Mi piacerebbe che Amalfi conservasse memoria dei suoi figli migliori. Di
quelli che, in ruoli di responsabilità, le hanno dato lustro con
professionalità, con impegno, con totale dedizione. Uno di questi è sicuramente
il ragioniere Andrea Colavolpe, che se n'è andato in età veneranda qualche
giorno fa. Nessuno me ne avevo dato notizia. L'ho appresa per caso, l'altra sera,
mentre giocherellavo con lo smartphone durante la l'incontro di calcio tra Lazio e Juventus, da un post su
Facebook del comandante Salvatore Barra, e mi ha rattristato sinceramente.
Andrea Colavolpe è una delle persone che ho avute più care nella mia vita. Da quando, ragazzino di nove-dieci anni, andavo di pomeriggio nella sede dell'Azienda turismo in piazza Duomo (dov'è il negozio Bastolla) e lì egli - a volte in compagnia del segreterario del Comune, Andrea Alfieri, che pure m'è rimasto molto caro - mi preparava all'esame di ammissione alla scuola media. Poi quando nel 1951 cominciai a scrivere sui giornali mi dava ancora consigli. Gli sono stato sempre in stretto contatto, ancora di più nei dieci anni in cui sono stato consigliere di amministrazione dell'Azienda, e anche dopo, fino a quando non è andato in pensione. Era quasi un rito quotidiano fermarmi a conversare con lui.
Andrea Colavolpe è una delle persone che ho avute più care nella mia vita. Da quando, ragazzino di nove-dieci anni, andavo di pomeriggio nella sede dell'Azienda turismo in piazza Duomo (dov'è il negozio Bastolla) e lì egli - a volte in compagnia del segreterario del Comune, Andrea Alfieri, che pure m'è rimasto molto caro - mi preparava all'esame di ammissione alla scuola media. Poi quando nel 1951 cominciai a scrivere sui giornali mi dava ancora consigli. Gli sono stato sempre in stretto contatto, ancora di più nei dieci anni in cui sono stato consigliere di amministrazione dell'Azienda, e anche dopo, fino a quando non è andato in pensione. Era quasi un rito quotidiano fermarmi a conversare con lui.
Mi viene da ricordare che, in tempi lontanissimi, l'ho accompagnato qualche volta nelle sue uscite con la cassetta dei colori.
Gli piaceva dipingere ed era pure bravo a riprendere sulla tela o sulla
tavoletta scorci inediti del paesaggio amalfitano.
Andrea Colavolpe, che è stato testimone di tutte le tensioni politiche che hanno accompagnato la vita dell'Azienda autonoma di soggiorno, della quale era direttore (sotto le presidenze di Leopoldo Fiorentino, Vincenzo Proto, Plinio Amendola, Giuseppe Liuccio), rimanendone estraneo, è stato per mezzo secolo l'anima e il motore del turismo ad Amalfi. Era una persona di grandi qualità intellettuali e morali che ha amato e servito la sua città. A lui vanno la mia gratitudine e il mio affetto.
Andrea Colavolpe, che è stato testimone di tutte le tensioni politiche che hanno accompagnato la vita dell'Azienda autonoma di soggiorno, della quale era direttore (sotto le presidenze di Leopoldo Fiorentino, Vincenzo Proto, Plinio Amendola, Giuseppe Liuccio), rimanendone estraneo, è stato per mezzo secolo l'anima e il motore del turismo ad Amalfi. Era una persona di grandi qualità intellettuali e morali che ha amato e servito la sua città. A lui vanno la mia gratitudine e il mio affetto.
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