata con in fondo il coro e l’organo. Con le leggi napoleoniche sulla soppressione degli ordini monastici, agli inizi del diciannovesimo secolo, i monasteri, con numero inferiore a dodici religiose professe, dovevano essere aggregati ad altri dello stesso ordine. Nonostante il rifiuto delle suore di abbandonare quel complesso monastico e il sostegno dell’Arcivescovo di Amalfi, delle autorità civili e degli abitanti di Ravello, le religiose furono costrette a trasferirsi nel monastero di San Giorgio di Salerno nel marzo 1812. Quell’edificio cominciò così ad essere smantellato pezzo per pezzo. Parte delle tegole e delle travi di legno che sostenevano la copertura del dormitorio servirono per la Cappella di San Pantaleone. Una campana, il bancone per conservare gli arredi liturgici e altre suppellettili finirono nella chiesa di San Michele Arcangelo a Torello. Ciò che resta oggi è parte dell’antica chiesa con quattro stanze. Da salvare, com’è giusto, e valorizzare, perché è patrimonio della nostra storia, della nostra cultura, della nostra fede.
L’incontro si aprirà i saluti di Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello; Paolo Imperato, presidente dell’Associazione Ravello Nostra; Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, Maria Giovanna Riitano, direttore del Dipartimento di Scienze del patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Salerno. Proseguirà con l’intervento sugli aspetti archeologici del sito di Rosa Fiorillo, docente di Archeologia Medievale presso l’Università degli Studi di Salerno. Pasquale Palumbo, assessore all’Ambiente del Comune di Ravello, descriverà la genesi del progetto i cui prodromi risalgono alla manifestazione “Puliamo il mondo 2012”. Il Responsabile dell’UTC del Comune di Ravello, Rosa Zeccato, illustrerà il progetto di recupero che prevede interventi di ristrutturazione che potranno garantire un’esemplare gestione dell’area. Salvatore Amato, da parte sua, affronterà gli aspetti prettamente storici che metteranno in luce l’importanza che il monastero ha avuto per l’intera comunità ravellese. Pio Manzo tratteggerà le fasi in cui si articolerà il progetto; Luigi Criscuolo, Pasquale Ruocco e Arianna Villani illustreranno gli interventi di valorizzazione del sito.  Maria Carla Sorrentino presenterà lo staff, composto da giovani di Ravello e della Costa d’Amalfi.

La promozione dell’area, con l’inserimento nel circuito turistico della Costiera e l’attivazione di laboratori d’arte, guidati da artigiani, e l’organizzazione di mostre, presentazioni di libri e collaborazioni artistiche con il vicino polo ceramico vietrese, costituiranno il fondamento per la gestione e la valorizzazione del sito. Obiettivo a lungo termine dell’iniziativa è quello di creare una sensibilità diffusa per la tutela del proprio patrimonio storico-artistico e ambientale sia in termini di vivibilità che di ritorno economico.

LE DIFFICOLTA' DELLA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO. SE NE PARLA A MAIORI DOMENICA 1° MAGGIO, A INIZIATIVA DE "LA STANZA DI EVA"

“La Stanza di Eva” è un’associazione culturale creata a Maiori da Miriam Bella, che si prefigge di tutelare i diritti delle donne e combattere le discriminazioni, attraverso eventi e manifestazioni di varia natura, finalizzati a sensibilizzare la coscienza collettiva attorno alle tematiche del mondo femminile. Tra le iniziative assunte, segnalo l’incontro fissato per domenica 1° maggio, festa del lavoro (e, lo posso dire?, anche mia festa onomastica: che bella coincidenza!) a palazzo Mezzacapo, alle ore diciotto.
La discussione sarà introdotta dalla stessa Miriam, presidente dell’associazione:  una ragazza dinamica, preparata, intelligente, volto nuovo e beneaugurante della politica maiorese. Faranno seguito le testimonianze, reali ma anonime, di alcune donne lavoratrici in ambiti più vari, trasformate in letture a cura di Anna Capone, Sara De Filippis, Claudia De Filippis, Maddalena Scannapieco e Annamaria Esposito.  Altre donne, giovanissime, avranno voce attraverso una videointervista in cui raccontano i propri sogni relativi al lavoro che, si spera, dovrà impegnarle in un prossimo futuro.
L’incontro è patrocinato dal Comune di Maiori. 

