Non ho avuto ancora possibilità di occuparmi della mostra “Salerno-Tunisi,
viaggio sulle rotte della ceramica mediterranea” allestita tra il 9 e l'11 maggio nel cortile di
palazzo Pinto, a Salerno, dominato dal bell’Arco Catalano emerso nei recenti restauri eseguiti dalla
Provincia con la direzione dell’architetto Ruggiero Bignardi. Me ne scuso con i
curatori Antonio Dura e Claudia Bonasi.
Attraverso un periodo in cui sono preso
da altre cose e ho poca voglia di scrivere. Spero che passi rapidamente.
Dico subito
che a me la mostra è piaciuta: molto. Se ci fosse stato più spazio, forse,
sarebbe stato utile allargare il confronto – che pure c’è stato, con Daria
Scotto, Danilo Mariani, Carmine Sorrentino - tra la produzione nordafricana e
quella vietrese. Capisco però che di più, in questo contesto, non si poteva fare. Sono stati
utili i pannelli fotografici che illustravano le diverse fasi di
lavorazione in Tunisia.
L’idea della mostra è nata dal viaggio compiuto in
Tunisia da Antonio Dura e Claudia Bonasi. La traversata, a bordo della nave “Zeus
Palace” della Grimaldi Lines, che parte proprio dal porto di Salerno. Poi, in
auto, con tappa a Tunisi, Nabeul, Moknine, Guellala, Medenine, Sejnane, luoghi
di produzione di terracotta e ceramica. Tanti gli incontri – con artigiani,
tecnici, imprenditori -, tante le esperienze accumulate lungo il percorso.
Ora si cercherà – attraverso il Forum per l’Alleanza degli
Artigiani del Mediterraneo - di dare il via a un proficuo processo di scambio tra i due paesi, tra le diverse
culture. L’annuncio lo ha dato Gianfranco Ferrigno, presidente della CLAAI (Confederazione
delle Libere Associazioni Artigiane Italiane), ed è da salutare con piacere.
In
bocca al lupo!
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