sabato 20 febbraio 2016

LA MORTE DI UMBERTO ECO. TRA I SUOI LIBRI, "DE BIBLIOTHECA", PUBBLICATO NEL 1982 DAI FRATELLI DE LUCA SU CARTA A MANO DI AMALFI

Ieri sera, a 84 anni, se n'è andato Umberto Eco. La notizia l'ho appresa da un telegiornale - credo su Canale 5 - prima di andare a dormire. E mi ha colpito profondamente. Come scrive Claudio Gerino su Repubblica.it,  "il mondo perde uno dei suoi più importanti uomini di cultura contemporanei e a tutti noi mancherà il suo sguardo sul mondo"
"Ci mancheranno la sua scrittura e la sua voce, il suo pensiero acuto e vivo, la sua umanità", ha sottolineato il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Io voglio ricordare qui Umberto Eco non per le sue due opere di maggior successo, Il nome della rosa e Il pendolo di Foucault, ma per un volume - De Bibliotheca - stampato nel gennaio 1982 da Fratelli Giuseppe e Carlo De Luca, "in mille copie numerate a macchina su carta al tino della Cartiera di Ferdinando Amatruda", impresso nella stamperia accanto agli antichi arsenali di Amalfi. "E' il più bel libro che abbia mai pubblicato" dichiarò l'autore appena lo ebbe tra le mani. Un giudizio confermato quando Peppino De Luca andò a salutarlo in occasione di una sua venuta, per una conferenza, alla Biblioteca nazionale di Napoli. C'ero anch'io quella sera.
De Bibliotheca reca la prefazione di un caro amico, Pierino Florio, all'epoca direttore della Biblioteca Sormani a Milano: uno di quegli amalfitani che col proprio lavoro, il proprio ingegno, il proprio attaccamento alla terra d'origine, rappresentano il fiore all'occhiello di Amalfi in Italia e nel mondo.

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