A. Tot, Piatto, 1951 |
Sabato 27 luglio, alle ore 18.30, presso la Sala
polifunzionale “Mario Benincasa” a Cetara, sarà inaugurata la mostra
"Amerigo Tot. Le strade verso il Mediterraneo", realizzata dal Comune
con il patrocinio dell’Ambasciata d’Ungheria in Italia.
La mostra, curata dal professor Massimo
Bignardi, dell’Università di Siena, rieletto nei giorni scorsi alla direzione
della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici di
quell'ateneo, propone un’attenta
selezione di opere realizzate dall'artista ungherese (1909-1984), italiano di adozione, sia
tra il 1950 e il 1952, quando a Vietri sul Mare lavorò presso la Ceramica
Pinto, sia tra il 1970 e il 1976 quando fu chiamato, per “chiara fama”, in
qualità di docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Infine,
le ceramiche eseguite nel suo breve soggiorno a Vietri sul Mare, nel 1973,
chiamato dall’amico Matteo Rispoli a realizzare alcune opere, sostanzialmente
piatti, per il progetto MuseoVivo ideato da Ugo Marano.
A. Tot, Pannello figurativo, 1952 |
Nel suo nucleo centrale essa propone otto degli
undici grandi pannelli in maiolica, eseguiti per conto di Giuseppe Ragazzini,
presso la Ceramica Pinto a Vietri sul Mare nel 1952: dopo la mostra romana del
2010 è la prima volta che queste opere sono esposte e completamente documentate
nel prezioso volume che è stato realizzato per l’occasione, per la cui
pubblicazione viene espressa viva gratitudine al presidente della Banca di
Credito cooperativo di Scafati e Cetara, Massimo Cavallaro, prezioso partner in questa ed altre
iniziative assunte dal comune di Cetara.
A. Tot, Vaso, 1951 |
Nella decisione di Tot di accogliere il
suggerimento di Giuseppe Ragazzini ed accettare la proposta della I.C.A.M.
(Industria Ceramica Artistica Meridionale, la vecchia fabbrica messa su da don Vincenzo
a metà del XIX secolo) di assumere il ruolo “direttore artistico” delle nuove
produzioni, indubbiamente hanno pesato più fattori. Tra questi, rileva Bignardi
nel saggio introduttivo, «le possibilità offerte da una pratica creativa
millenaria qual è la ceramica, sobillata dalla vitalità di una dimensione
archetipica ancora nella sua piena attività magmatica; la particolare positiva
congiuntura che, in quegli anni di avvio del boom economico, facevano
registrare le piastrelle maiolicate prodotte nelle aziende vietresi. Infine ad
attrarlo è stata la straordinaria stagione vissuta a Vietri sul Mare agli albori
del decennio Cinquanta, ove si assiste ad un rinnovamento della ceramica, così
come è per Albissola Marina, con il lavoro di Fontana e di Wifredo Lam presso l’antica
Fornace Alba Docilia, o di Jorn, di Pinot Gallizio, di Corneille, di Matta, di
D’Angelo o di Agenore Fabbri, tra gli altri, nella fabbrica di Giuseppe
Mazzotti (padre di quel Tullio d’Albissola della stagione futurista), a metà
del decennio». In esposizione, ceramiche degli anni Cinquanta e Settanta,
sculture, disegni e grafiche, sostanzialmente opere realizzate tra il 1951 e il
1975 a Vietri e a Bari: tra queste, otto grandi pannelli decorati con motivi
figurativi ed astratti, realizzati nella fabbrica Pinto di Vietri nel 1952; il bellissimo
Vaso giallo e manganese, del 1951, il piatto Il bagno di Venere, del 1973,
realizzato per il MuseoVivo, lavori entrambi provenienti dalla collezione
Nunzio Vitale di Salerno, nonché il bozzetto in bronzo del pannello per
l’Università di Budapest, del 1956, il bassorilievo Donna, del 1973, della collezione
Pantaleo Avellis di Bitonto. Infine, tre inedite piastre in terracotta,
realizzate da Tot specificamente per l’amico Ugo Marano nel 1975 e cotte nello
suo studio di Capriglia.»
«Una mostra importante, significativa – sottolinea
il sindaco, Secondo Squizzato – che va ad iscriversi nel programma di
promozione di Cetara all’interno del turismo culturale, pronto, così come
immaginò Tot nella sua Topolino cabriolet, a farsi guidare dal calore della
nostra terra».
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