Domenica 21 luglio, alle ore 20.00, nella Sala Meeting
di Palazzo Avino a Ravello, sarà inaugurata la mostra di Virginio Quarta
dall’accattivante titolo “Palazzo Avino Camere con vista”, con la direzione artistica dell’art
promoter Bruno Mansi e l’organizazione dell’Archivio Ravello Contemporanea. La
personale presenta un’ampia selezione di opere, tra dipinti, disegni,
acquerelli, che l’artista salernitano ha dedicato a Palazzo Avino, che fa quasi
da tramite al suo dialogo segreto e intimo con la Costa d’Amalfi.

Ancora alle prese con quel mito della Costiera Amalfitana,
alimentato sin dagli inizi del Novecento, meta privilegiata di artisti, scrittori,
intellettuali, insomma viaggiatori alla ricerca di un salubre ristoro per il
corpo e per l'anima, l'artista immerge nuovamente il suo sguardo tra le forme
seducenti della divina costiera, incorniciandole tra le magiche architetture
del Palazzo Avino, ex Sasso, storico edificio nobiliare e oggi albergo di fama
internazionale che allo spirito romantico di quei viaggiatori ancora oggi vuole
ispirarsi.

In bilico tra l'immagine percepita dall'occhio nudo e quella
registrata dall'occhio fotografico - leggo nel comunicato stampa firmato da Giovanna Dell'Isola -, l'artista dà sostanza a una dimensione
ideale, sognante, intessendo la tela di memorie, quelle personali e quelle dei tanti ospiti che ancora oggi
vengono rapiti senza scampo dal lussureggiante paesaggio che li circonda. Ogni
camera da letto, ogni salottino che si attraversi, ogni finestra che si apre
diventa un incontro con il sublime: seducenti architetture che sanno di
oriente, eleganti arredi stile impero, morbidi e raffinati tessuti si mescolano
a un'eccitante natura che esalta la tavolozza del pittore attento a cogliere
ogni minimo particolare degli ambienti, ogni minimo cambiamento del colore e,
quindi, della luce. Nonostante, però, la resa evidentemente iperrealista,
frutto di un lavoro paziente e minuzioso, capace di rincorrere il più
capriccioso brillio, di accarezzare le superfici cangianti dei cuscini e di
lenzuola increspate, Quarta ricerca un luogo dell'anima in cui realtà e sogno
si confondono, in un gioco di specchi e di riflessi, in un continuo muoversi
tra interno ed esterno, tra natura e artificio, dove poter vivere fino in fondo
l'esercizio della pittura, dando cioè sostanza al sogno, alla fantasia,
all'immateriale.
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