Si è conclusa a Ravello la IX edizione di Ravello Lab-Colloqui Internazionali, promossa congiuntamente dal Centro Universitario per i Beni Culturali di Ravello e da Federculture, dedicata al tema ‘Cultura e Creatività tra Politiche Urbane e
Valorizzazione Territoriale nello Spazio Euromediterraneo’. I circa 100
partecipanti – amministratori, operatori, manager – si sono divisi in tre
distinti panel: Cooperazione culturale e progettazione territoriale euro
mediterranea; Il patrimonio culturale al centro dello sviluppo delle città e
dei territori; Place shaping e
progettazione di ecosistemi creativi per la
competitività territoriale.
I
Colloqui di Ravello si inseriscono negli indirizzi dell’Unione Europea nella
convinzione che nuovi sentieri di sviluppo non possano prescindere dalla
cultura e dalle industrie creative. Dalla Strategia
di Lisbona all’Agenda 2020
l’Unione Europea conferma le indicazioni di sostegno allo sviluppo basate sulla
conoscenza e l’innovazione per una crescita competitiva, sostenibile ed
inclusiva che produca insieme nuova occupazione e maggiore coesione sociale. In
questo quadro, l’obiettivo di Ravello Lab è anche quello di estendere la
consapevolezza tra quanti hanno poteri decisionali, sia nella sfera pubblica
che privata, che la cultura può e deve
giocare un ruolo fondamentale per la ripresa dell’economia e per la coesione
sociale e per questo appare necessario inserirla a pieno titolo nelle politiche
di sviluppo dei territori. La community di Ravello Lab ha proposto
l’adozione della “Carta di Ravello”, una sorta di manifesto per la creazione di una rete euromediterranea per la
cultura, per migliorare la gestione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio
culturale. I rappresentanti politico-istituzionali
dei paesi partner (Italia, Libano e Tunisia) del progetto Archomedsites, presenti all’iniziativa di Ravello, hanno promosso una progettualità concreta nell’ambito della
nuova progettazione UE 2014-2020 sulla tematica dei siti archeologici nei contesti
urbani.
A sinistra, Alfonso Andria. A destra, Silvia Costa |
Inoltre Ravello Lab ha fatto propria una lettera-appello di un folto numero di
qualificati esperti internazionali inviata al Consiglio di Sicurezza dell’ONU affinché
approvi una risoluzione per fermare i saccheggi e il contrabbando di beni
culturali in Siria da parte dell’ISIS.
Il
valore identitario quale veicolo di
conoscenza da parte della comunità territoriale; la necessità di interpretare
il patrimonio culturale come vettore di politiche trasversali ed integrate; la
positiva esperienza del percorso di candidatura a Capitale europea della
cultura per il 2019; i processi economici e gli impatti sociali ed
occupazionali della Cultura intesa come motore dello sviluppo locale, sono
soltanto alcuni degli spunti emersi nei Laboratori e discussi in plenaria, che
formeranno oggetto delle Raccomandazioni conclusive di Ravello Lab.
“Matera
2019 – ha dichiarato Salvatore Adduce, sindaco di Matera - sarà una
straordinaria occasione di riscatto per l’intero Mezzogiorno e i lavori di
Ravello Lab che guardano al futuro si collegano al titolo al nostro dossier di
candidatura a Capitale Europea della Cultura per il 2019: “OPEN FUTURE”.
Il
Presidente di Federculture, Roberto
Grossi, ha tra l’altro evidenziato l’esigenza di riprogettare il Paese
partendo dalle città. Matera potrà costituire un’occasione per affermare una
metodica innovativa di tutela e gestione del patrimonio culturale.
I
Colloqui di Ravello - ha affermato Claudio
Bocci - hanno salutato con soddisfazione la legge sull’Art Bonus del ministro Dario Franceschini, che introduce le capitali
italiane della cultura auspicando che nelle future designazioni si affermi la
metodica della pianificazione strategica a base culturale e si tenga conto del
lavoro progettuale elaborato dalle altre città candidate (Siena, Ravenna,
Perugia, Lecce, Cagliari).
Alfonso Andria, presidente del
Centro di Ravello e del Comitato Ravello Lab, nelle conclusioni ha puntato sulla
definizione di una buona politica della cultura per la definizione di un disegno complessivo puntando sulla
centralità del territorio e delle comunità e, nel più ampio contesto del Mediterraneo,
sulle diversità culturali come elemento di ricchezza.
La onorevole Silvia
Costa, presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, ha chiuso la IX
edizione di Ravello Lab apprezzando
convintamente la piattaforma elaborata. “Il lavoro della Commissione Cultura, che
presiedo – ha affermato - sarà fondamentale per creare un ponte
tra cultura ed educazione, ma sarà importante incrociare le politiche di governance e di finanziamento delle
politiche culturali”.
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