Quasi in contemporanea con l'esposizione, a cura di Massimo Bignardi, che s'è aperta domenica scorsa al Museo FRAC di Baronissi, nella quale sono presenti sculture, mosaici, ceramiche, disegni, dipinti, performances (1965-2011) di Ugo Marano, visitabile fino al 1° marzo 2015, ecco che anche la "sua" città gli rende doverosamente omaggio, a poco più di tre anni dalla scomparsa.
Sabato
13 dicembre, alle ore 18:30, sarà inaugurata a Cetara, nell'antica Torre, trasformata in Museo Civico, la mostra dedicata alla sua opera pittorica, dal titolo “La stanza della pittura", realizzata in
collaborazione proprio con il Comune di Baronissi e con il Museo-Fondo Regionale d’Arte
Contemporanea.
Curata
anche questa da Massimo Bignardi, grazie alla disponibilità degli eredi Marano, essa
presenta venti opere tra disegni e dipinti che, dagli anni Sessanta - con alcuni
dipinti del 1968 e le ellissi in mostra a Roma nella personale alla Galleria
Schneider del 1972 - giungono al 2000: tra queste, le piccole tele realizzate dal poliedrico ed eclettico artista per la mostra personale allestita nel 1992 presso la
Galleria Dedalo di Milano.
“L’estate scorsa – precisa il sindaco di Cetara, Secondo Squizzato,
nella nota introduttiva al catalogo – abbiamo ricordato la sua esperienza di
ceramista, ospitando una serie di piattini tratti dal ciclo 'rosso e nero'
realizzato da Marano nel corso del primo decennio del Duemila. Oggi inauguriamo
una mostra dedicata alla pittura e al disegno, con opere che, anche questa volta,
ci sono state concesse in prestito dalla moglie Stefania e dai figli Enrica,
Giuseppe e Paolo che qui ringrazio. È un momento che ci lega ad un amico e ad
un grande artista che ha saputo tradurre nella sua opera il senso vero della
contemporaneità, senza mai porre in disparte l’attenzione per il territorio e
per la nostra comune identità. È, dunque, l’omaggio che i suoi amici, la sua
comunità vuole fare alla sua indimenticabile figura di intellettuale e di uomo
della quotidianità”.
“Il
disegno – spiega Bignardi – è il punto di partenza del processo di trascrizione
attraverso il quale la mano rende visibile l’immaginazione; la rende visibile
come esperienza del proprio essere nella dimensione della 'durata', così come
intesa da Bergson. Per Marano il disegno è un esercizio quotidiano che educa ad
esprimersi nella libera gestione delle pulsioni, ad organizzare la visione e
renderla capace di farsi dapprima spazio, e poi, come sovente accade nei lavori
dei primi anni Ottanta, ad acquisire la dimensione esistenziale di ‘luogo’.[…]
Le figure dell’uccello/angelo, del pesce, dell’artista, a volte solo sagome,
torna con una certa insistenza nelle tele, oltre un centinaio, eseguite quasi
esclusivamente nel 1992, l’anno del suo ritorno a Cetara dopo un lungo soggiorno,
con l’intera famiglia, a Livorno, tra il 1989 e il 1991. Le opere raccolte
nella Torre di Cetara, presentano colori intensamente luminosi, saturi, posti a
registro secondo una tavolozza espressiva, tale da far intendere un particolare
interesse per il disegno e per la pittura di Matisse”.
A Cetara la
mostra resterà aperta fino al 12 gennaio 2015 (dal martedì alla domenica, ore 17:00 - 20:00; giorni di chiusura, oltre al lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Per informazioni: tel. 3396075994).
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