venerdì 22 aprile 2016

QUESTA SERA LA FESTA ENOGASTRONOMICA DI SLOW FOOD A MAIORI


Ha preso il via, ieri mattina a Maiori, la prima edizione della “Festa in Condotta Slow Food Costa d'Amalfi”. L'evento, patrocinato dal Comune e fortemente voluto dal fiduciario Andrea Ferraioli assieme ai componenti del direttivo, ha come temi l'Arte ed il Gusto, le due più rinomate eccellenze del territorio Costiera, declinate nell'ottica della sostenibilità, intesa come vincolo positivo al nostro impatto sull'ambiente, come filosofia di vita e attenzione alla fragilità dell'ecosistema da preservare. Protagonisti, nello storico Palazzo Mezzacapo,  venti ristoranti selezionati sul territorio compreso prevalentemente tra i comuni che vanno da Cetara a Positano, le aziende vitivinicole della Costa d’Amalfi, i produttori con le loro specialità gastronomiche tradizionali, l'Associazione Pizzaioli Tramonti, con la compartecipazione del Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi I.G.P e del Consorzio del vino Vita Salernum Vites.
Ieri, a partire dalle ore 10:00, si è svoltto il convegno su “Identità gastronomiche-La Costa d'Amalfi tra tradizione e futuro”, moderato dal giornalista Mario Amodio, seguito dai Laboratori del Gusto: sulla colatura di Cetara (Presidio Slow Food) in collaborazione con l'Associazione "Amici delle Alici"; sulla lavorazione dei latticini; sulle marmellate e confetture della Costiera, per vedere dal vivo come nasce un prodotto. 
Stasera, venerdì 22 aprile, a partire dalle ore 19:00, è in programma una strepitosa degustazione curata dai ristoranti e pasticcerie, con la presenza dei produttori di salumi, limoni, formaggi, birre artigianali, liquori e altre specialità della Costiera Amalfitana, per avere così l’occasione di conoscere ancora meglio questo straordinario territorio.  Palazzo Mezzacapo si trasformerà per una volta in un maxi raccoglitore del “Buono, Pulito e Giusto”; sarà possibile visitarlo e ogni angolo riserverà, attraverso particolari percorsi, sorprese e momenti piacevoli per il pubblico. La professionalità nei servizi per l'accoglienza e la competenza nell'ospitalità alberghiera degli alunni dell'Istituto I.S.I.S. "Pantaleone Comite" di Maiori arricchiranno il momento gastronomico. 

A fianco dell'enogastronomia ecco poi l'arte, con l'intervento dell’artista, grafico e designer milanese Miky Degni, che è stato l’inventore di una serie di eventi intitolati “Per amor Di Vino” eseguiti in numerose località italiane con molto successo. La storica dell’arte e progettista culturale Annamaria Parlato, titolare dello Studio Pamart-Consulenza e Progettazione culturale, curatrice dell’evento artistico, durante la serata intervisterà l’artista, fondatore di Segnidegni, che si esibirà nella performance di wine-painting nel Salone degli Affreschi, accompagnato dalle suadenti note del jazz del quintetto Susanna Giordano - Isolacustica, mentre dipingerà la sua opera sulla preziosa carta d'Amalfi che verrà poi donata all'Ente comunale, utilizzando vino tintore al posto dei colori. Oltre cento opere saranno proiettate sullo schermo bianco del Salone, realizzate da Degni in diverse manifestazioni, in un percorso sensoriale che indurrà all’ebrezza dell’arte. Degustazioni e performance artistiche saranno le parti di un'esperienza unica, per fare della manifestazione il momento di valorizzazione delle eccellenze locali e di partenza di un cambiamento. Media partner dell'evento sarà 2ingredienti Arte & Cibo(www.2ingredienti.com) della giornalista enogastronomica Annamaria Parlato, l'unico food blog della Costa d'Amalfi che vuole essere anche un magazine di approfondimento sulle interconnessioni tra arte e gastronomia.
Un biglietto d'ingresso del costo di 20 euro comprensivo di sacca e bicchiere per il vino darà diritto a partecipare alle degustazioni. Oppure, con un costo di 30 euro per gli adulti e 15 euro dai 10 ai 30 anni d'età con speciali gadget inclusi e ingresso a tutti gli assaggi, ci si potrà iscrivere alla grande famiglia Slow Food per un anno. La tessera garantirà la possibilità di partecipare a corsi/master a tematica enogastronomica o avere diritto a convenzioni, ma anche ricevere sconti e promozioni su tutte le iniziative dell'associazione (www.slowfood.it).
E’ OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE, FINO AD ESAURIMENTO POSTI. PER INFO E PRENOTAZIONI slowfoodcostadamalfi@gmail.com whatsapp: 3337166631

