martedì 8 luglio 2014

LE SUGGESTIONI DE "IL CORPO E L'ORTO", L'ULTIMA RACCOLTA DI LIRICHE DELL'INDIMENTICABILE MARCO AMENDOLARA, ALL'ECO BISTROT DI SALERNO



Le suggestioni di “Il corpo e l’orto”, la raccolta di liriche di Marco Amendolara pubblicata postuma per le edizioni La vita felice, rivivranno in occasione del reading a cura di Teatrazione Teatro, Teatro Grimaldello e Antonino Masilotti, che avrà luogo presso l’Eco Bistrot di Salerno, in Via Lungomare Cristoforo Colombo n. 23, il 10 luglio alle ore venti. 
La manifestazione, che nasce dalla sinergia tra l’Associazione Marco Amendolara, la Rete dei Giovani per Salerno e l’“Open class” Università &Territorio a cura di Alfonso Amendola, vedrà gli interventi di Alfredo Nicastri, presidente associazione "Marco Amendolara", Gianluca De Martino, direttore di Eco Bistrot), Anna De Rosa e Alfonso Amendola, coordinati da Gemma Criscuoli
Leggo nel comunicato stampa trasmessomi dalla collega Olga Chieffi: "La tensione fra la furia gioiosa del corpo e il suo superamento attraversa le composizioni di Amendolara, tra gli ingegni più fertili che la nostra città abbia prodotto. In questa dolente e luminosa riflessione sulla fragilità, la parola poetica diventa varco che si apre verso un altrove capace di sublimare il senso di vuoto che sempre incombe sullo spirito dell’artista, sensibilissimo agli echi e alle suggestioni di una natura ricostruita in un’ottica del tutto soggettiva. In un’attenta disamina delle contraddizioni pulsanti dell’esistenza, “Il corpo e l’orto” è il viaggio di un’anima che riscrive a ogni passo la propria storia, oscillando continuamente tra dissoluzione e rinascita. 
Marco Amendolara
Per Gemma Criscuoli,  “Il corpo e l’orto” è "la raccolta definitiva di questo autore perché affronta sotto tutti i punti di vista il concetto di limite,  un concetto caro a  molti autori degno di nota che in Amendolara assume una freschezza espressiva che non è mai appannata dalla sua vasta cultura, che spaziava dal pensiero greco-latino agli autori francesi. Il limite può essere rimozione, glorificazione dell’attimo, prigionia e lo scrittore esamina ogni aspetto di questa problematica, fino a  giungere a quella pace irrequieta sospesa tra dolore e conforto che rende il desiderio un prezioso momento conoscitivo”.

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