sabato 22 giugno 2013

LA SCOPERTA DI NUOVE FILIGRANE PUO' RESTITUIRE (FORSE) AD AMALFI IL PRIMATO DELLA FABBRICAZIONE DELLA CARTA



L’analisi visiva di alcuni manoscritti del 1400 ha rivelato l’esistenza di  filigrane inedite molto antiche .Un team di esperti, diretto dall'amico giornalista Angelo Tajani - dal quale ricevo la notizia -, su autorizzazione dalla Curia Arcivescovile di Amalfi, ne sta curando l’indagine di ricerca presso l’importante Archivio Diocesano.
La restauratrice e docente Roberta Delgado ed i professori Salvatore D’Amato e Giuseppina  Severino D’Amato hanno rinvenuto, tra le varie filigrane, un Re coronato, con in  mano un giglio da una parte ed un falco nell’altra, straordinariamente simile alla raffigurazione dell’Imperatore Federico II di Svevia, così come è rappresentato nel De arte venandi cum avibus. Ora spetta all’analisi al microscopio ottico, da effettuarsi con preparati colorati e con reattivi a base di zinco osservati in luce polarizzata, avvalorare l’indagine sull’impasto fibroso per determinare l'epoca e in parte la provenienza geografica  del supporto cartaceo.
Se la “filigrana di Federico II”  avrà riscontri diagnostici, la storia della carta dovrà essere rimessa in discussione al punto da attribuire fondatamente  il primato della carta  ad Amalfi ed a quello che fu il Regno di Sicilia.
È nelle intenzioni del Centro di Cultura e Storia Amalfitana  pubblicare il risultato della ricerca ,in occasione del XXXII Congresso dell’IPH, l’Associazione Internazionale degli Storici della Carta, che inizierà a Fabriano il 22 settembre e si concluderà ad Amalfi il 27 settembre 2014.

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