Francesco era un medico
bravo, molto stimato. Alessandra, una maestra elementare scrupolosa e attenta,
apprezzata dai superiori, dai colleghi e, in modo particolare, dai genitori dei
suoi piccoli allievi. Sposati da oltre dieci anni, non avevano figli e, come
dimostrato da una serie di esami clinici, ai quali si erano sottoposti, non ne
avrebbero avuti neppure in seguito. Se lui si era rassegnato a una tale
situazione, lei sentiva in modo traumatico, tanto da soffrirne nel fisico e nel
morale, il bisogno di maternità. Più di
una volta Alessandra aveva manifestato al marito il desiderio di adottare un
bimbo, ipotesi sempre rifiutata da Francesco, anche a costo di creare
piccole crisi nel loro rapporto.
Il Bambinello del mio presepe (opera di Giuseppe Festinese) |
In prossimità del Natale,
tuttavia, egli accolse il suggerimento del parroco, don Lorenzo: “Perché non vi
recate a fare una visita all’orfanotrofio? – gli aveva detto. – Lì ci sono
tanti minori abbandonati. Donate loro un sorriso, una tenerezza, ne trarrete
motivo di conforto”. La mattina del 24 dicembre Francesco e Alessandra andarono
in giro per i negozi e acquistarono dolciumi e giocattoli. Nel pomeriggio,
mentre l’atmosfera della festa diveniva più intensa, con
l'accensione delle luminarie e il suono delle zampogne, fermarono la loro
auto davanti all’orfanotrofio e bussarono, non senza una certa apprensione.
Furono accolti dalla superiora, che, intanto, era stata avvertita da don
Lorenzo. I bambini, radunati nel salone, salutarono gli ospiti con la
vivacità di cui erano capaci, creando un vero baccano. Ognuno ebbe
il proprio regalo e tutti rimasero contenti.
Nel momento in cui la
coppia, visibilmente commossa, si accingeva a prendere
congedo, ecco che Luigino, tre anni d'età, corse incontro a Francesco
e chiese: “Tu sei mio padre, è vero? Dimmelo, dimmelo che sei il mio
papà!”. Egli sentì un brivido attraversargli la pelle, tentò di reagire alla…
provocazione, ma non riuscì ad aprire bocca. Intervenne la moglie: “Caro,
vogliamo far trascorrere a questo bimbo il Natale con noi? Sempre che la
superiora non trovi niente in contrario. Poi domani, o al massimo dopodomani,
lo ricondurremo qui”. Francesco assentì
abbassando la testa, la superiora si dichiarò d’accordo.
Portarono Luigino nella
loro bella casa e di là egli non andò più via. I giorni di festa
trascorsero veloci e, all'indomani del Capodanno, ci si diede da fare
per espletare la pratica di adozione.
Quel Natale, per Francesco
e Alessandra, fu bellissimo. Indimenticabile.
© Sigismondo Nastri (da: Racconti dalla Costa d'Amalfi)
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