Per "Passeggi segreti", sabato 4 aprile è in programma un'escursione ("spedizione pulitiva") al Monte Falerzio, guidata da Gioacchino Di Martino. Prevede la visita del santuario, della grotta dell'Avvocata e di quella di Matteo Salese. Durata del percorso, fatto di scale e sentieri naturali, sei ore circa. La difficoltà è giudicata "media" dagli organizzatori. Appuntamento alle ore 7.30 del mattino nel piazzale antistante il palazzo Mezzacapo di Maiori. Prevista la colazione a sacco.
Il grande tiglio abbattuto dal temporale sul Monte Falerzio |
Fin qui la notizia. I particolari li rilevo dal dépliant pubblicato dal Comune di Maiori, ente patrocinatore dell'evento.
«Un itinerario molto noto alla comunità della Costiera amalfitana perché parte integrante della religiosità popolare è quello che raggiunge il Santuario dell’Avvocata (mt. 837) sul Monte Falerzio (mt. 1014).
La rigogliosa vegetazione è costituita, come accade in genere sui Monti Lattari, da lecceta nelle aree esposte a mezzogiorno e bosco misto nelle zone più umide mentre corbezzolo, mirto, lauro, rosmarino, erica ed altri rappresentanti della macchia mediterranea occupano le superfici aperte e colorano gli scenari imperdibili che dominano il golfo.
L’ascesa alla cima dura circa due ore partendo da Maiori. Dopo un’ora dalla partenza si giunge all’antica casa contadina di S. Maria e subito dopo alla suggestiva sorgente dell’Acqua del Castagno. Attraverso un sentiero più o meno comodo, disseminato di felci aquiline, raggiungiamo il pianoro dell’ Avvocata (837 mt.) dove una piccola fontana ci allieterà dall’arsura.
Alla sommità del monte Falerzio sorge un complesso religioso dedicato alla Beata Vergine Avvocata, di cui la parte più antica è costituita dalla grotta.
Si racconta che nel 1485 ad un pastore maiorese Gabriele Cinnamo, apparve in questa grotta la Vergine che gli chiese di edificare un luogo di preghiera proprio lì dove gli era apparsa, presentandosi col titolo di Avvocata. Il pastore edificò nella grotta una cappella, ingrandita in seguito dai Padri Camaldolesi che nel 1682 presero in custodia il convento che era lì sorto. Il Cinnamo, oltre alla grotta, rese luogo di culto varie costruzioni che egli stesso aveva erette.
La parte più importante del complesso è la grotta, dove sopravvive la parte esterna della cappella con la scena dell’Annunciazione, con l’apparizione della Vergine al pastore rappresentata sull’altare; sulla volta sono rappresentati i dodici apostoli circondati da angeli. Da questa cappella si aprono due scale che conducono, una a due pozzi per la raccolta dell’acqua, e l’altra ad una cavità più vasta, forse originaria sede del culto, dove non si notano strutture.
Raggiunto il Santuario, uno stretto sentiero conduce ad un’altra grotta detta di Matteo
Salese, un popolare brigante della costa che, secondo la leggenda popolare, accerchiato dai gendarmi borbonici preferì buttarsi nel vuoto per seguire il suo ideale di libertà. Nella grotta si possono vedere sulla parete di fondo una serie di tre piccoli archi, di cui quello centrale, più ampio, chiuso con funzione di fontana per l’acqua che fuoriusciva dalla sorgente. Le strutture sono ottocentesche.
Proseguendo si giunge al punto di osservazione più alto del Golfo di Salerno con un ampio orizzonte ed un incantevole panorama da Punta Licosa a Capri.»
L’ascesa alla cima dura circa due ore partendo da Maiori. Dopo un’ora dalla partenza si giunge all’antica casa contadina di S. Maria e subito dopo alla suggestiva sorgente dell’Acqua del Castagno. Attraverso un sentiero più o meno comodo, disseminato di felci aquiline, raggiungiamo il pianoro dell’ Avvocata (837 mt.) dove una piccola fontana ci allieterà dall’arsura.
Alla sommità del monte Falerzio sorge un complesso religioso dedicato alla Beata Vergine Avvocata, di cui la parte più antica è costituita dalla grotta.
Si racconta che nel 1485 ad un pastore maiorese Gabriele Cinnamo, apparve in questa grotta la Vergine che gli chiese di edificare un luogo di preghiera proprio lì dove gli era apparsa, presentandosi col titolo di Avvocata. Il pastore edificò nella grotta una cappella, ingrandita in seguito dai Padri Camaldolesi che nel 1682 presero in custodia il convento che era lì sorto. Il Cinnamo, oltre alla grotta, rese luogo di culto varie costruzioni che egli stesso aveva erette.
La parte più importante del complesso è la grotta, dove sopravvive la parte esterna della cappella con la scena dell’Annunciazione, con l’apparizione della Vergine al pastore rappresentata sull’altare; sulla volta sono rappresentati i dodici apostoli circondati da angeli. Da questa cappella si aprono due scale che conducono, una a due pozzi per la raccolta dell’acqua, e l’altra ad una cavità più vasta, forse originaria sede del culto, dove non si notano strutture.
Raggiunto il Santuario, uno stretto sentiero conduce ad un’altra grotta detta di Matteo
Il santuario dell'Avvocata |
Proseguendo si giunge al punto di osservazione più alto del Golfo di Salerno con un ampio orizzonte ed un incantevole panorama da Punta Licosa a Capri.»
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