La notizia l’apprendo solo ora, e per puro caso, ora, su internet. E', inutile sottolinearlo, una notizia che mi fa immenso piacere.
Domani, sabato
23 agosto, alle ore 19.00, nella antica torre, trasformata in museo civico -
per essere più precisi, nella sala dedicata a Ugo Marano -, si svolgerà la cerimonia
di conferimento della cittadinanza onoraria di Cetara a Massimo Bignardi, storico e critico d’arte, studioso del territorio (a
Minori lo riconducono le origini, per parte di madre), delle personalità e dei
fenomeni artistici – intendo riferirmi a quel gruppo di “pittori di Maiori”
comunemente chiamati "costaioli" – che l’hanno attraversato. Quindi, anche, e
soprattutto, dei tanti artisti che, dall’epoca
del Grand Tour a oggi, sono venuti nella Costa d'Amalfi lasciando traccia di quella
esperienza nelle loro opere.
Un riconoscimento, quindi, giusto e meritato. Che,
secondo me, non dovrebbe essere circoscritto alla sola Cetara. Perché non
Positano, Amalfi, Minori, Ravello e Maiori, dove pure Bignardi ha condotto le
sue ricerche, sfociate in importanti eventi espositivi? Ci sono i
cataloghi a documentarli.
Massimo Bignardi, docente di Storia dell’arte
contemporanea, è direttore della Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici
dell’Università di Siena. A Cetara ha avuto rapporti di amicizia e di lavoro
intensi con gli indimenticabili Ugo Marano, artista eclettico di grandissimo spessore, e Mario Benincasa, cultore
di storia patria e raffinato poeta. Senza dimenticare la frequentazione del
pittore Manfredi Nicoletti, autentica gloria locale.
Nella Torre di Cetara Bignardi ha curato l’allestimento
di una piccola ma significativa raccolta di dipinti dei pittori "maioresi”, attivi
tra la metà del XIX e i primi decenni del XX secolo: da Gaetano Capone a Pietro Scoppetta, a Antonio
Ferrigno, Luigi Paolillo, Luca Albino, Angelo Della Mura, Ignazio Lucibello fino a quelli dell’ultima
generazione, Guido Gambone e Bartolo
Savo.
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