"Pagine di Parole", la manifestazione
promossa dall'Associazione giornalisti Cava-Costa d'Amalfi "Lucio Barone", propone per mercoledì 5
giugno l'incontro con la quirinalista Marcella Ciarnelli, firma autorevole de "l'Unità". Sotto il titolo "Filo diretto con il Quirinale", l'appuntamento è fissato per le ore 18.30 presso la Mediateca Marte. Il compito di interloquire con la giornalista sarà affidato a Flora Calvanese ed Emiliano
Amato.
Marcella Ciarnelli ha seguito Giorgio Napolitano nel primo settennato di presidenza della Repubblica,
sia durante le occasioni importanti sia durante le attività quotidiane e
continuerà a occuparsene in questo nuovo ciclo, appena iniziato, che
dovrebbe essere contrassegnato dalle tanto sospirate riforme.
Se le si chiede qual è l'evento più sorprendente
e inatteso in trentotto anni di professione, la Ciarnelli risponde: "Ne ho visti e
raccontati molti di fatti imprevisti ma la rielezione del presidente della
Repubblica è stato quello che non avrei mai immaginato di raccontare. Una
sintesi straordinaria di un tempo in cui la politica, debole e confusa, si è
salvata solo grazie al grande senso di responsabilità proprio di un
rappresentante autorevole di una storia
messa sotto accusa con troppa arroganza".
Nel suo spazio all'interno del blog de l'Unità, si legge
infatti: "Tutta la (lunga) vita professionale l’ho trascorsa all’Unità con
qualche momento di evasione, giusto per vedere l’effetto che fa. Posso
testimoniare che non ho mai avvertito la 'monotonia' di fare lo stesso lavoro e
nello stesso posto. Seguendo avvenimenti e persone molto diversi tra loro,
fatti e vicende. Con curiosità. E a vibrisse spianate. Da alcuni premier,
Berlusconi compreso, al presidente della Repubblica, dalle questioni
dell’informazione all’informazione politica, il Parlamento e i partiti, ma
anche fatti di costume e ogni curiosità di un mondo che non annoia mai se lo si
guarda con gli occhi giusti".
Una delle cose più
belle che può accadere ad una persona è quella di fare il lavoro che ha sempre
desiderato. "A me è capitato - commenta la Ciarnelli -. Volevo fare la giornalista. E sono riuscita ad
esserlo. Per di più in un giornale con cui il legame non è stato solo
professionale ma ideale."
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