Al XVII Convegno internazionale interdisciplinare su
“Utopie e distopie nel mosaico paesistico-culturale. Visioni Valori
Vulnerabilità”, svoltosi il 27-28 giugno presso l’università di Udine, mia figlia Manuela ha tenuto
una relazione dal titolo “Utopia e distopia nel deserto di Atacama. ‘Nostalgia de la
luz’ di Patricio Guzmán”, che è stata particolarmente
apprezzata, tanto da meritarle il secondo premio PAN (Paesaggio Architettura
Natura) – sezione tematica: originalità – intitolato ad Ardito Desio. Premio destinato
a studiosi di diversi campi disciplinari “per il loro contributo
all’innalzamento della conoscenza concernente il mosaico paesistico-culturale”.
Nella motivazione, la commissione, presieduta dai
professori Ting Fa Margherita Chang, dell’università di Udine, e che aveva tra
i componenti il professore Livio C. Piccinini, decano di quell’ateneo e
presidente dell’Associazione Interregionale Partecipazione e Studi in
Agribusiness Paesaggio e Ambiente (IPSAPA), e il professore Paolo D. Pascolo, direttore del
Centro interdisciplinare e ricerca sulla cultura e la lingua del Friuli, ha così motivato il riconoscimento: “Le storie
della piccola gente hanno l’abitudine di restare confinate nelle statistiche;
questo saggio ha il pregio di ricordarci che la storia è, e deve continuare a
essere, quella dei popoli”.
Il convegno, divenuto “un catalizzatore di interessi
locali e nazionali per il nostro futuro” – lo ha sottolineato la
professoressa Chang – aveva come tema conduttore il paesaggio nelle sue diverse
declinazioni: architettoniche, gestionali, ecologiche, di rappresentazione.
Manuela ha voluto dedicare il premio ricevuto a
Annamaria Rodriquez, Elio Di Pace e Michele Tardivo, che si sono resi
disponibili ad aiutarla nella ricerca del materiale informativo e documentario,
necessario per portare a compimento il lavoro.
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