venerdì 19 settembre 2014

CONVEGNO A VILLA RUFOLO SU: "IL CONTRIBUTO DI RAVELLO E DELLA COSTA D'AMALFI" ALL'INCONTRO TRA POPOLI E CULTURE DIVERSE



Convegno, questo pomeriggio (sabato 20 settembre) a Ravello, Villa Rufolo - promosso dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, nell'ambito del Forum delle Culture -, su un tema che ci è particolarmente caro: "Il contributo di Ravello e della Costa d'Amalfi", ovvio, all'incontro tra popoli e culture diverse. Un incontro che ha segnato la storia, l'arte, la tradizione del territorio.

"Il Mediterraneo - viene sottolineato -  è un 'mare tra le terre' ed è stato da sempre non solo attraversato da flussi commerciali intensi, è stata anche una straordinaria area di scambi culturali. I ruderi romani lungo le sue coste orientali e meridionali, i palazzi, i giardini e i sistemi di irrigazione, la cultura materiale, in particolare con le ceramiche, che punteggiano l’Italia e la Spagna meridionali sono documento materiale delle alterne dominanze politiche, ma del flusso di conoscenze (astronomia, matematica, medicina, idraulica, agricoltura) con cui l’Islam ha nutrito la cristianità nei secoli a cavallo del primo millennio e di cui si sta perdendo la memoria. La Costiera Amalfitana conserva segni preziosi e precisi della cultura islamica. Riconoscerli e riflettere su come muovere dalla loro valorizzazione per riattivare il dialogo interculturale e fare di tale dialogo uno strumento di sviluppo e di pace si inserisce perfettamente nel programma del Forum delle Culture, fortemente marcato dalla interculturalità e focalizzato sui siti UNESCO".

Il convegno "intende mettere in evidenza la natura, l’evoluzione e le prospettive dello scambio culturale tra la Costa d’Amalfi, la Campania ed i paesi mediterranei ed affrontare i temi del Patrimonio Culturale, con particolare riguardo agli aspetti della conservazione, della gestione e dell'utilizzo dei Siti Patrimonio Universale dell'Unesco delle due sponde del Mediterraneo, ponendo a confronto diverse esperienze. Tale problematica, al di là della sua certa valenza scientifica, presenta anche un sicuro ed attuale interesse politico in ragione delle situazioni determinate dagli esiti drammatici della cosiddetta "primavera araba" in termini di distruzione e di degrado del Patrimonio, conseguente impoverimento/abbandono delle fonti di sviluppo (turismo - emigrazione), accentuazione e radicalizzazione delle "diversità culturali" cui solo una forte azione sul piano culturale può fornire una risposta che non sia bellica.

Oltre ed al di là delle situazioni contingenti determinate dalle distruzioni legate a tali eventi, é necessario anche porre l'interrogativo sul modo di gestione del patrimonio culturale nel Mediterraneo. Il ruolo dei Governi e le strategie adottate appaiono deboli ed inadatte di fronte ai danni derivanti dalla perdita delle identità culturali che il Patrimonio rappresenta. E parimenti di effetto insufficiente rischiano di essere i dispositivi e gli sforzi dispiegati dagli Organismi Internazionali quali l'UNESCO, l'U.E., l'ICOMOS, l'ICCROM confrontati a situazioni che hanno concreti connotati distruttivi ben oltre i problemi relativi alla Conservazione del

Patrimonio.

I dati geopolitici in tumultuoso cambiamento e la necessità di strategie culturali adeguate devono rappresentare elementi strettamente connessi per evitare l'indebolimento, se non addirittura la perdita, dei valori culturali identitari sui quali il Mediterraneo ha sviluppato nei secoli le sue civiltà. L'Interculturalità è il disegno animatore del Forum delle Culture e le discussioni sulla salvaguardia del Patrimonio culturale Mediterraneo, che il Centro di Ravello ha posto come obiettivo di questo incontro, ne rappresentano una delle principali linee guida."

Questo il programma dei lavori.

- Ore 17.00 - Indirizzi di saluto: Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello; Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali: Secondo Amalfitano, segretario generale della Fondazione Ravello; Aurelio Tommasetti, rettore dell'Università degli Studi di Salerno; Caterina Miraglia, assessore alla Promozione Culturale della Regione Campania.

Interventi: Francesco Caruso, ambasciatore, v. presidente ICOMOS Italia, membro del Comitato Esecutivo ICOMOS Internazionale; Maurizio Di Stefano, presidente ICOMOS Italia; Gihane Zaki, Direttrice dell’Accademia Egiziana di Roma; Stefano De Caro, direttore ICCROM; Ray Bondin, ex ambasciatore di Malta presso UNESCO e presidente onorario del Comitato Internazionale per le Città e Villaggi Storici ICOMOS; Mauro Menichetti, direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, Università degli Studi di Salerno; Marie Paule Roudil, responsabile della rappresentanza UNESCO presso l'Unione Europea.

Conclusioni: Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania

Modera: Alfonso Di Leva, responsabile ANSA Campania.





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