lunedì 23 marzo 2015

DA VECCHIE CARTE VIEN FUORI UNA MIA VECCHIA TRADUZIONE DELL'ODE II DI SAFFO (QUELLA DELLA GELOSIA)

Questa proprio non me la ricordavo. 
Non me l'aspettavo neppure. 
Dalle vecchie carte, che lentamente, con pazienza, sto tirando fuori dai cassetti, esce questa mia traduzione dell'Ode II di Saffo. E' datata ottobre 1965. 
Non so dire per chi e perché mi buttai in questa impresa. Con coraggio, spudoratamente, tenuto conto che la poetessa greca ha avuto traduttori di altissimo rango: uno per tutti, Salvatore Quasimodo.



A ME SEMBRA PROPRIO UGUALE AGLI DEI
A me sembra proprio uguale agli dei
l’uomo che ti sta seduto di fronte
e ascolta da presso le tue parole
così dolci, il tuo ridere amoroso.
Sento nel petto fibrillarmi il cuore:
sol perché a vederti appena un istante
non mi viene più un filo di voce,
mi si spezza addirittura la lingua.
E subito mi attraversa le membra 
un fuoco sottile; mi si appannano 
gli occhi, mentre le orecchie mi rombano
e sono tutta presa da un tremito.
Divento verde più ancora dell’erba
e mi sento assai vicina a morire.
                                                 
                                                                             SAFFO
(© traduzione di Sigismondo Nastri, ottobre 1965)



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