Tre date, nella mia mia vita, che mi porterò impresse bene nella mente fino
all'ultimo dei miei giorni.
- 23 gennaio 1966, l'incontro, ad Amalfi, con Salvatore Quasimodo.
- 23 gennaio 1966, l'incontro, ad Amalfi, con Salvatore Quasimodo.
Emozionante, perché non capita tutti i giorni - anzi, non
capita mai - di avvicinare un Premio Nobel.
- 9 ottobre 1966, il lungo colloquio nel Gran Caffè, ad Amalfi, con Alfonso Gatto (del quale, ricordo e sottolineo - per le amministrazioni comunali e gli organismi culturali di Salerno e della Costiera -, l'8 marzo dell'anno prossimo ricorrerà il 40° anniversario della morte).
- 9 ottobre 1966, il lungo colloquio nel Gran Caffè, ad Amalfi, con Alfonso Gatto (del quale, ricordo e sottolineo - per le amministrazioni comunali e gli organismi culturali di Salerno e della Costiera -, l'8 marzo dell'anno prossimo ricorrerà il 40° anniversario della morte).
Fu l'avvocato Alfonso Iovane, suo compagno di scuola
al liceo, a presentarmi a lui, con una sottolineatura: "Sigismondo scrive poesie...".
- 7 agosto 1967, la visita ad Alfonso Gatto, su suo invito, nella casa che aveva preso in fitto a Conca dei Marini, vicino alla chiesa di san Pancrazio: una visita - protrattasi dal primissimo pomeriggio fino a sera -, nel corso della quale il Poeta non disdegnò di leggere le mie "cose", di darmi consigli e incoraggiamenti, che mi indussero a pubblicare "Acquamorta". Gliene sarò sempre riconoscente.
- 7 agosto 1967, la visita ad Alfonso Gatto, su suo invito, nella casa che aveva preso in fitto a Conca dei Marini, vicino alla chiesa di san Pancrazio: una visita - protrattasi dal primissimo pomeriggio fino a sera -, nel corso della quale il Poeta non disdegnò di leggere le mie "cose", di darmi consigli e incoraggiamenti, che mi indussero a pubblicare "Acquamorta". Gliene sarò sempre riconoscente.
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