Sabato 16 novembre, alle ore 19.30, presso le Scuderie di Palazzo Genovese in Largo Campo a Salerno, sarà inaugurata la
mostra di Damiano Durante "The Last Words". Essa presenta una quindicina di dipinti, tutti ad olio su tela, appartenenti alla produzione iperrealista,
per la maggior parte realizzati dall'artista salernitano nell'ultimo anno.
In particolare, all'inizio
del percorso espositivo è collocata una grande tela, di misure davvero inconsuete
(180x120 cm), dal titolo "The Last Words" nella quale si vede, in dimensioni quasi
pari al naturale, un Cristo contemporaneo e “laico” immaginato su di una croce
simbolica di luce. L'autore si è avvalso qui di un
disegno rigorosissimo (come testimoniano le fotografie pubblicate in catalogo),
e di una tecnica pittorica d'origine antica, di altissimo livello qualitativo,
che procede per successive “velature”.
«E poiché al centro del dipinto – scrive il curatore Marco
Alfano – è l’iconografia tragica,
haydniana, delle parole di Cristo sulla Croce, la ricerca pittorica di Durante
si colloca in una zona d’ombra, inattuale, dove “l’ultima parola” non è quella
dell’arte contemporanea, che impone, con arroganza, qualunque provocazione
all’adorazione mediatica nella confusa mescolanza di luoghi comuni e banali,
secondo uno “spirito Duchamp” inoffensivo e integrato, prima di tutto dal punto
di vista politico, alla società dominata dal denaro, dal marketing e
dall'estetica del kitsch. […] L’ultima parola di questo Crocifisso si ferma all’umano, all’assenza di
divinità, non perché questa sia “realmente” mancante, ma inconcepibile nel
nostro tempo, refrattario a tutto ciò che non è percepito con gli “occhi della
carne”, all’estremo sacrificio di Cristo, come a qualsiasi “irruzione del
divino nella storia umana” (Agamben). [...] Altre simboliche “nature morte” di
Durante, con nudi femminili e maschili contrapposti nei colori complementari,
saranno da intendere quale mistero di un’incarnazione non certo sacrale, nella natura ambivalente dell’opera d’arte, considerata stavolta più con l’occhio della carne che con quello della mente,
cogliendo l’effimera fragilità
del corpo, al momento del suo estremo congedo».
La
mostra resterà aperta fino al 21 novembre 2013.
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