giovedì 14 aprile 2016

A UN ANNO DALLA MORTE DEL PITTORE PAOLO SIGNORINO, SALERNO GLI DEDICA UNA MOSTRA CHE SARA' INAUGURATA SABATO NELLA PINACOTECA PROVINCIALE

Sabato 16 aprile, alle ore 17:00, nella Pinacoteca Provinciale di Salerno, in via Mercanti, sarà inaugurata la mostra “Paolo Signorino. Luoghi, figure e oggetti del racconto”, voluta tenacemente dalla sorella dell'artista, Anna, e realizzata con il patrocinio della Provincia di Salerno e dei Comuni di Salerno,  Ravello e Battipaglia. A promuoverla, a un anno di distanza dalla scomparsa di Paolo, un comitato del quale fanno parte: Giuseppe Canfora, presidente della Provincia; Paolo Vuillemieur, sindaco di Ravello;  Ermanno Guerra, assessore alla cultura del Comune di Salerno;  Silvio Petrone, presidente della Cassa Rurale ed Artigiana BCC di Battipaglia e Montecorvino Rovella;  personalità della politica e della cultura  ma soprattutto amici ed estimatori  quali Alfonso Andria, Roberto Barzanti, Giuseppe Blasi, Aldo Falivena e Isaia Sales.
In esposizione, quaranta opere, tra dipinti e disegni,  che – ponendo attenzione alle cose, ai luoghi, alle figure che caratterizzarono l’attenzione e l’interesse del pittore, su s’è incentrato il progetto della mostra, curato da Massimo Bignardi   assumono il valore e il significato di una narrazione autobiografica. «Quello che mi colpiva delle opere, realizzate da Paolo tra il 1971 e il 1974 – rileva Bignardi nel catalogo –,  era la capacità con la quale l’artista interpretava i luoghi nei quali osservava gli oggetti poi acquistati e collezionati con una passione maniacale. Intuivo che la bottega dell’antiquario era il teatro della sua pittura: dapprima affollato luogo ove andava in scena la “baldanza” delle forme nei registri della memoria, anche con il loro reciproco contaminarsi, per la qualcosa una cornice s’infilava al braccio di una brocca o una lampada provava a duplicarsi nello specchio di un’anta, appena aperta, di un mobile vintage. Mi incuriosiva inoltre l’esemplificazione della composizione affidata a pochi oggetti, un vaso in vetro color arancio decorato sull’orlo da un giglio, il cui gambo blu si avvolgeva a spirale risaltando sul giallo paglino del fondo.
I colori accesi, ereditati dalla pittura fauve, campivano le sagome piatte con le quali Paolo organizzava la successione dei piani, togliendo man mano ogni effetto plastico alla forma, riducendo le ombre a sagome, così come lo erano gli oggetti. Esasperava il contrasto nel massimo della luminosità, riflettendo di fatti sul processo della fotografia. Un amore per l’oggetto tradotto nella trama di una fotografia d’epoca, veniva assunto in questo caso per il suo deciso valore simbolico; beninteso un valore saldamente ancorato ad una narrazione il più delle volte familiare. È una pratica recuperata per gli oggetti ricordi del suo viaggio americano, che Paolo ha considerato nelle ultime tele, alle quali stava lavorando per realizzare una mostra dedicata all’America, ai suoi simboli. L’oggetto, però, torna ad esibire, come vorrebbe il realismo, la sua dimensione plastica: il chiaroscuro tondeggia il corpo della big-girl («You Are Beautiul» come recita la canzone), con l’ostentata bandiera a stelle e strisce, i ninnoli metropolitani e le scatole che presiedono sul piano secondo uno schema prospettico. Paolo non ha riproposto la cedola da tempo scaduta di una iconografia di memoria pop, quanto la meraviglia di un incontro; ha trascritto cioè la figurazione immaginativa di un tempo vissuto che diviene ora esperienza concretamente vissuta nella dimensione della coscienza che è propria della pittura.»
Il catalogo, pubblicato da Gutenberg Edizioni, oltre alle presentazioni di Giuseppe Canfora, Silvio Petrone e Paolo Vuillemieur  ed ai saggi storico-critici di Massimo Bignardi, Ada Patrizia Fiorillo e Pasquale Ruocco, propone le testimonianze di amici che per decenni  hanno condiviso con l’artista numerosi momenti di dibattito e di promozione della sua opera: tra questi, Mario Carotenuto, Alfonso Andria, Roberto Barzanti, Giuseppe Blasi, Barbara Cussino, Erminia Pellecchia, Isaia Sales.
Da sottolineare che la mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Cassa Rurale ed Artigiana BCC di Battipaglia e Montecorvino Rovella e di  Sal DE RISO Costa d’Amalfi.

