mercoledì 25 giugno 2014

ANCORA QUALCHE GIORNO PER VISITARE LA MOSTRA DI LIBRI D'ARTISTA "IBRIDI FOGLI" ALLA PINACOTECA PROVINCIALE DI SALERNO



Torno, con qualche riflessione, su “Ibridi fogli”, la mostra di libri d’artista a cura di Antonio Baglivo e Vito Pinto, che si chiuderà tra qualche giorno (il 29 giugno) presso la Pinacoteca Provinciale di Salerno. La prima domanda che mi pongo è: cos’è un libro d’artista? La risposta che trovo è questa: “un manufatto librario seguito direttamente dall’artista in ogni sua fase ed elemento, dalla progettazione alla realizzazione materiale". Un’opera d’arte, insomma, in forma di libro. Ecco la tipicità di questa esposizione e, insieme, l’importanza della collezione messa insieme da Antonio Baglivo. Basti elencare gli autori presenti: Augusto Ambrosone, Fernando Andolcetti, Salvatore Anelli, Enzo Angiuoni, Davide Argnani, lo stesso Baglivo, Calogero Barba, Vittore Baroni, Romeo Basso, Giuliana Bellini, Lancillotto Bellini, Luisa Bergamini, Carla Bertola, Anna Bertoldo, Gaetano Bevilacqua, Giovanni Bonanno, Cosimo Budetta, Rosaspina B. Canosburi, Giovanni Canton, Enrica Capone, Lamberto Caravita, Beatriz Cardenas, Ludovico Carrino, Francesca Cataldi, Carlo Catuogno, Gianfranco Cavaliere, Lorenzo Cleffi, Ignazio Collina, Augusto Concato, Bruno Conte, Angelo D’Amato, Olga Danelone, Matteo De Chiara, Antonio De Marchi Gherini, Giulio De Mitri, Albina Dealessi, Alfio Di Bella, Giuseppe Di Lorenzo, Maria Teresa Di Nardo, Antonio Di Rosa, Marcello Diotallevi, Gillo Dorfles, Giuseppe Facchinello, Gaetano Falcone, Vito Falcone, Pietro Falivena, Mariapia Fanna Roncoroni, Vittorio Fava, Fernanda Fedi, Bartolomé Ferrando, Rosalia Ferreri, Gio Ferri, Edoardo Ferrigno, Nello Ferrigno, Alfonso Filieri, Franco Flaccavento, Kiki Franceschi, Mario Francese, Nicola Frangione, Gilio Frigerio, Remo Giatti, Loredana Gigliotti, Gino Gini, Gianni Grattacaso, Elisabetta Gut, Edoardo Iaccheo, Iginio Iurilli, Antonio Izzo, Rudolf Keimel, Generoso La Sala, Pino Latronico, Angelo Lazzano, Salvatore Lembo, Alfonso Lentini, Silvia Lepore, Osvaldo Liguori, Oronzo Liuzzi, Franco Loi, Nadia Lolletti, Andrea Longega, Carmine Lubrano, Mario Lunetta, Ruggero Maggi, Anna Magistro, Alfonso Malinconico, Antonella Mammarella, Tea Marciano, Lucia Marcucci, Francesca Matteoni, Rosario Mazzeo, Silvio Micciariello, Mauro Molinari, Jacopo Naddeo, Marcello Napoli, Gerardo Nigro, Angelo Noci, Luigi paglia, Concetta Palmitesta, Adriano Paolelli, Gaetano Paraggio, Mario Patronelli, Giancarlo Pavanello, Aulo Pedicini, Sandro Pellarin, Salvatore Pepe, Giordano Perelli, Pio Peruzzini, Marisa Pezzoli, Antonio Picardi, Lamberto Pignotti, Tarcisio Pingitore, Paola Pinna, Vito Pinto, Natale Platania, Teresa Pollidori, Nadia Presotto, Antonella Prota Giurleo, Antonio Pujia Veneziano, Alfonso Raiola, Alfredo Raiola, Marco Raiola, S. Flavio Raiola, Mario Ranieri, Anna Chiara rella, Giuseppina Riggi, Gianni Rossi, Renato Sclaunich, Franco Sortini, Rosa Spina, Renata & Giovanni Strada, Cristina Tafuri, Nello Teodori, Ernesto Terlizzi, Roberto Testori, Elisa Traverso, Ilia Tufano, Marco Vecchio, Sergio Vecchio, Albeto Vitacchio, Rita Vitali Rosati.
Se il libro d’artista, come ho avuto modo di leggere, è nato nella prima metà del novecento, col movimento futurista, esso ha avuto uno dei  realizzatori più famosi in Henri Matisse con “Jazz”, che il grande maestro disegnò e costruì da solo. Altro esempio, che è un punto saldo nella storia del libro d’artista, è “Twentysix Gasoline Stations” dell’americano Ed Rusha, del 1963, del quale è stato venduto un esemplare a un'asta di Christie's a un prezzo molto alto.
A me piacciono tanto quelli di Ogopogo, la sigla editoriale di Cosimo Budetta. E non solo perché gli sono amico. Sono libretti di piccolo formato, da tenere in tasta o in borsa, di pochissime pagine, su bel cartoncino, dove una, due, tre poesie sono affiancate da un disegno originale suo (o magari di altro artista: come Gillo Dorfles, ad esempio).
Se per Budetta il libro d’artista rappresenta una branca della sua attività (è pittore e ceramista di raffinata sensibilità), ci sono altri amici (mi limito a citare quelli che frequentano la bottega di Adriano Paolelli, dove sono solito trattenermi nelle mie passeggiate del mattino) che vi si sono cimentati proprio per questa mostra: Paolelli stesso, con deliziosi acquerelli, Lorenzo Cleffi, Pietro Falivena e Ludovico Carrino, che fa largo impiego del collage per realizzare interessanti copertine.
Da segnalare anche Gaetano Bevilacqua, fondatore della casa editrice dell’Ombra, per la quale produce i suoi libri d’artista. Libri che – come egli stesso sottolinea – sono a tiratura limitata  e devono conservare “gli effetti di un lavoro interamente manuale, dal taglio della carta alla stampa su torchi a mano, alla piegatura dei fogli e cucitura finali; uno spazio ove testo, immagine, pressioni, inchiostri, caratteri tipografici, spessori e goffratura delle carte si sintetizzano, in uno scambio continuo di rimandi, in un luogo 'altro', in una esperienza in cui tatto, vista, odorato siano stimolati."
Lo stesso Antonio Baglivo, che alla mostra ha prestato la sua collezione, è autore di libri d’artista. Libri-oggetto realizzati in vari materiali: legno, acciaio, cartone e piombo. Libri in copia unica o in edizioni limitatissime, che diventano vere e proprie sculture e assumono un incredibile numero di forme grazie alla sua fantasia ed alla sua inventiva.
C’è ancora qualche giorno di tempo per visitare l'esposizione. Ne vale la pena.

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