Uscendo di stazione t’ho scoperta
una sera di giugno del cinquantasei.
In piazza mi abbagliava una gran luce:
l’hotel dei Cavalieri, i bar, una fontana
e il sorriso cordiale dei toscani
“maledetti” di Curzio Malaparte.
Ho conosciuto il Prato dei Miracoli
dove pende la Torre a rispecchiarsi
nel fiume dei poeti. C’era un sole
quel giorno che accendeva d’oro
i marmi dei palazzi e delle chiese.
1° luglio 1956
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