L’analisi visiva di alcuni
manoscritti del 1400 ha rivelato l’esistenza di
filigrane inedite molto antiche
.Un team di esperti, diretto dall'amico giornalista Angelo Tajani - dal quale ricevo la notizia -, su autorizzazione
dalla Curia Arcivescovile di Amalfi, ne sta curando l’indagine di ricerca
presso l’importante Archivio Diocesano.
La restauratrice e docente
Roberta Delgado ed i professori Salvatore D’Amato e Giuseppina Severino D’Amato hanno rinvenuto, tra le
varie filigrane, un Re coronato, con in
mano un giglio da una parte ed un falco nell’altra, straordinariamente
simile alla raffigurazione dell’Imperatore Federico II di Svevia, così come è rappresentato nel De arte venandi cum avibus. Ora spetta all’analisi al microscopio
ottico, da effettuarsi con preparati colorati e con reattivi a base di
zinco osservati in luce polarizzata,
avvalorare l’indagine sull’impasto fibroso per determinare l'epoca e in parte
la provenienza geografica del supporto
cartaceo.
Se la “filigrana di Federico
II” avrà riscontri diagnostici, la
storia della carta dovrà essere rimessa in discussione al punto da attribuire
fondatamente il primato della carta ad Amalfi ed a quello che fu il Regno di
Sicilia.
È nelle intenzioni del Centro di
Cultura e Storia Amalfitana pubblicare
il risultato della ricerca ,in occasione del XXXII Congresso dell’IPH,
l’Associazione Internazionale degli Storici della Carta, che inizierà a
Fabriano il 22 settembre e si concluderà ad Amalfi il 27 settembre 2014.
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