Si ripropone, ancora quest’anno, sotto il
titolo “Passeggi segreti”, il ciclo di escursioni in Costa d’Amalfi, fatto di
percorsi paesaggistici, d’arte, di storia e natura, che da maggio a ottobre
accompagneranno residenti e turisti alla scoperta delle bellezze meno note
della Costiera. La prima cosa che m’è venuto da esclamare, guardando la foto
inviatami da Giovanna Dell’Isola, insieme con il comunicato stampa, è “Mamma d’
o Càrmene, quant’è bella!”, riferita a questa immagine di Amalfi, non comune,
presa dall’alto della montagna, dove inizia il suo corso la Valle delle
Ferriere. Il progetto, ideato dalle associazioni La feluca e Amici di Maiori in
collaborazione con il Comune di Maiori, e patrocinato dalla Conferenza dei
sindaci della Costa d’Amalfi, comprende escursioni di carattere naturalistico,
visite a centri storici, ad ambienti rurali ed a realtà tradizionali. A ogni
appuntamento saranno presenti uno o più esperti che ne potranno illustrare gli
aspetti più significativi.
Si comincia domenica 5 maggio con la
passeggiata dedicata ad “Amalfi tra cultura e natura” sotto la guida del
professore Giuseppe Gargano, co-direttore scientifico del Centro di Cultura e Storia Amalfitana: un itinerario senza alcuna difficoltà della durata di circa 4 ore
tra percorso urbano, scale e sentiero. Partenza dalla piazza Umberto I di
Atrani. Dopo una breve salita, si giunge a via S. Maria delle Signore (così
detta in ricordo del monastero benedettino femminile di S. Maria Dominarum,
già maschile dei Ss. Cirico e Giulitta; poi, dal 1155, indicata come “Via Nova”).
Di qui, tra panorami superbi ed antiche scale, ci si porta al cimitero
monumentale di Amalfi. La struttura, caratterizzata da un colonnato in tufo
costruito nel secondo decennio del XIX secolo, occupa il posto del monastero
benedettino femminile fondato dal duca Mansone I e dedicato a S. Lorenzo del
Piano. Proseguendo nel cuore antico della città, tra volte in muratura e suggestivi scorci
panoramici, si raggiunge piazza dello
Spirito Santo, dove fa bella mostra l’antica fontana detta “d’ ‘a capa ‘e ciuccio” ad
indicare con ogni probabilità la sua originaria funzione di abbeveratoio per
animali. Dalla vicina porta urbana del X secolo si procede verso sud,
attraversando la “Via de li Pili”, l’arteria porticata che conduceva verso la
parte bassa della città prima della copertura del fiume (anni ’70 del XIII
secolo) e della conseguente realizzazione della “Ruga Nova”. Dopo aver visitato
un caratteristico bagno arabo, si passa nella sezione occidentale della città,
attraversando alcuni rioni medievali, dove sono tuttora presenti le vestigia
delle case-azienda nobiliari. Quindi si arriva nella “Platea Fabrorum” (cosiddetta
“miez ‘e Ferrare”, ora piazza dei Dogi) e nella contrada Vallenula (‘ncopp’
Vagliènnola), dove è possibile conoscere elementi urbanistici e architettonici
bizantini.
Uscendo, poi, dalla porta della Marina (già
“Porta de Sandala”), si visiterà l’arsenale, che indubbiamente costituisce la
principale testimonianza del glorioso passato marinaro di Amalfi. In tale struttura, originariamente
estesa fino all’attuale banchina, trova adesso collocazione ll Museo della
Bussola e del Ducato marinaro di Amalfi,
nato nel 2010 grazie all'impegno del Comune e del Centro di Cultura e
Storia amalfitana.
Per coloro che non sono stanchi e hanno
ancora desiderio di conoscere la storia delle attività produttive amalfitane –
sottolinea il comunicato stampa -, si consiglia di ritornare in via Lorenzo
d’Amalfi e di continuare la passeggiata attraverso il corso principale, fino a
raggiungere il Museo della Carta, dove, in un’atmosfera d’epoca, si potrà
assistere all’intero processo mediante il quale, nei secoli passati, si
produceva la famosa carta a mano di Amalfi.
Per conoscere, inoltre, i luoghi e le
strutture dove avveniva questa attività così importante e diffusa nell’intera
Costiera, basterà risalire la Valle dei Mulini per incontrare i ruderi degli
antichi opifici, già destinati a gualchiere e successivamente trasformati in
cartiere.
In questo autentico regno dell’acqua la visita
si concluderà dopo aver raggiunto le rovine della prima ferriera pubblica
dell’Italia meridionale (XIV secolo), situata
nella valle del Canneto.
Le escursioni proseguiranno fino al mese di
ottobre con questo calendario: 18 maggio, Cetara: pescatori si nasce; 1°
giugno, Da Conca dei Marini al Fiordo di Furore; 15 giugno, I casali di
Tramonti; 29 giugno, Minori e i suoi tesori; 14 settembre, Maiori: Il castello
di S. Nicola de Thoro Plano; 21 settembre, Tra monti e valli; 28 settembre, Da
Vettica Maggiore a Praiano; 19 ottobre, Il Sentiero degli Dei; 26 ottobre,
Maiori, storica e monumentale.
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