Giovedì
13 agosto, alle ore ventuno, presso il Santuario dei Cordici di Torraca
(Salerno), Vittorio Sgarbi presenterà il suo volume “Biagio Mercadante. Il
mistero del visibile”, edito da De Luca-Salerno col sostegno della Fondazione
Rosa Lia, in particolare del presidente Daniele Filizola. Si tratta della prima
vera monografia dedicata all'opera di un artista che, seppure molto apprezzato
dai collezionisti, è stato ignorato o comunque poco indagato dagli studiosi
fino a quando non è stato riproposto alla loro attenzione dal Calendario d’arte
2015 della De Luca Industria Grafica e Cartaria, presentato il 18 dicembre 2014
nella Sala del Gonfalone di Palazzo di Città, a Salerno.
La
monografia, dopo la premessa di Daniele Filizola, comprende il testo di Sgarbi,
“Un
pittore vero, fuori dal tempo” e quello di Marco Alfano, “Biagio
Mercadante, Il mistero del visibile”. Più, in appendice, la biografia dell’artista,
l’elenco delle mostre personali e collettive, la bibliografia. Vi sono inoltre
riprodotte nitidamente oltre duecento opere, molte delle quali inedite,
provenienti da prestigiose collezioni private e da musei ed enti pubblici.
Biagio Mercadante in una foto di Giulio Parisi (1929) |
In
particolare, l’analisi storico-critica di Vittorio Sgarbi tende a dare a
Mercadante una giusta collocazione nel panorama artistico del novecento, perché
“la riapparizione di un vero pittore è sempre una festa: e impone, con il
compiacimento, la responsabilità di riscrivere la storia”. Non c’è nessun
dubbio – nota l’illustre storico dell’arte – che Mercadante sia “un buon pittore,
sensibile e autentico. Lo vediamo in ogni aspetto della sua pittura,
semplicemente ripartita nei soggetti e nei generi della tradizione: ritratti,
interni, paesaggi, temi contadini e di folclore, nature morte, con la
predilezione per i fiori”. Capace di raggiungere l’apice della sua ispirazione
quando affronta i temi della terra, del lavoro, della maternità (Riposo, Le
vagliatrici, La stirpe, Seminatore, L’aratura, Buoi al lavoro).
Nato
a Torraca nel 1892, Biagio Mercadante studiò a Napoli al R. Istituto di Belle
Arti, avendo come docenti Vincenzo Volpe e Michele Cammarano. Iniziò ad esporre
nel 1920 alla Esposizione d’Arte Giovanile; l’anno seguente partecipò alla
Mostra dei Grigio-Verdi a Napoli, alla Biennale di Roma e alla prima Biennale
napoletana. Nel 1922 fu nominato membro della commissione della XL Promotrice
“Salvator Rosa”. Nello stesso anno espose, con Vincenzo Ciardo e Vincenzo
Puchetti, alla Sala Corradi di Napoli. Nel 1925 presentò un suo lavoro,
Ricamatrice, alla mostra del “Giornale dell’Arte” presso la Galleria Colonna di
Napoli. Dal 1928 diede vita a un sodalizio con Vincenzo Ciardo, Carlo
Striccoli, Giuseppe Uva, Ettore Lalli, Antonio Bresciani ed altri, creando
nella zona di Porta Capuana, sempre a Napoli, il villaggio artistico del Quartiere
Latino. Socio del Circolo Artistico Politecnico di Napoli, realizzò per la sede
sociale una sovrapporta con Bambini tra i fiori di mandorlo (1930). Nel 1940 fu
chiamato a collaborare alla decorazione del Padiglione della Somalia alla
Mostra delle Terre Italiane d’Oltremare a Napoli e partecipò al Premio Cremona,
aggiudicandosi il terzo premio con Le vagliatrici (oggi presso Fondazione Città
di Cremona). Nel 1941 si classificò quarto, ex-equo, nel 1941, con La stirpe.
Nel secondo dopoguerra, pur risiedendo a Torraca, continuò a partecipare alle
vicende artistiche napoletane: lo troviamo presente al Premio Ravello (1948) e
a varie edizioni del Premio Michetti. Nel 1949 fu tra gli organizzatori della I
Mostra d’Arte Sociale della Promotrice “Salvator Rosa”. Nel 1953 fu invitato
alla Mostra dell’Arte nella Vita del Mezzogiorno a Roma e alla I Rassegna delle
Arti figurative del Mezzogiorno di Napoli. Morì, nella sua casa di Torraca, il
30 agosto 1971.
Sigismondo
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