Un cortese graditissimo invito, pervenutomi dall'amico sindaco Antonio Giordano (che ringrazio), m'informa che domenica 14 dicembre, a Tramonti, presso la cappella rupestre nella frazione Gete, significativa testimonianza di storia, arte e fede, si svolgerà la IX edizione de "Il mosto che diventa vino", uno degli appuntamenti più significativi in tema di
enogastronomia. Spero proprio di poterci andare.
La manifestazione, che avrà inizio alle ore 11.00, coordinata dal collega Mario Amodio, sarà articolata in due momenti. Innanzitutto, un ricordo della terribile alluvione che sessant'anni fa devastò l'intera vallata di Tramonti. Dopo il saluto del sindaco, ne tratterà Donato Sarno ("L'alluvione del 1954 nel contesto sociale, economico e produttivo di Tramonti"). Sarà anche presentato il volume "Alluvione del 1954: ricordi e testimonianze" a cura di Domenico Taiani.
Seguirà un convegno su "Le viti a piede franco e il contadino: tipicità e salvaguardia del territorio", con gli interventi di Pasquale Marrazzo, segretario generale dell'Autorità di Bacino Regionale Campania Sud; Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore; Luigi Mansi, presidente della Comunità Montana dei Monti Lattari; Ferdinando Cappuccio, esperto di enogastronomia. Lo storico Giuseppe Gargano terrà una relazione sul tema: "Alle origini della viticoltura nel territorio amalfitano: le tecniche di impianto di viti a Tramonti e la produzione vinicola dei tramontani".
Seguirà un convegno su "Le viti a piede franco e il contadino: tipicità e salvaguardia del territorio", con gli interventi di Pasquale Marrazzo, segretario generale dell'Autorità di Bacino Regionale Campania Sud; Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore; Luigi Mansi, presidente della Comunità Montana dei Monti Lattari; Ferdinando Cappuccio, esperto di enogastronomia. Lo storico Giuseppe Gargano terrà una relazione sul tema: "Alle origini della viticoltura nel territorio amalfitano: le tecniche di impianto di viti a Tramonti e la produzione vinicola dei tramontani".
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