venerdì 1 gennaio 2016

IL SUCCESSO DELLA XXIII EDIZIONE DI "AMALFI CANTA IL NATALE" E IL CONFERIMENTO DEL PREMIO "AMALFI E IL SUO APOSTOLO, PONTE FRA ORIENTE E OCCIDENTE"

Si è chiusa con un grande successo la XXIII edizione di “Amalfi canta il Natale”, l’annuale rassegna di cori polifonici, provenienti dalla Campania e da altre parti d’Italia, che nelle due serate – alla presenza dell’Arcivescovo mons. Orazio Soricelli e del Sindaco Daniele Milano – ha visto gremite le arcate della monumentale cattedrale di Sant’Andrea Apostolo.
Ripartiti nelle due serate vi hanno partecipato i seguenti gruppi: “Insieme per caso” di Baronissi; “Teen e Junior Chorus”  di Baronissi; “Mater Misericordiae” di Forino; “Piccolo coro del Duomo” di Amalfi; “Ave Maris Stella” di Maiori; “Sette Ottavi” di Minori; “Pina Elefante” di Atrani; “Polifonica Metelliana” di Cava de’ Tirreni; “Fuori dal coro” di Cantalupo in Sabina; "Città di Campagna” di Campagna; “Mimma Scarpiello” di Montecorvino Rovella; “Cantate Domino Aloysiana” di Amalfi; “Harmonia Nova” di Torre del Greco; “Pueri Cantores” di Sorrento; “Associazione Corale” di Tornimparte; “D’altrocanto” di Salerno; “Blue Gospel Singers” di San Giorgio a Cremano. Nonostante la mia scarsa competenza in materia, ho apprezzato molto la qualità delle loro esecuzioni. Ancora più di me, l'ha apprezzata il pubblico presente, attraverso ripetuti e prolungati applausi.
Da sinistra: Sigismondo Nastri, don Luigi Colavolpe, Mister Raf
Nell’ambito della manifestazione, condotta brillantemente da Mister Raf, e trasmessa in diretta streaming per la gioia dei tanti amalfitani emigrati in Italia e nel mondo, è stato assegnato il Premio “Amalfi e il suo Apostolo, Ponte fra Oriente e Occidente” istituito quest’anno - come hanno sottolineato Antonietta Falcone, responsabile dell'ufficio diocesano per la Pastorale del turismo, e don Luigi Colavolpe - per ricordare due personaggi, peraltro fratelli, che nei rispettivi ruoli hanno dato moltissimo alla comunità locale: don Andrea Colavolpe, per oltre mezzo secolo parroco della Cattedrale, sacerdote di grande carisma, amato da tutti, e Enzo Colavolpe, giornalista, ideatore e organizzatore di eventi culturali, scrittore e, per un certo tempo, sindaco della città.
Come ho già riferito, il premio è stato attribuito allo scultore e pastoraro Giuseppe Ercolano che,  “attraverso l’arte presepiale, trasmette i valori della comprensione, dell’amore e del rispetto propri della Sacra Famiglia” e a me, con la motivazione che pure ho pubblicata. Inutile dire che la cosa mi ha fatto molto piacere, mi ha emozionato e commosso, pur dovendo riconoscere che non ho fatto nulla per meritare un tale riconoscimento.
Col permesso dell'Arcivescovo, ho letto una mia  “Priéra a Sant’Andrea Apostolo” scritta per l’occasione, che trascrivo qui:  «O groliuso Sant’Andrea, prutettore nuosto,  ca, appena vediste a Giesù cammenà’  vicino ’o mare d’ ’a Galilea, sùbbeto abbandunaste varca, rezza e tutte ll’àte cose pe’ jì’ appriesso a isso, facce ’a grazia ’e risponnere sì, comme hê fatto tu, â chiammata d’ ’o Signore: pe’ essere sempe  testimmonie d’ ’a verità;  pe’ vulé’ bene ô prossimo nuosto  - amice e nemmice - ’e ogne lengua, culore o religione; pe’ accettà’ co’ tutto l’ammore nuosto ’a croce / ca ce tocca ’e purtà’ ’ncuollo e ’e patemiente ’e chesta terra. Sulo accussì, co’ l’ajuto tuio beneditto, ce putimmo guadambià’ ’o bene perfetto e aterno d’ ’o Paraviso. Ammènne.» Credo di poter dichiarare che l'apprezzamento è stato unanime, sincero. Grazie a tutti.

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