Da oggi, mercoledì 24 settembre, e fino a sabato 27, gli
storici della carta si riuniscono ad Amalfi - come già avvenuto nel
1969 in occasione del IX Convegno IPH - per partecipare alla fase finale del
XXXII Congresso biennale dell’IPH (Associazione Internazionale Storici della Carta). I
congressisti, provenienti da Fabriano, dove ha avuto luogo la prima parte dei lavori, renderanno noti i risultati degli studi e delle ricerche da
loro effettuate nei rispettivi Paesi. I relatori - che parleranno della nobile
arte di fabbricar carta ad Amalfi - proporranno in video un’escursione
attraverso le superstiti strutture proto-industriali della Valle delle
Cartiere. Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, che ha collaborato con
Fabriano nell’organizzazione del Congresso in loco, consegnerà ai partecipanti
una carpetta contenente, oltre alle informazioni turistiche e storiche di
Amalfi, la traduzione in lingua inglese degli interventi dei relatori
amalfitani e presenterà, inoltre, una brossura bilingue (italiano ed inglese),
stampata per l’occasione, con articoli, saggi, alcuni inediti, e stralci di
notizie storiche sulla produzione di carta ad Amalfi.
L’analisi di alcuni manoscritti
del 1400 ha rivelato, infatti, l’esistenza di filigrane inedite
molto antiche. Un team di esperti, diretto dal giornalista Angelo Tajani, su
autorizzazione della Curia Arcivescovile di Amalfi, ne sta curando la ricerca
presso l’importante Archivio Diocesano,
La Valle delle cartiere di Amalfi in una foto dell'indimenticabile Nicola Gambardella |
La restauratrice e docente
Roberta Delgado ed i professori Salvatore D’Amato e Giuseppina Severino
D’Amato hanno rinvenuto, tra le varie filigrane, un Re coronato con in
mano un giglio da una parte ed un falco nell’altra straordinariamente simile
alla raffigurazione dell’Imperatore Federico II di Svevia, così come è
rappresentato nel De arte venandi cum avibus. Ora spetta all’analisi al
microscopio ottico, da effettuarsi con reattivi a base di zinco osservati in
luce polarizzata, avvalorare l’indagine sull’impasto fibroso per determinare
l'epoca e la provenienza geografica del supporto cartaceo.
Se la “filigrana di Federico
II” avrà riscontri diagnostici, la storia della carta dovrà essere
rimessa in discussione.
L’indagine è stata effettuata
anche nell’Archivio Storico della Badia di Cava de’ Tirreni e degli Archivi di
Stato di Salerno e di Napoli, dove sono stati rinvenuti reperti cartacei con
filigrane del 1300.
Il Centro di Cultura e Storia
Amalfitana che, anche a seguito del Protocollo di Amicizia stipulato tra i
Comuni di Amalfi e Mino (Giappone), promuove “lo scambio di informazioni e di
documentazione mutuamente accumulate in merito alla produzione della
carta tradizionale”, rinata ad Amalfi ad opera dei “cartari” Luigi Amatruda,
Antonio Cavaliere e Nicola Milano, metterà a disposizione degli studiosi gli
esiti delle ricerche in corso al fine di aggiungere ulteriori elementi di
valutazione in ordine alla storia della “nobile arte” di fabbricar carta.
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