A
Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore, che mi ha invitato ad
assistere alla manifestazione, ho dovuto rispondere che, ahimè, non potrò
andarci. E mi dispiace sinceramente perché questo "Marmeeting"
che si ripete ormai da molti anni - siamo addirittura alla ventottesima
edizione - mi affascina. Non solo per lo scenario del fiordo, sovrastato dal maestoso viadotto, dal quale spiccano il volo gli
atleti verso le acque limpide dell'insenatura. Ma, soprattutto, per il gesto
atletico che essi compiono, per la loro audacia, per la loro spavalda sicurezza
che li fa librare nell'aria come gabbiani, dopo essersi lanciati da un'altezza
di ventotto metri.
C'è stata già una gara ieri, venerdì (scrivo che è già passata la
mezzanotte). Ma quella più esaltante, riservata alla categoria degli sport
estremi, si disputerà domani, domenica 6 luglio, alle ore 10.30. Tra i
partecipanti, i finalisti olimpionici Steve Lobue (Stati Uniti) e Aldridge
Blake (Gran Bretagna) e la medaglia d' oro ai campionati del mondo di tuffi
di Barcellona Orlando Duque (Colombia).
Per l'Italia sarà in
competizione Alessandro De Rosa, 19 anni, alla sua seconda
partecipazione.
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