Si apre questa sera (sabato 22 febbraio), alle ore 19.00, alla galleria Il Catalogo di Salerno, la mostra di Mario Carotenuto dedicata ai fiori.
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Mario Carotenuto, La caduta dei fiori |
Attraverso quindici tele dedicate esclusivamente ai fiori - nota la collega Olga Chieffi nel comunicato stampa gentilmente inviatomi -,
ri-scopriremo la sintassi pittorica di Carotenuto, "quella che procede
dall’attesa dell’inatteso, come, ad esempio, nella tela La caduta dei fiori,
della forma aperta da dare al reale, quella che nasce dalla disponibilità
assoluta del soggetto, che emerge dalla sospensione e dallo stupore che si
genera al suo apparire e al suo accadere, una sintassi che vuol cogliere, nelle
cose e attraverso esse, quello sguardo magico che sembrano lanciare, nell’atto di donarsi
all’occhio dell’artista, che sembra volere afferrare quell’esatto momento, nel quale
il soggetto invita da una sorta di visione dionisiaca con cui crea e 'costituisce' lo spazio dei significati, come in Autoritratto in cui sono
racchiusi i simboli del suo percorso pittorico punteggiato dalla leggerezza
delle farfalle, uno spartito, una lampada e una clessidra, rappresentante la
stessa vanitas dei fiori e dell’uomo, consentendo la cattura del 'senso', nella sua
realtà.
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Mario Carotenuto, Autoritratto |
Una mimesis, quella di Carotenuto, dove realtà e memoria coincidono,
perché l’evento reale è caricato di memoria, e dove la realtà si piega
all’immagine, per tramite del suo occhio, divenendo spazio semantico che si fa
racconto".
Tra questi fiori 'negati', 'esiliati' per quasi un cinquantennio, che
segnano quindi, un evento esclusivo per la galleria di Lelio Schiavone e
Antonio Adiletta - sottolinea Olga Chieffi -, coglieremo inattese
dilatazioni
spaziali, dai netti ripiegamenti, dalle impreviste dislocazioni
di elementi
focalizzanti, dagli improvvisi scarti ritmici. L'altissima qualità del
lavoro
riscatta i confini ristretti del tema dell’esposizione, che rivelerà un
autentico colorista, il quale riesce a comunicare magistralmente la poesia
delle cose semplici dell'esperienza visiva
quotidiana e più confidenziale,
recuperando il 'respiro', oltre qualsiasi
misura temporale e
spaziale, in un'emozione di leggerezza, caratteristica di
un colore ben
orchestrato".