Il 9 maggio 1978, il cadavere di Aldo Moro, che era stato rapito in via Fani, a Roma, il 16 marzo, fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani, una traversa di via delle Botteghe Oscure, a poca distanza dalla sede del Partito comunista italiano e da piazza del Gesù, sede della Democrazia cristiana.
A trentacinque anni di distanza, il ricordo del grande statista, che avrebbe voluto cambiare l'Italia (ma glielo impedirono, nel modo più violento e barbaro possibile), rimane presente, più che mai vivo nella memoria, e diventa monito, insegnamento, testimonianza da trasmettere alle nuove generazioni. Perché eventi come quello non accadano mai più.
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