domenica 28 luglio 2013

MINORI, GIUSEPPE RUOCCO TORNA A ESPORRE DOPO CINQUE ANNI. INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA IL 3 AGOSTO, ALLE ORE 21



Giuseppe Ruocco è un “vecchio” amico, col quale però ho rare occasioni d’incontro. Spesso mi ha invitato a visitare il suo “rifugio” in località Ponteprimario di Maiori, ove ama appartarsi per dare sfogo alla sua fantasia d’artista, ma  - rimanda oggi, rimanda domani - ancora non ci sono stato. Ed è una cosa della quale mi rammarico sinceramente. Giuseppe l’ho seguito nei primi anni di attività - ricordo che nell’estate del 1977 scrissi un breve testo di presentazione per una sua mostra ad Amalfi - ma non ho elementi sulla sua produzione più recente. E’ forte, perciò, la mia curiosità di vedere come essa s’è evoluta. L’occasione m’è data dalla mostra personale che sarà inaugurata sabato 3 agosto, alle ore 20.00, a Minori, nei locali di Corso Vittorio Emanuele numero 16. Ruocco, così, torna all’attenzione del pubblico e della critica dopo cinque anni, dato che l’ultima sua esposizione risale al lontano 2007. Certamente egli continua ad essere animato da quella tensione sentimentale, che gli riconobbi allora - affinata se mai dall’esperienza acquisita sul campo -, che sfocia nella capacità di rendere il mistero e il silenzio della natura, con animo attento all’essenza delle cose. Mentre scrivo, ho di fronte proprio un suo dipinto – un vaso con tanti fiori – che si caratterizza per il disegno preciso e tagliente, per la vivacità cromatica. Ho motivo di ritenere che siano ancora questi gli elementi caratterizzanti della sua pittura.
Condivido quanto è scritto nel comunicato stampa, che m’è stato inviato. Il nostro  è “uomo schivo e lontano dai riflettori”. Più incline alla riflessione, allo studio, che alla mondanità.  Ora che a farla da padrona è la comunicazione, non so dire se sia un bene o un male. D’altra parte, un quadro va apprezzato per quel che è, non per come è reclamizzato, e neppure per la capacità di affabulazione dell'autore.
Leggo che questa mostra di Ruocco ci offrirà una panoramica della sua intensissima produzione, che va dal 1970 al 2013 – 43 anni! - e  comprende oli, acrilici, acquerelli, disegni a china, ceramiche.  Già, la ceramica, che credo  abbia sempre esercitato su di lui una particolare attrazione, come del resto è avvenuto per altri: Mario Carotenuto, Paolo Signorino, Virginio Quarta, Matteo Sabino, tanto per citare alcuni degli artisti più rappresentativi del territorio salernitano. Le opere ceramiche, soprattutto le ultime, mi si dice, hanno un taglio “più moderno”, sono portate alla sperimentazione.
Paolo Signorino, che lo conosce bene, scrive nella  presentazione del catalogo, redatta a mo’ di lettera: “Tu sei uno dei pochi ad aver perseguito, e raggiunto, il tuo scopo di essere pittore, mantenendo un colloquio continuo soprattutto con Mario Carotenuto, che giustamente consideri Maestro”. E continua: “Ha giocato molto, per la tua affermazione, la tua forte volontà, la ‘caparbietà’ che tu stesso ti riconosci, doti che hanno consentito di mettere bene a frutto le tue capacità espressive, la buona conoscenza e l’uso delle tecniche”. Signorino, minorese d’adozione, come Carotenuto del resto, per averci abitato e lavorato (mi riferisco in particolare alla serie di affreschi realizzati nella chiesa della Confraternita), rivolgendosi a Ruocco, aggiunge: “Al di là delle paternità artistiche che ti sono state attribuite, ti riconosco una forte determinazione nel lavoro meticoloso e costante, quello manuale del ‘fare’, del mettere il pennello sulla tela o sul foglio bianco dell’acquerello o ello smalto bianco della ceramica”.
La mostra sarà aperta dal 3 al 31 agosto dalle ore 19,30 alle ore 23,30.

Nessun commento:

Posta un commento