martedì 5 aprile 2016

LETTERA APERTA AL GARANTE DELLA PRIVACY

Gentilissimo Signor Garante,
appena qualche minuto fa ho dovuto alzare la voce, e mi sono proprio arrabbiato, per respingere l'assalto di un numero (+39 06 86555), che in questi ultimi tempi mi sta tormentando con chiamate continue sul  cellulare (una decina nell'arco di 4-5 giorni).
La prima volta, non sapendo di chi si trattasse, ho risposto e una voce femminile, dall'accento presumibilmente dell'est europeo, s'è qualificata come Telecom. Non so dire se è vero. Temo che sia spam, sento odore di... truffa. Neppure il mio diniego di fornire dati personali, e di avviare comunque una conversazione, è servito. Le chiamate al telefono sono continuate, anche più volte nell'arco della giornata. Io, a ottantuno anni, per motivi di salute devo proteggermi dallo stress. Ma, di fronte a tante molestie, cosa posso fare? 
Mi affido al Suo intervento. Nelle Sue funzioni di Garante per la protezione dei dati personali, in questo caso - e in casi come questi -, dimostri di esserci. 
La ringrazio e La ossequio.
Sigismondo Nastri
giornalista

lunedì 4 aprile 2016

MERCOLEDI' 6 APRILE SALERNO RENDE OMAGGIO A MARCO AMENDOLARA CON LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME CHE RACCOGLIE L'INTERA SUA OPERA POETICA

Mercoledì 6 aprile, nella Sala Pier Paolo Pasolini di Salerno (ex cinema Diana), con inizio alle ore 18.30, sarà presentato il volume che raccoglie l’intera opera poetica di Marco Amendolara: "La passione prima del gelo – Poesie 1985-2008” (Edizioni La Vita Felice di Milano, con un saggio critico di Alessandro Ghignoli). Poeta di forte sensibilità, critico letterario e d'arte, traduttore di poesia latina, collaboratore di periodici e quotidiani, l'autore - nato il 17 ottobre 1968 a Salerno, dove s'è consumata la sua esistenza il 16 luglio 2008 -  ha lasciato una forte traccia - con la presenza e le opere - nello scenario culturale della città.
L'incontro di mercoledì nasce dalla sinergia dell’Associazione, a lui intitolata, con il Comune di Salerno e vedrà i saluti istituzionali di Ermanno Guerra, assessore per la Cultura e l'Università, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e di Olga Chieffi, vicepresidente del sodalizio. Seguiranno gli interventi critici di Alfonso Amendola, Gemma Criscuoli e Stefano Pignataro, coordinati da Andrea Manzi, con un reading poetico affidato all’interpretazione di Antonella Valitutti
Il volume, edito a cura della stessa associazione - nata nel febbraio del 2013 -, presieduta da Alfredo Nicastri, dalla comune e spontanea esigenza di un gruppo di persone, a lui legate da vincoli di affetto e di stima, di dare seguito al profondo dialogo intellettuale ed umano che egli  stesso aveva avviato, continua, così, l’opera di divulgazione dell’opera di Marco, che ha già visto nel 2014 la pubblicazione de “Il corpo e l’orto – poesie 2005-2008” sempre per le edizioni milanesi La Vita felice. "Un percorso - viene fatto rilevare -, in cui si può riconoscere il Marco fine traduttore, la grande influenza del passato sul verso, le passioni per il giallo, il fumetto, il cinema, certo decadentismo, e ancora, il sacro senso dell’amicizia, l’interesse per le arti, tutte, la simbiosi con la natura nella sua assolutezza, la condizione dell’inappartenente e dell’inadatto, quell’amore che coinvolge e sconvolge, che mangia l’esistenza, che strugge l’uomo e il tempo, sino alla liberazione dal corpo, attuazione massima dell’esercizio filosofico, riaccendendo, così, il romanzo, un nuovo romanzo, rifiutando di tenersi aggrappato alla corda, ai linguaggi, al vedere e al non voler vedere, all’accecarsi, all’assordarsi, al cadere e ricadere sempre nello stesso posto, riconquistando l’agognato mistero del primordiale".

