venerdì 1 maggio 2015

OGGI, 1° MAGGIO. LA FESTA C'E', MANCA IL LAVORO

Tre anni fa, su questo blog, salutavo così la ricorrenza del 1° maggio: 
Auguri. Buon Primo Maggio: a chi il lavoro lo ha, ed è costretto a difenderlo con le unghie, ma soprattutto a chi lo aspetta... Ai giovani sempre più in preda alla disperazione. E tanta solidarietà a chi il lavoro lo ha perso. 
"Il lavoro - scrive Carlyle - è l'unica cosa nobile". E aggiunge: "Felice colui che ha trovato il suo lavoro: non chieda altra felicità". Ma, almeno questa, ha diritto di averla. Lo tenga bene a mente chi ci governa. Ha il dovere di assicurarglielo. Ha il dovere di far leggi capaci di creare opportunità occupazionali, anziché di rendere più facili i licenziamenti. 
Non fa ridere, altrimenti, la Costituzione quando sancisce che "l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro"? Senza il lavoro questa nostra società è destinata veramente a finire in rovina.

Dopo tre anni non c'è una virgola da cambiare. Peggio. L'Istituto Centrale di Statistica ha comunicato che a marzo la disoccupazione è arrivata al 13%, salendo dello 0,2% rispetto a febbraio e registrando il livello più alto dal novembre 2014, quando era al 13,2%. Male anche la disoccupazione dei giovani tra i 14 e i 25 anni che sale  al 43,1%, con un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al 42,8% dello scorso febbraio.
Che mi resta da dire? Rinnovo gli auguri. Per prassi, più che per convinzione. Faccio scongiuri, ma non servono a niente, lo so.
Solo Dio ci può aiutare!
 

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