Giovedì 18
dicembre, alle ore 17.00, nella
sala del Gonfalone di Palazzo di Città, a Salerno,
sarà presentato il Calendario d’Arte De Luca 2015, dedicato al pittore Biagio Mercadante (Torraca 1892-1971). Un appuntamento, entrato di diritto
nella tradizione del Natale salernitano, teso a sollecitare, di volta in volta,
l’interesse della critica e del pubblico per i protagonisti della felice
stagione artistica vissuta, tra ottocento e novecento, dalla città capoluogo e dall'intera provincia.
Non sono in grado di dire quando è nata questa tradizione. Una quindicina di anni fa, o forse più. Dovrei fare ricerche, pressoché impossibili, nelle montagne di carte - libri, giornali e altro - che mi riempiono la casa. Ricordo, però, che l'idea fu partorita dalla fantasia e dalla sensibilità di Giuseppe De Luca, titolare dell'Industria grafica e cartaria De Luca, venuto a mancare il 4 novembre 2013. Volle subito coinvolgermi nella iniziativa, come fece del resto quando creò la collana di libri "del forese", legati con lo spago, stampati su splendida carta della cartiera Amatruda.
Col primo calendario, Peppino volle celebrare il maiorese Luca Albino, il pittore - a mio avviso - che più gli era caro, perché lo aveva conosciuto e frequentato già al tempo dell'infanzia amalfitana. Da allora la serie s'è arricchita di nomi importanti. Ne ricordo qualcuno: Domenico De Vanna, Angelo Della Mura. Con la collaborazione di Eduardo Alamaro, l'attenzione è stata rivolta anche ai maestri della ceramica vietrese. Cito Andrea D’Arienzo, Irene Kowaliska, Ernestine, Matteo Di Lieto. Gli ultimi calendari, "firmati" da Marco Alfano, hanno proposto artisti di grande personalità, quali furono Gaetano Esposito, Pasquale Avallone, Biagio Mercadante.
C'è che, anno dopo anno, i Calendari De Luca diventano sempre più oggetti da collezione, capaci di dare un contributo rilevante al recupero della
nostra memoria storica, che a volte rischia di smarrirsi. Bisogna darne merito ad Andrea e Raffaele De Luca, che percorrono la scia tracciata dal loro indimenticabile genitore, "intraprenditore" di successo, come lo definiva Alamaro, ma anche mecenate sensibile, attento raccoglitore e custode di opere e testimonianze d'arte.
Il Calendario De Luca 2015 illustra nella successione dei dodici mesi i vari
periodi della carriera del Mercadante, con una sottolineatura per i dipinti
conservati nelle collezioni salernitane (Comune di Salerno, Ente Provinciale
per il Turismo, Camera di Commercio) e napoletane (Circolo Artistico
Politecnico di Piazza Trieste e Trento), senza trascurare quelli provenienti da raccolte private.
Ne parleranno Mariantonietta
Picone Petrusa, dell'Università Federico II di Napoli, il presidente del
Circolo Artistico Politecnico di Napoli Adriano
Gaito, il curatore e storico dell’arte Marco
Alfano, Andrea De Luca della De
Luca Industria Grafica e Cartaria spa. Nel ruolo di moderatore, il giornalista Sigismondo Nastri.
Per i saluti istituzionali saranno presenti i
rappresentanti degli Enti che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: Ermanno Guerra, assessore alla Cultura
e all’Università del Comune di Salerno; Francesco
Bianco, sindaco di Torraca; Alfonso
Andria, dirigente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, che da presidente della Provincia (bisogna rendergliene merito), dal 1997 ai primi anni del 2000, promosse "un'azione di riscoperta dell'identità culturale del territorio" attraverso l'allestimento di importanti esposizioni - a cura di Massimo Bignardi - celebrative di artisti del calibro di Ulisse Caputo, Pietro Scoppetta, Gaetano Capone, Antonio Ferrigno, Gaetano D'Agostino, Guido Gambone.
Contemporaneamente alla presentazione del Calendario De Luca 2015, nella stessa Sala del
Gonfalone, sarà allestita, a cura del Comune di Salerno, in collaborazione con Marco Alfano, una mostra di opere del
Mercadante, alcune di esse appena restaurate: in particolare, una tela di
proprietà dell’Ente Provinciale per il Turismo, dal titolo "Fiera dei cocci a Policastro", 1936 (olio su tela, cm
53x69); e quattro dipinti appartenenti al Comune di Salerno: "Riposo", 1930 (olio su tela, cm 125x160); "Trebbiatura a Torraca",
[1930] (olio su tavola, cm 100x100); "Sfogliatrici",
1935 (olio su tela, cm 59x77,5); "L’aratura",
1947 (olio su multistrato, cm 150x248). Opere riprodotte e analizzate
storicamente negli “apparati”, sempre molto ricchi, pubblicati sul retro del
calendario.
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