sabato 2 aprile 2016

ANNUNCIATO IL PROGRAMMA DELLA DECIMA EDIZIONE DI ..incostieraamalfitana.it, LA KERMESSE CULTURALE IDEATA DA ALFONSO BOTTONE, CHE TERRA' BANCO A PARTIRE DAL 24 MAGGIO

A Domenico Manzione, sottosegretario per l’Interno, sarà consegnato, nell’ambito della decima edizione di ..incostieramalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, il Premio Libri… onorevoli per “In fuga”, romanzo sulla tragicità dell’immigrazione, edito da Pacini Fazzi. Lo ha annunciato, aprendo nell’aula consiliare del Comune di Minori l’edizione 2016 di “èPrimavera…fioriscono libri”, il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone. Il nome di Domenico Manzione si aggiunge così al parterre già noto dei Premi “Uomo/Donna del mio Tempo” dell’edizione del decennale della Festa del Libro in Mediterraneo, che partirà da Roma il 24 maggio e, snodandosi lungo le più suggestive location della Costa d’Amalfi, si concluderà domenica 17 Luglio: Giovanni Masotti, già corrispondente della RAI da Londra e da Mosca, capo della sede RAI da Bruxelles per il Tg1 e vicedirettore del TG2; Gianni Rivera, uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi; Donatella Bianchi, volto e voce di Lineablu su RAI1, presidente del WWF Italia, e Daria Colombo, giornalista e scrittrice, operatrice sociale in Kenia a sostegno dei bambini di strada, moglie del cantautore Roberto Vecchioni.  
Riconoscimenti “speciali” nella ricorrenza dei 10 anni di ..incostieraamalfitana.it, anche al regista, sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barbone, all’attrice di teatro Diana Iaconetti, al Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno, che si aggiungono ai giornalisti Sandro Ruotolo e Geo Nocchetti, agli scrittori Michele Serio e Pino Imperatore.
La celebrazione del decennale della Festa del Libro in Mediterraneo, evento a cui è stato riconosciuto il Premio Internazionale “Comunicare l’Europa” 2016, si è aperta con l’anteprima del film “..incostieraamalfitana.it la Cultura delle emozioni”, montaggio di Giancarlo Barela, e la presentazione della 3a edizione de “La Palestra della Vita” e di “Vizi in Piazza” sul tema dei vizi capitali, con Dante De Rosa e la psicologa Leopoldina De Varti.
Intanto da venerdì 8 aprile a Minori, con il libro “Totò Antonio de Curtis. Il Grande Artista dalla Straordinaria Umanità” di Alberto De Marco e Duilio Paoluzzi (Movimento Salvemini edizioni), sulla terrazza della Pasticceria Gambardella, partono gli appuntamenti della terza edizione di èPrimavera…fioriscono libri. Le altre date: venerdì 15 aprile al Pub Birilla serata in “Giallo” con Serena Venditto, “C’è una casa nel bosco” (Homo Scrivens), e Francesco Di Domenico, “Marzia, calibro nove lungo” (CentoAutori); venerdì 22 aprile nel salotto all’aperto del Bar 52, Serena Albano e Luigi Libra con il libro “Luigi Libra. Napoli e l’incanto melodico degli anni Cinquanta” (Graus). Chiusura, sabato 30 aprile, al Caffè Umberto con “La Notte del Lavoro narrato”, tutti insieme, tutti alla stessa ora, per leggere, narrare, cantare, ascoltare storie di lavoro.

