Le
suggestioni di “Il corpo e l’orto”, la raccolta di liriche di Marco Amendolara
pubblicata postuma per le edizioni La vita felice, rivivranno in occasione del
reading a cura di Teatrazione Teatro,
Teatro Grimaldello e Antonino Masilotti, che avrà luogo presso l’Eco Bistrot di Salerno, in Via Lungomare
Cristoforo Colombo n. 23, il 10 luglio alle ore venti.
La manifestazione, che
nasce dalla sinergia tra l’Associazione Marco Amendolara, la Rete dei Giovani
per Salerno e l’“Open class” Università &Territorio a cura di Alfonso
Amendola, vedrà gli interventi di Alfredo Nicastri, presidente
associazione "Marco Amendolara", Gianluca De Martino, direttore di Eco Bistrot), Anna De Rosa
e Alfonso Amendola, coordinati da
Gemma Criscuoli.
Leggo nel comunicato stampa trasmessomi dalla collega Olga Chieffi: "La tensione fra la furia gioiosa del corpo e il suo
superamento attraversa le composizioni di Amendolara, tra gli ingegni più
fertili che la nostra città abbia prodotto. In questa dolente e luminosa
riflessione sulla fragilità, la parola poetica diventa varco che si apre verso
un altrove capace di sublimare il senso di vuoto che sempre incombe sullo
spirito dell’artista, sensibilissimo agli echi e alle suggestioni di una natura
ricostruita in un’ottica del tutto soggettiva. In un’attenta disamina delle
contraddizioni pulsanti dell’esistenza, “Il corpo e l’orto” è il viaggio di
un’anima che riscrive a ogni passo la propria storia, oscillando continuamente
tra dissoluzione e rinascita.
Marco Amendolara |
Per Gemma Criscuoli, “Il corpo e l’orto” è "la
raccolta definitiva di questo autore perché affronta sotto tutti i punti di
vista il concetto di limite, un concetto caro a molti autori degno di nota che in Amendolara
assume una freschezza espressiva che non è mai appannata dalla sua vasta
cultura, che spaziava dal pensiero greco-latino agli autori francesi. Il limite
può essere rimozione, glorificazione dell’attimo, prigionia e lo scrittore
esamina ogni aspetto di questa problematica, fino a giungere a quella pace irrequieta sospesa tra
dolore e conforto che rende il desiderio un prezioso momento conoscitivo”.
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