domenica 21 dicembre 2014

RACCONTO DI NATALE




Francesco era un medico bravo, molto stimato. Alessandra, una maestra elementare scrupolosa e attenta, apprezzata dai superiori, dai colleghi e, in modo particolare, dai genitori dei suoi piccoli allievi. Sposati da oltre dieci anni, non avevano figli e, come dimostrato da una serie di esami clinici, ai quali si erano sottoposti, non ne avrebbero avuti neppure in seguito. Se lui si era rassegnato a una tale situazione, lei sentiva in modo traumatico, tanto da soffrirne nel fisico e nel morale, il  bisogno di maternità. Più di una volta Alessandra aveva manifestato al marito il desiderio di adottare un bimbo,  ipotesi sempre rifiutata da Francesco, anche a costo di creare piccole crisi nel loro rapporto.

Il Bambinello del mio presepe
(opera di Giuseppe Festinese)
In prossimità del Natale, tuttavia, egli accolse il suggerimento del parroco, don Lorenzo: “Perché non vi recate a fare una visita all’orfanotrofio? – gli aveva detto. – Lì ci sono tanti minori abbandonati. Donate loro un sorriso, una tenerezza, ne trarrete motivo di conforto”. La mattina del 24 dicembre Francesco e Alessandra andarono in giro per i negozi e acquistarono dolciumi e giocattoli. Nel pomeriggio, mentre l’atmosfera della festa diveniva più intensa, con l'accensione delle luminarie e il suono delle zampogne, fermarono la loro auto davanti all’orfanotrofio e bussarono, non senza una certa apprensione. Furono accolti dalla superiora, che, intanto, era stata avvertita da don Lorenzo. I bambini, radunati nel salone, salutarono gli ospiti con  la vivacità di cui erano capaci, creando  un vero baccano. Ognuno ebbe il proprio regalo e tutti rimasero contenti.

Nel momento in cui la coppia, visibilmente commossa, si accingeva a prendere congedo, ecco che Luigino, tre anni d'età, corse incontro a Francesco e  chiese: “Tu sei mio padre, è vero? Dimmelo, dimmelo che sei il mio papà!”. Egli sentì un brivido attraversargli la pelle, tentò di reagire alla… provocazione, ma non riuscì ad aprire bocca. Intervenne la moglie: “Caro, vogliamo far trascorrere a questo bimbo il Natale con noi? Sempre che la superiora non trovi niente in contrario. Poi domani, o al massimo dopodomani, lo ricondurremo qui”. Francesco assentì  abbassando la testa, la superiora si dichiarò d’accordo.

Portarono Luigino nella loro bella casa e di là egli non andò più via. I giorni di festa trascorsero veloci e, all'indomani del Capodanno, ci si diede da fare per espletare la pratica di adozione.

Quel Natale, per Francesco e Alessandra, fu bellissimo. Indimenticabile.

© Sigismondo Nastri (da: Racconti dalla Costa d'Amalfi)

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