DOMANI, DOMENICA 3 APRILE, SI CHIUDE A CETARA LA RASSEGNA TEATRALE "TOTALLY PINK" CON LA RAPPRESENTAZIONE DI UN LAVORO DI GARCIA LORCA: "LA CASA DI BERNARDA ALBA"

Ultimo appuntamento della rassegna Totally Pink, organizzata a Cetara dall’assessore alla Cultura Angela Speranza.  
La manifestazione chiude domani, domenica 3 aprile, nella rinnovata sala “Mario Benincasa”, alle ore 19.30, con uno spettacolo teatrale con ingresso a contributo libero, destinato alla raccolta fondi per l’AISLA, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, in memoria di Luigi Gambardella. In scena, la Compagnia teatrale dell’Accademia dello spettacolo di Baronissi, diretta da Gaetano Stella, che presenta La casa di Bernarda Alba”di Federico Garcia Lorca, regia di Elena Parmense
L’assessore Speranza sottolinea l’importanza della partecipazione ad uno spettacolo che ha scopo di beneficenza ed è l’ultimo tassello di un vasto programma dedicato alla donna, in tutte le sue sfumature: “Proponiamo a Cetara uno spettacolo di rilievo, con un testo interessante, che fu rappresentato per la prima volta a Buenos Aires nel 1945 e fa parte di una trilogia incentrata sul ruolo della donna e sulla sua sottomissione nella Spagna rurale degli anni Trenta. Un’occasione culturale che ha anche un risvolto sociale di aiuto a chi soffre di questa terribile malattia”.

ANTONIO ZEQUILA SI RACCONTA NE "IL PESCATORE DI AMALFI". IL LIBRO SARA' PRESENTATO A ROMA MARTEDI' 5 APRILE

Mi capitò d’incontrare Antonio Zequila tanti anni fa, in una serata di festa all’Hotel Excelsior di Amalfi, organizzata da Enzo Colavolpe. Mi sembrò un giovane ambizioso (fin troppo!), tuttavia con le idee chiare su quel che voleva fare. Poi non l'ho più visto se non di sfuggita in televisione quando ha partecipato all’Isola dei famosi e quando ha litigato con Adriano Pappalardo a Domenica in. Essendo di origini amalfitane per parte di madre, e quindi mio concittadino -, mi è stato facile immaginarlo come un epigono di Masaniello, il pescivendolo che fu protagonista della rivolta a Napoli nel luglio del 1647. La stessa sensazione credo che l'abbia avuta  lui, tanto da fargli intitolare “Il pescatore di Amalfi” (Viola editrice) la sua autobiografia. 
Il giornalista Umberto Belpedio, che ha svolto per lungo tempo la sua attività in Costiera, mi ricorda che Zequila "è nato ad Atrani [il 1° gennaio 1964] da madre amalfitana e da padre paganese. Svezzato e cresciuto a Pagani, da ragazzo in estate ad Amalfi faceva compagnia al nonno che con un barcone trasportava i turisti in visita alla Grotta dello Smeraldo".

"Il pescatore di Amalfi" sarà presentato martedì 5 aprile, alle ore 18.30 a Roma, palazzo Ferraioli (piazza Colonna 355).
«Antonio Zequila – leggo nel comunicato stampa trasmessomi dalla gentile collega Daniela Lombardi - si racconta e in queste pagine svela la parte più intima di sé, si mette a nudo svelando anche i suoi punti di fragilità, le sue insicurezze, le sue emozioni, la sua fede… che forse metterà in discussione. “Il pescatore di Amalfi” non è un romanzo, non è una raccolta di racconti ma è una storia di vita, la storia di un uomo apparentemente, forse, spavaldo, ma anche molto introspettivo e con dei valori indissolubili. Qui l’Antonio edonista si plasma con quello che cerca la bellezza dell’animo e lo fa anche con qualche manifestazione poetica.
In questo libro c’è Antonio, attraverso i suoi racconti, o meglio le sue letture e i miei pensieri “fuori campo”, durante i vari incontri avvenuti soprattutto nella veranda del Caffè Casini, nel cuore dell’Eur. All’interno dell’opera un’alternanza di linguaggio dipende dai ricordi, un linguaggio che spazia dal più forbito a uno più amichevole e spontaneo, come dire… familiare, tra una bevanda e una risata. Ecco, questo mélange - quando l’essenza contrasta l’apparenza - è Antonio Zequila, il pescatore di Amalfi.»

