Al Piccolo
teatro del Giullare di Salerno (Via Vernieri, Traversa Incagliati 2) si apre la
rassegna teatrale ideata e curata da Vincenzo Albano - “GEOgrafie, Teatri della contemporaneità,
atto I/La Calabria” -, una prima tappa di un percorso che vuole dare uno
sguardo sintetico, ma di grande efficacia, a delle produzioni che hanno come
comune denominatore un’area geografica distinta. Si inizia dalla Calabria, ma
il percorso pensato da Albano, nel prosieguo, prevede una ribalta che porterà
in evidenza – di anno in anno – le diverse drammaturgie italiane, a partire dal
sud Italia.
La rassegna, organizzata da Erre Teatro con la consulenza di
Emanuela Ferrauto e la partnership di Puracultura, prevede quattro spettacoli e
inizia quest'oggi, venerdì 24 aprile, alle ore 21.00, con “Patres”, produzione
di Scenari Visibili – Lamezia Terme), scritto e diretto da Saverio Tavano, con
Dario Natale e Gianluca Vetromilo.
Un giovane Telemaco di Calabria - leggo nella nota trasmessami dalla collega Claudia Bonasi - attende da
anni il ritorno di suo padre, paralizzato dall'attesa, davanti all’orizzonte
che può solo immaginare dal buio della sua cecità: attende su una spiaggia
bagnata dal Mar Tirreno, mette le mani avanti per vedere l’orizzonte, si
rivolge verso il mare e aspetta che questo padre ritorni. E' il mare che
scandisce e accompagna la vita di questo figlio incapace di vedere come di
andare, in attesa di un padre che invece non è in grado di restare/tornare a
casa, in una terra a volte ostile. Un “Patres” che lega il figlio ad una corda
perché altrimenti potrebbe perdersi, incapace di stargli accanto, non ritrova
il coraggio della testimonianza e la forza della trasmissione. Telemaco, dalla
lunga attesa, non aspetta un Godot, aspetta realmente qualcuno e l’attesa è
dinamica, come un'erranza, un rischio. Patres parla dei padri e della loro
collocazione in questo momento storico: orfani di padri maestri, padri
politici, padri spirituali. Goethe dice che l'eredità sta in un movimento di
riconquista, vero erede è un orfano a cui nessuno garantirà nulla. E dunque
ereditiamo il niente, ma non proveniamo dal niente, occorre quindi recuperare
il nostro scarto col passato.
La rassegna
GEOgrafie ha come assistente
organizzativa Stefania Tirone, social media strategist Grazia D’Arienzo e
direttore scientifico Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli audiovisivi
sperimentali e di Sociologia dei processi comunicativi presso l’Università
degli studi di Salerno) e gode del
patrocinio del Centro studi sul Teatro napoletano, meridionale ed europeo e
di Unisound (web radio dell’Università degli studi di Salerno diretta da
Francesco Colucci). Nei giorni di spettacolo si terrà una diretta radio con i
protagonisti su www.webradio.unisa.it, scaricabile in podcast. Il progetto
radiofonico prevede 4 appuntamenti, ogni venerdì alle ore 15. Ingresso: €
10,00.
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