martedì 16 settembre 2014

LA MOSTRA DI TOMMASO PIRRETTI A SALERNO, TRA SANT'APOLLONIA E IL MUSEO DELLO SBARCO




StudioApollonia, il movimento culturale e di impegno civile, nato da un’intuizione di Giuseppe Natella nella chiesa salernitana sconsacrata di Sant’Apollonia e formato da intellettuali, poeti, scrittori, musicisti e artisti campani, inaugura il suo secondo anno di attività con la mostra di Tommaso Pirretti, che, per la prima volta, si confronta con il pubblico. 

Il giovane artista lucano presenta il progetto “19000091. Le vite degli altri” (opening 20 settembre, ore 19.00), installazione site specific, pensata appositamente per gli spazi dell’aula di via San Benedetto, con un’appendice espositiva al Museo dello Sbarco e della Memoria di Salerno, diretto dallo storico Nicola Oddati e curato da Eduardo Scotti, giornalista di Repubblica.

In un percorso emozionale, scandito dalle sei opere a Sant’Apollonia e dalle due al Museo dello Sbarco, Pirretti inscena i “Teatri dell’Orrore”, come Erminia Pellecchia - curatrice della mostra, insieme con Clorinda Irace - ha definito questo lavoro etico-estetico-epico che scuote le coscienze e invita alla riflessione: “Otto opere  che raccontano un delirio collettivo perennemente in agguato. L’artista non vuole provocare una semplice, fugace indignazione, bensì coinvolgerci in una riflessione sulla “distruzione della ragione” in un secolo nato nel segno del progresso, con le sue rivoluzioni scientifiche e sociali, e degenerato, poi, in assoluta follia.

Tommaso Pirretti fa proprio il pensiero del Resnais di “Notte e Nebbia”: “Non facciamo finta di credere che tutto ciò appartenga a un solo tempo e a un solo paese”. Perché il grande male, l’indifferenza, è la peste che ci affligge ieri ed oggi. E l’indifferenza partorisce oblio e paura.

E la paura genera odio, intolleranza, sopraffazione e violenza nei confronti di chi è diverso dalla morale comune codificata da religioni e statuti. Ebrei, omosessuali, liberi pensatori, oppositori di regimi, disabili, barboni, migranti, zingari, tutti reclusi e condannati al silenzio: il mostro da sterminare, da far sparire “nella notte e nella nebbia”.

Chiusura il 4 ottobre. Orari da domenica a venerdì dalle ore 17.00 alle 21.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 21.00. Ingresso libero.

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