INCONTRO COL CANTASTORIE

Faccio un salto a Napoli (è accaduto mercoledì scorso) - da Salerno ci vuole mezz'ora, con i treni regionali veloci -, giusto per affacciare il naso nella stazione, dove la noia è vinta dalle note di un pianoforte, e subito rientro alla base.
Ma ecco che in treno, nel percorso a ritroso, mi capita di sedere vicino a un personaggio  che già a guardarlo, e ad ascoltarlo, pare uscito da un libro di favole. O da un testo letterario bucolico. Mi porge il biglietto da visita, mi racconta del suo amore per la natura, per la terra, per l'ambiente, per le cose semplici e genuine. "Che grande rivoluzione planetaria ci sarebbe - mi viene da pensare, con Jack Kerouac - se milioni di ragazzi di tutte le parti del mondo con i loro zaini sulle spalle cominciassero ad andare in giro per la natura"Mi fa pure assaggiare un pezzetto di pane fatto e cotto da lui, in forno a legna, ovviamente, con grano di pura tradizione contadina, non contaminato e manipolato geneticamente, coltivato da lui. Sapore antico, primordiale, ahimè lontano! 
E' un cantastorie (lo leggo sul biglietto da visita, poi vado a curiosare su youtube e alla voce Biagio Accardi trovo brani gradevolissimi - nonostante le difficoltà del linguaggio - dei suoi concerti). Quando me lo dice i miei occhi, appannati dall'età e dalla cataratta, si illuminano. Mi  meraviglio, e godo, che i cantastorie esistano ancora, con i loro sogni, i loro ideali, i loro ricordi - "canto e cuntu" è il titolo di una sua filastrocca - in un mondo che corre, corre, corre senza sapere dove andrà a sbattere. Che si abbrutisce sempre più. Che ha perso il piacere di raccontarle le storie - nenie, filastrocche, cantilene, favole -, se non quelle che ci propinano ogni giorno la Tv e i giornali: di violenza, di guerra, di terrore, di morte.

venerdì 1 aprile 2016

OGGI, A CAVA DE' TIRRENI, LA PRESENTAZIONE DI "NAPOLEONE IL COMUNICATORE" DI ROBERTO RACE

Oggi, 1° aprile, alle ore 18.00, nel salone di rappresentanza del Municipio di Cava de' Tirreni, sarà presentato il volume "Napoleone il comunicatore" del giornalista Roberto Race, edito dalla casa editrice dell’Università Bocconi Egea, nell'ambito di un tour che nelle prossime settimane toccherà dieci città italiane tra cui Torino,Brescia, Treviso, Milano, Verona, Napoli e Alessandria. All'incontro, moderato dal Direttore Editoriale di AffariPubblici.org Domenico Campeglia, prenderanno parte tra gli altri il sindaco Vincenzo Servalli, l'Amministratore Delegato della Grafica Metelliana Gerardo Di Agostino, il presidente dei Giovani Imprenditori di Salerno Francesco Giuseppe Palumbo, l'esperto in project management Attilio Palumbo e la Brand manager Pasta Antonio Amato Alessia PassatordiTema della discussione, “Comunicare la Leadership, Costruire il Consenso”.
“L’incontro - dichiara l'organizzatore dell'evento Domenico Campeglia -  si inserisce nel ambito delle attività a sfondo culturale ed informativo (presentazione di volumi, dibattiti pubblici, tavole rotonde) che AffariPubblici.org organizza ormai da diversi anni sul territorio metelliano. Tra gli obiettivi prefissati vi è quello di fornire strumenti utili a chi riveste responsabilità in azienda o nelle istituzioni e ai giovani che aspirano ad inserirsi da protagonisti nel mondo del lavoro, partendo dalla consapevolezza che la comunicazione efficace e persuasiva è strumento fondamentale per guidare il team a raggiungere obiettivi importanti. Ed il libro di Roberto Race va in questa direzione”
In particolare, si analizzeranno  le modalità comunicative dei leader nell’impresa e nella Politica, rapportandole alle grandi capacità comunicative di Napoleone. Il Bonaparte, come illustra Race in un volume di piacevole lettura e ricco di spunti che aiutano a spiegare il fascino sempreverde del grande generale corso, non si limitava a filtrare documenti e a oscurare fatti e personaggi. Anzi. La specialità era quella di raccontarsi a modo suo, idealizzando azioni, comportamenti e imbellettando la sua stessa figura attraverso l’opera di artisti figurativi bravi a rimodellare con la fantasia la verità storica. Napoleone, insomma, come costruttore della propria immagine, di campione delle libertà e dei popoli oppressi. Una sintesi mediatica che, dimostra Race, assurge a capolavoro proprio quando l’Imperatore è sconfitto definitivamente. Il Memoriale di Sant’Elena è stato infatti il best seller che ha trasformato un perdente in un vincitore, rinnovandone il mito per i posteri.

