Il volume "Praticare la città" di Massimo Bignardi, edito da Liguori-Napoli, con l'autorevole prefazione di Enrico Crispolti, sarà presentato sabato 21 dicembre, alle ore 18.00, al Punto Einaudi di Nocera Inferiore (via Matteotti 35). Dopo i saluti di Carla Ferrigno, dell'Ordine degli architetti della provincia di Salerno, ne discuteranno con l'autore gli artisti Angelo Casciello e Giuseppe Di Muro, l'architetto Emilio Maiorino, il critico d'arte Pasquale Ruocco.
In questo libro - che già ho avuto modo di segnalare - Bignardi ripercorre le esperienze di due decenni
che l’hanno visto partecipe al dibattito storico-critico e progettista di nuovi
interventi di arte ambientale. Un "romanzo di formazione - lo definisce Franco Purini -, mescolato sul piano teorico e storico, di ricerca sul luogo e
trasformazione dell'abitare». Si tratta di esperienze maturate sul campo,
che, per l’autore, hanno assunto i caratteri di un’avvertita identità critica
che s’interroga, continuamente, sul “farsi della ricerca” e che affianca una
metodologia di operatività ambientale ad un’attenta ricostruzione di eventi e
di personalità poco dibattuti, a volte inediti alla storiografia italiana, come
è per gli interventi nella Caracas di Villanueva degli anni Cinquanta e
Settanta o nella Barcellona post-franchista.
Bignardi non s'è limitato ad affrontare questi temi sul piano squisitamente teorico, ma s'è fatto promotore e artefice di significativi progetti e e realizzazioni di arte ambientale: dagli interventi di Firenze, Milano, Roma, Gibellina e Fiumara
d’Arte in Sicilia alle sperimentazioni proposte a Lucera, ai progetti didattici
per Siena, agli itinerari per la Valdelsa Fiorentina, legati alla produzione
delle ceramiche, fino al Museo
diffuso della Costa amalfitana, al Giardino del gigante di Cento (Ferrara), di Lamezia Terme,
alla stazione di Mugnano della MetroCampania Nord-Est, ai progetti di città
utopiche di Ugo Marano.
Ho motivo di ritenere, perciò, considerata anche la caratura dei relatori, che la presentazione del libro si tradurrà in un confronto avvincente, tale da interessare non soltanto gli "addetti ai lavori" ma quanti hanno a cuore un ragionato sviluppo delle nostre città e la qualità della vita nelle aree urbane.
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