Nel ricco
programma delle iniziative che l’Università di Ferrara ha predisposto per la
Notte dei Ricercatori, in programma il prossimo 26 settembre, presso il Gazebo
7, dalle ore 15.00 alle17.00, si
terrà la conferenza di Daniele
Torcellini dal titolo "Riprodurre il
colore dell'arte. Un secolo di storia: dalle emulsioni fotosensibili ai pixel". Sarà Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell’arte contemporanea ed
organizzatrice dell’ evento, a introdurre il relatore. A sollecitare
l’argomento, di grande interesse nell’insegnamento delle discipline
storico-artistiche, ma non solo, è certamente la grande rivoluzione introdotta
dalle tecnologie digitali. «Un tema che - spiega Ada Patrizia Fiorillo - relativamente al proprio insegnamento è da ritenersi
utilmente propedeutico all’avvio delle
lezioni, tale da averla indotta a cogliere l’opportunità di questo momento
collettivo per imbastire un confronto con un giovane studioso da tempo molto
attento alle teorie del colore ed alle sue applicazioni, in ragioni anche delle
nuove tecniche di riproduzione».
"Digitare su un motore di ricerca il nome di un qualche pittore -
rileva a sua volta Daniele Torcellini, professore a contratto di
Metodologie e Tecniche del Contemporaneo presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e di
Cromatologia presso l’Accademia Ligustica di
Belle Arti di Genova -,
ed avere a disposizione, nell’arco di pochi secondi, pressoché la totalità
delle sue opere riprodotte a colori sul nostro monitor, appare oggi quanto di
più normale. Non è sempre stato così, naturalmente. Le possibilità odierne sono
uno dei frutti più maturi di un percorso che ha preso avvio oltre un secolo e
mezzo fa, nel 1861, quando il fisico scozzese James Clerk Maxwell ha gettato le
basi di quella che negli anni successivi sarebbe divenuta la fotografia a
colori. Le opere d’arte sono state fin dal principio uno dei soggetti preferiti
e continuano ad esserlo ora che altre tecnologie a colori digitali, eredi
dirette degli esperimenti ottocenteschi, trovano largo impiego.
La riproduzione a colori dell’arte, in quella prolifica
interazione che ha visto la ricerca scientifica e tecnologia e l’editoria
specializzata concorrere verso un obiettivo comune, è un fenomeno che, da
margine, è divenuto, nel corso del XX secolo, pervasivo.»
Di ciò si tratterà in un auspicato confronto con il pubblico aprendo
prospettive sullo sviluppo di tali processi e sulla sostenibilità per il futuro.
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