Sabato 8 giugno alle 19.00 ad Amalfi, a Largo Duchi Piccolomini, all'interno
della 7a edizione di ..incostieramalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo, il giornalista della Rai Amedeo Ricucci ripercorrerà i momenti
cruciali del suo sequestro in Siria, avvenuto lo scorso 3 aprile nel nord del Paese ad
opera di un gruppo jihadista. Ricucci sarà intervistato da Giovanni Rossi, presidente della Federazione Nazionale
della Stampa Italiana, e riceverà il premio “Uomo/Donna del mio tempo”
- sezione Giornalismo di frontiera. A consegnarlo l’assessore al
Turismo del Comune di Amalfi, Daniele
Milano.
Ricucci era con i colleghi Susan Sabbous, Elio Colavolpe ed Andrea Vingali
davanti ad una chiesa sconsacrata, quando è stato sorpreso e bloccato da una
brigata di uomini armati. Scambiati per spie, come tanti altri giornalisti in
territori di guerra, solo perché giravano filmati nell'area sbagliata. E' iniziato
lì il loro calvario. Verifiche lunghe ed estenuanti. Nessun sopruso fisico, ma
la devastante violenza psicologica di un destino senza padrone.
Il 13 aprile, la sospirata liberazione. Ma quanta sofferenza. Quanta
sofferenza per chi cerca ogni giorno di raccontare e supportare un popolo alla
disperata ricerca di una propria identità. I quattro reporter erano tornati
sulla linea di confine tra Siria e Turchia per un progetto sperimentale di
giornalismo partecipativo. Le immagini, le notizie da seguire, le storie da
raccontare per la prima volta sarebbero state dettate dagli studenti di alcuni
istituti superiori di San Lazzaro di Savena (BO), collegati via Skype.
"Silenzio, si muore!", questo il titolo scelto per il nuovo format.
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