Race nel testo ci presenta Napoleone come colui ha inventato l’opinione pubblica così come siamo abituati a intenderla oggi. Il Bonaparte, infatti, ha saputo promuovere la sua immagine con una straordinaria, modernissima, visionaria, profetica capacità di comunicare. Ed è proprio questo il filo rosso che attraversa tutta l’epopea di Napoleone dalla spedizione italiana alla missione in Egitto, fino ai trionfi di Ulm o Austerlitz, alle successive disfatte e al doppio esilio. 
Il libro - al quale ha scritto la prefazione lo storico Luigi Mascilli Migliorini - si è imposto come uno dei successi editoriali nel mondo della saggistica italiana e Race ha avuto numerosi premi, ultimo tra questi l’Euro Summit Award per l'editoria assegnatogli dallo IUSVE  e dall'Associazione Italiana di Comunicazione Pubblica per i migliori casi di comunicazione. 
L'autore, Roberto Race, giornalista e consulente in comunicazione e public affairs, ha promosso The Ghost Team, il primo network internazionale multilingue e multiculturale di ghostwriter per imprenditori, manager, diplomatici, militari e politici, che oggi coinvolge più di quaranta professionisti nel mondo. Ha lanciato la figura del direttore relazioni esterne e comunicazione “in affitto” proponendo ai clienti una consulenza direzionale che lavora in stretta sinergia con i Consigli d’Amministrazione e le direzioni commerciali e finanziarie delle aziende lavorando con realtà come Fiera Milano, Arti Grafiche Boccia, Liu Jo Luxury e rappresentanti del mondo imprenditoriale. E’ segretario generale del think thank Competere e fa parte dell’Aspen Institute Italia come Former Aspen Junior Fellow, di RENA Rete per l’eccellenza nazionale, della Ferpi e del consiglio direttivo di INWARD Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana.
Un grosso "in bocca al lupo"!

IL SALERNITANO VINCENZO BOCCIA NUOVO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA

Da cittadino della Costa d'Amalfi, salernitano, uomo del Sud, desidero esprimere al dottor Vincenzo Boccia, eletto alla presidente di Confindustria, le più vive felicitazioni e i migliori auguri di buon lavoro. Abbiamo proprio bisogno di mettere in campo una nuova cultura politico-imprenditoriale, e lui ne è limpida espressione, per rilanciare l'economia del Mezzogiorno. 
"È una persona di grande esperienza e con un programma forte" ha detto di lui Emma Marcegaglia
Ho avuto modo di apprezzare Vincenzo Boccia in due momenti: quando, dopo aver ricevuto un cortesissimo invito, ho partecipato alla celebrazione dei cinquant'anni (+1) dell'azienda di famiglia e, recentemente, il 12 marzo, quando egli è intervenuto all'evento "Il giornalismo economico e la carta dei doveri dell'informazione" presso il Museo dello Sbarco a Salerno.