Minori si prepara alla seconda
edizione del Presepe di Giacomo Palladino, la cui inaugurazione è prevista per il
14 dicembre tra gli archi e le volte dell‘“Antico Granaio", in via Roma 24. Me ne danno notizia gli amici Michele Ruocco e Mario De Iuliis, presidente della Pro Loco, che ringrazio.
Questo Presepe, patrocinato dal Comune,
dall'Arciconfraternita del SS. Sacramento e dalla Pro Loco, si distingue per essere "una sorta di compendio
creativo di tante natività di cui è ricca la storia dell'arte internazionale.
Le sagome, reinterpretate dall'artista, citano apertamente opere che vanno dal
'400 al '600 soprattutto italiano".
Rispetto all'anno scorso, la novità è costituita
dall'inserimento di nuove figure che ricreano le scene dell'Annunciazione e
della Strage degli Innocenti. Insieme con la Fuga in Egitto, esse vanno a
costituire un percorso parallelo e integrativo al consueto svolgersi delle
"messe in scena" più prettamente presepiali. Fatto, del resto, che trova ampio riscontro nella tradizione napoletana. "Questo rifare
figure già note dell'iconografia, questo riscrivere sfondi paesaggistici
ispirati ad artisti come Dürer o Poussin - viene sottolineato - costituisce una continua invenzione,
mai fine a se stessa ma sempre al
servizio dell'idea di una visione miracolistica e incantata di un presepe che
si annida in ognuno di noi dall'infanzia e che ancora ci commuove e ci disarma".
Nella grande varietà di stili, di personaggi, di autori, di secoli che quest'opera
attraversa e armonizza, resta, quale comune denominatore e cifra precipua, la
sua luce, una particolare luce meravigliata e toccata da una strana grazia che
reca, come è stato scritto, "qualcosa di bianco e lucente che squarcia il
nero del lutto".
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